martedì 18 marzo 2008
Piccoli problemi
A me l'aveva raccontato una vicina: per accudire sua madre in casa di riposo, pagando rette esorbitanti, è costretta pure a pagarsi la badante. Adesso la cosa viene fuori sui giornali, dopo che una quarantina di familiari delle vittime dell'Iras mettono nero su bianco che il trattamento riservato ai loro cari a seguito di esborsi di migliaia di euro, non è proprio da centro termale. I familiari mandano una lettera al sindaco, sostenuti dal consigliere rifondarolo Cristiano Pavarin. Il sindaco ribatte: non dovevate mandarla solo a me, ma anche al capoccia della casa di riposo, l'ex bidello socialista Pierantonio Moretto. Già, perchè mandarla al sindaco? Forse per ricordargli che il suo Comune qualche tempo fa ha sganciato due milioni e mezzo di euro per rimettere in sesto l'Iras, giacchè, nonostante l'ottima gestione del trio Moretto-Romeo-Grandi, non c'erano i soldi per riqualificare i decadenti ospizi rodigini? Per la cronaca, un finanziamento applaudito fino allo spellamento delle mani dall'intero consiglio comunale. Unico scettico, il solito Cristiano Pavarin, che da mente semplice si chiese ad alta voce se non fosse una cazzata dare soldi a chi finora li aveva male amministrati ("questo Cda si è mangiato tutto", dichiaravano pubblicamente i dipendenti dell'Iras, bruti che per descrivere Eva Grandi - ex commessa dell'Upim, con ovvia tessera del Partito Socialista - usano epiteti non riportabili). Alla fine Pavarin si oppone in consiglio al finanziamento, uscendo dall'aula al momento del voto. E' il solo: persino il compagno di partito Matteo Masin vota a favore. A qualche mese di distanza, ecco i risultati: le rette, che - come da accordi - non dovevano essere alzate, verranno alzate, mentre gli anziani restano parcheggiati in una topaia, mollati nella loro merda. Giacchè siamo democratici, concediamo spazio alla replica a Moretto: "Piccoli problemi, normali in una struttura che ospita 500 persone".
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