mercoledì 20 febbraio 2008
C'è una pagina da riempire
Ricevo e volentieri pubblico l'intervento del mio amico pennivendolo Cirino Baffino (nella foto). "Da qualche tempo, sfogliando i quotidiani locali, mi imbatto in una serie di pagine in cui l'unica logica dominante sembra essere quella di riempire lo spazio o, più volgarmente, "tappare buchi". Questo avviene - ahimè - anche per quotidiani che sono comunemente ritenuti più "seri" di altri, anche se gli addetti ai lavori sanno bene che ormai i giornali "seri" non esistono più. Esistono solo pezzi di carta da riempire di parole e soprattutto di pubblicità, attorno a cui lavora un nucleo ristretto di redattori disincantati e un ben più ampio manipolo di collaboratori malpagati. Ecco allora comparire in pagina i comunicati stampa più disparati, sbattuti su due-tre colonne senza nemmeno un ritocco. Cose scritte in maniera indegna di essere pubblicata vengono infilate una dietro l'altra, senza che nessuno in redazione si ponga il problema della qualità di ciò che verrà presentato il giorno dopo al lettore. Come il mio collega Amleto, pongo allora una domanda... amletica? Si punta al ribasso perchè tanto il gusto del lettore si è imbarbarito, oppure il gusto del lettore si è imbarbarito proprio perchè abbiamo perso la capacità di offrire un prodotto di qualità?"
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