giovedì 28 febbraio 2008
Cosa fai domenica?
I negozianti di Rovigo? Pigri. Viziati. Lamentosi. Hanno meno voglia di lavorare dei dipendenti pubblici. Pensate: pretendono persino di non lavorare la domenica. E' quello che evinco leggendo i giornali in questo periodo, in seguito all'inaugurazione della mostra "La Belle Epoque" a Palazzo Roverella. Ad ogni nuova esposizione nel prestigioso edificio cittadino, infatti, il presidente dell'Accademia dei Concordi, il buon Luigi Costato, non manca di rimproverare ai rodigini le seguenti mancanze: 1) i cittadini se ne sbattono delle nostre importanti proposte culturali; 2) i negozianti e i baristi tengono chiuso la domenica, rovinando la passeggiata ai visitatori che, usciti dal Roverella, dapprima si deprimono, dopodichè si affrettano a raggiungere la corriera per mettere più chilometri possibili tra loro e questa città di merda. Costato non manca di sottintendere che tutto ciò è colpa delle istituzioni che non fanno una madonna dalla mattina alla sera, non incentivano i rodigini a visitare la pinacoteca, nè inducono i negozianti a tenere aperto 7 giorni su 7. Una vergogna che costringe i rodigini a scegliere tra rimanere in casa a rintronarsi con le partite o a vagabondare come spettri per una città desolata. Naturalmente non ho trovato un solo giornale che si permettesse di far notare che non è obbligatorio ridurre ogni forma di svago a occasione di consumismo e che si può benissimo fare due passi per la città, parlare con la propria moglie/il proprio marito/l'amante omosessuale, concedersi finalmente del sano tempo per non fare proprio un bel cazzo.
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