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E' un estratto della lettera pubblica inviata da alcuni esponenti dell'establishment di Rovigo Est al leader Graziano Azzalin, dopo la clamorosa espulsione dalla città di Adelma Benni (nella foto), intellettuale anarchica e fuori dagli schemi, da tempo invisa al mondo politico di entrambi i lati del muro. La signora Benni, celebre per avere mazzolato celerini e commentato più volte con caustico eloquio le scelte delle istituzioni, questa volta è finita nella bufera per avere violato le leggi di Azzalingrado. Le forze dell'ordine del quadrante socialista le contestano: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina da Rovigo Ovest a Rovigo Est; manifestazione non autorizzata (un picchetto in piazza in cui distribuiva preservativi agli studenti); stampa del pamphlet "Il tradimento del socialismo", in cui invita i cittadini a prendere le armi e sbarazzarsi di qualsiasi istituzione oppressiva, "anche di quelle che inneggiano in modo ipocrita alla libertà delle masse e nella realtà operano scelte a esclusivo beneficio delle elite". Immediatamente buttata fuori dai confini di Azzalingrado, la Benni ha però rifiutato l'invito delle autorità di Rovigo Ovest a trasferirsi nel loro territorio: "Non sarò il giocattolino della propaganda di quell'orrenda città ultracapitalista - ha commentato - Odio con la stessa intensità i poteri autoritari e i democratici radical chic. Ieri ho ricevuto una mail di solidarietà da Yoani Sanchez, le ho risposto di andare a cagare". Adelma Benni si è dunque trasferita in Repubblica Zenana, dove starebbe organizzando la rivolta o la fuga dei cittadini delusi dall'esperimento di Azzalingrado, ma anche degli oppressi di Rovigo Ovest.
E i primi transfuga si sono fatti sentire con un documento, consegnato ad Azzalin dall'ex assessore Giovanna Pineda, che si è dimessa dalla giunta rivoluzionaria. "Questa giunta non ha fatto e non farà nulla di modernamente socialista - dice la Pineda - Nei piani per lo sviluppo della città c'è grande spazio per boulevard monumentali e progetti per l'organizzazione del lavoro collettivo e dei servizi, ma nessun ideale per cambiare radicalmente la società. Questa giunta crede che il socialismo sia una formula per amministrare cose e persone". L'assessore ha già annunciato il trasferimento a Stienta, ridente località della sinistra Po, in cui è nel frattempo una sommossa rivoluzionaria ha dato vita a una repubblica socialista autonoma, gemellata con la repubblica anarchica libertaria di Zenania. "Ci riproviamo - spiega il comandante Sandro Partesani, leader della rivoluzione di Stienta - Il socialismo non si attua in un giorno, ma ogni esperimento che facciamo serve a farci un passo avanti sulla strada per raggiungere una società di uguali".
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