La notizia doveva essere la decisione di intitolare la piazza del municipio di Azzalingrado a Severino Bolognesi, fondatore del Pci polesano e dirigente della Resistenza, e invece il destino ha voluto diversamente.
Mentre Graziano Azzalin scopriva la statua che ritrae l’energico carpentiere di Stienta, dal nulla è ricomparso Cicciuzzo Sconciaforni (nella foto, di repertorio perchè non avevamo immagini più recenti), ritenuto non solo morto ma trasformato in stella e sole di un piccolo sistema planetario derivato dalla sua ubertosa materia genetica. “Ma porco disco era una vita che sognavo questo momento e dal nulla mi deve ricomparire questo brutto ciccionazzo sfatto? Con questo intendo dire che sono veramente sorpreso che uno dei più noti artisti del nostro territorio, dato per morto, abbia deciso di riapparire in un momento così pregnante per la nostra comunità! E spero Cicciuzzo abbia l'intelligenza di non fraintendere il termine pregnante”.
Nonostante questo sorprendente ritorno, nessuno collaboratore dei giornali ha inteso porre domande, tra chi non ne sapeva nulla per il continuo turnover degli articolisti e chi non ha più voglia di farne perché tanto si è sempre pagati una miseria con trattamenti avvilenti.
Cicciuzzo non ha voluto aggiungere nulla, limitandosi a farsi fotografare e cercare di aumentare l’inquietudine dei presenti con una sola frase sibillina: “Eccomi qua, ma non ricordo più nulla”.
L’attore ha poi passato la frontiera al check point più vicino, quello di Mezzavia dove è stato accolto trionfalmente dai sodali del Pdl che hanno cucinato una porchetta tutta per lui, senza fare domande.
Il capo dei cicciuzziani scismatici, Jean Francois Frasciazzo, ha annunciato con gaudio e tripudio: “Quei fessi che fanno a riferimento a Nathaniel Pierpont Morgan continuino a girare per lo spazio. Il nostro Messia ha mostrato chiaramente a chi va la sua benevolenza: non vedo l’ora di congiungermi a lui facendomi benedire le terga”.
Sobria la replica di Pierpont Morgan: "Spero Cicciuzzo dal pianeta promesso mi autorizzi a tornare un giorno sulla Terra e rendere la pariglia a quegli eretici con un'azione tanto risoluta da far sembrare il massacro degli Ugonotti una festa delle medie". Il Corriere del Veneto, pare per tramite dell’altrettanto misteriosamente redivivo Vianello Monello, ha annunciato che darà alle stampe un forbito articolo a firma Marcello Foccas Gagliardi De’ Pepoli, danaroso pupillo del direttore Ugo Savoia e abilissimo nel raccontare i fatti senza spiegarne i perché.
“Vabbé fate quel cazzo che volete – ha commentato Azzalin – domani abbatterò la statua di quel fesso di Vittorio Emanuele per intitolare la piazza a Palmiro Togliatti, mentre Palazzo Nodari diventerà Palazzo Pietro Secchia alla facciaccia vostra. Spero solo che non ricompaia qualche altro caso da “Chi l’ha visto” a rompere le palle!”
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