Domenica, invogliato da un pomeriggio soleggiato e da una brezza gradevole, sono uscito a vagabondare per Rovigo. Dopo le lagnanze apparse sui giornali nelle ultime settimane, devo ammettere che mi aspettavo di andare a zonzo per vie deserte, incontrando passanti smonati e immusoniti, turisti in fuga dall'orrida necropoli dopo una visita a Palazzo Roverella, anziani vaganti in preda all'alzheimer, giovani teppisti sbracati sulle panchine o sui gradini dei monumenti.
Mi sono imbattuto invece in una piccola folla a passeggio per la piazza o lungo i giardini dell'Adigetto. Semplicemente a passeggio, oppure seduti a chiacchierare sulle panchine. Un'orda di borghesotti, proletari, stranieri di ogni nazionalità e pelle. La cosa incredibile: i negozi erano chiusi. Ma allora cosa si faceva tutta quella gente in giro?
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