venerdì 11 dicembre 2009

Diritti umani a Rovigo Ovest

"Sono assurde le accuse di violazione dei diritti umani che ci vengono rivolte. Stiamo amministrando Rovigo Ovest come e meglio di Azzalingrado. Andate a indagare là, semmai".
Il vladika Paolino (nella foto), che da qualche giorno governa il quadrante occidentale di Rovigo, dopo la separazione della città con un muro, è infuriata con Amnesty International, che ieri, in occasione dell'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ha denunciato le pessime condizioni di vita dei cittadini di Rovigo Ovest. Nel dossier "Una città divisa: metà Rovigo abbandonata a sè stessa", l'organizzazione per i diritti umani porta all'attenzione come Azzalingrado abbia mantenuto tutti i servizi pubblici sotto la propria area territoriale, mentre nel quadrante occidentale siano rimasti quasi esclusivamente i privati e le istituzioni volte alla repressione del dissenso. Il vladika di Rovigo Ovest, preso atto della situazione, avrebbe spinto ulteriormente l'acceleratore verso una privatizzazione totale dei servizi, vantando i successi delle politiche liberiste. Ma i cittadini più poveri ne hanno risentito: la privatizzazione completa dell'acqua, della sanità e della scuola ha messo in ginocchio molte famiglie.
La totale chiusura da parte di Azzalingrado, che presidia i checkpoint con guardie armate, ha impedito ai più sfortunati di cercare una vita migliore nel versante socialista della città, dove tutto invece è pubblico e accessibile senza distinzione di ceto e classe. Così a Rovigo Ovest cresce il malumore e si teme una rivolta generalizzata, mentre si parla di manifestazioni represse con la forza e arresti di dissidenti. "Non credo ci siano problemi di sicurezza - tranquillizza il capo della Polizia, Matteo Zangirolami - Ce ne saranno semmai ad Azzalingrado, dove il regime socialista non rispetta i diritti umani e impone condizioni di vita terribili alla popolazione. Invito i rodigini del versante orientale alla rivolta. Al loro segnale le nostre forze accorreranno per aiutarli a ribellarsi alla giunta comunista".
Intanto l'auditorium del conservatorio, trasformato in sala convegni, ospiterà lo storico polacco Wojciech Roszkowski, per una conferenza sugli orrori del comunismo, durante la quale verranno raccolte firme a sostegno del decreto Bimbatti, con cui saranno vietate in tutti il quadrante Ovest bandiere e stelle rosse, faccioni di Che Guevara o di Lenin e ogni sorta di simbolo che richiami il socialismo. "Dobbiamo dire basta una volta per tutte a quella che è un'ideologia di morte, come dimostrato dalla Storia - commenta il B.V. Paolino - Ma vorrei rassicurare tutti gli amici di Rovigo Ovest: questa misura riguarda solo il comunismo, mentre continuerete a trovare in tutte le edicole il vostro adorato calendario del Duce".

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