venerdì 4 dicembre 2009

Marangon: "Corridoio umanitario per i rodigini occidentali".


"Doppiogiochista a me? Mentre voi vi sollazzate con le vostre porchettate capitaliste, io lavoro per dare una speranza ai cittadini di Rovigo Ovest, privati di tutti quei servizi essenziali che si trovano al di là del muro".
Renzo Marangon ha convocato una conferenza stampa in strada, stamattina, proprio davanti al muro che divide il capoluogo polesano in due metà, per decisione del vicesindaco Graziano Azzalin, che sul lato orientale sta edificando Azzalingrado, la nuova città ispirata ai principi del socialismo. Nonostante l'assessore regionale si sia trasferito sul lato ovest assieme agli altri esponenti del Pdl, nelle ultime settimane è stato accusato proprio dai vertici del suo partito di continuare a tenere rapporti con la giunta di Rovigo Est per motivi di tornaconto personale. Accuse da cui Marangon si smarca indignato: "Siete dei fessi - tuona - Mentre voi cianciavate, questo hanno creato Azzalingrado e hanno sbattuto tutti noi in un ghetto. L'ospedale è rimasto a est, il cimitero pure, l'interporto anche, l'area fiere idem. A Rovigo Ovest rimangono poche briciole e i cittadini patiscono disagi incredibili. Tempo pochi anni e tutti vorranno scappare a est, per godere dello stile di vita della progredita ed egualitaria società di Azzalingrado".
Marangon, con grande spirito pragmatico, avrebbe contattato i moderati della giunta socialista d'oltrecortina, per aprire un corridoio umanitario verso il cimitero, essendo allo stato attuale impossibile per i rodigini occidentali trovare un posto in cui essere tumulati. "I pochi posti rimasti nei cimiteri delle frazioni, per le leggi del mercato, ora costano un occhio della testa. C'è già chi pensa di tentare lo scavalcamento del muro, sapendo di rischiare la vita, pur di essere sepolto vicino ai propri cari", spiega. L'uomo delle trattative è Ilario Bellinazzi, che avendo il conservatorio a est e l'auditorium a ovest del muro, conta di ottenere delle deroghe per il passaggio dei musicisti. "Chiariamolo subito: noi non vogliamo la caduta del muro. Se loro costruiranno la loro società comunista, noi edificheremo un paradiso capitalista. Si tengano pure la sanità pubblica a oriente, a noi bastano i servizi altamente tecnologici del nostro policlinico privato. Molti servizi pubblici sono rimasti ad Azzalingrado, ma questa è un'opportunità per dare quell'inderogabile spinta alla messa sul mercato dei servizi, liberandoci per sempre delle soverchianti strutture ideologiche dello stato assistenziale".

1 commento:

Anonimo ha detto...

GRAZIE RENZO!!!!!!!!!!!