Azzalingrado è ormai realtà, ma nella giunta socialista che governa il quadrante orientale del capoluogo polesano iniziano a vedersi le prime crepe. A rompere è incredibilmente l'assessora comunista Giovanna Pineda, che ieri si è detta perplessa dalla scelta di dividere in due Rovigo con un muro.
"Abito da tempo a Grignano, che con una modifica al progetto originario è stata annessa ad Azzalingrado - spiega - Ma sono originaria della Commenda Ovest, da bimba ho abitato in Tassina, oggi sul versante occidentale, e poi ancora in Commenda e a San Bortolo. La mia vita sarebbe stata impossibile se avessi dovuto ogni volta varcare un check point". Ma non mere considerazioni personali muovono l'assessora, che si definisce una cittadina del mondo e ribadisce che non potrà mai sostenere scelte che dividono, anzichè unire: "Sono la prima a dire che con certi fascisti razzisti di cacca non c'è possibilità di dialogo, ma oggi ribadisco il mio no a questo muro, come a tutti i muri che opprimono i fratelli e le sorelle saharawi oppressi dal Marocco, i palestinesi che lottano contro il muro dell'apartheid israeliano e i migranti di tutto il mondo che lottano e muoiono per varcare i muri al confine con gli stati ricchi". Il vicepresidente della Provincia, Guglielmo Brusco, ha ricordato la tragedia del muro che da svariati decenni divide Cipro: "Ma nel merito di questa specifica barriera, sarà la Virgili a esprimersi. Io mi limito a dire che ora ad Azzalingrado c'è una sanità pubblica al 100%. L'Ospedale del Popolo 'Boris Egorov', ex Santa Maria della Misericordia, è di nuovo l'ospedale di tutti. Il mio amato Adriano Marcolongo deve smetterla di tentennare e decidersi: rimanere qui a est e amministrare con maggiore sapienza di quanto fatto finora, oppure espatriare a ovest e tradire la causa socialista. Sappi, caro Adriano, che per me le ragioni del socialismo prevalgono sulle ragioni del cuore". Brusco ha anche invitato la compagna di partito a moderarsi: in mattinata, infatti, la Pineda ha partecipato a una manifestazione con don Albino Bizzotto a sostegno degli abitanti di Rovigo Ovest, che patiscono gli effetti della gestione ultraliberista avviata dopo la scissione.
Il fondatore Graziano Azzalin si dice perplesso dalle voci di malumore interne alle maggioranza: "Ma dio sportivo, 'sti rifondaroli del cazzo non sono mai contenti? - dichiara - Con questo intendo dire esattamente che 'sti cazzo di rifondaroli non sono mai contenti e ribadisco anche la bestemmia, tanto adesso comando io e Merchiori non mi costringerà più a pulirmi la bocca col sapone ogni volta che smadonno. E se a qualcuno non va bene Azzalingrado, vada a vivere altrove".
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