Riassunto del capitolo precedente: Aldo, un bidello quasi sessantenne, vuole diventare un personaggio di punta del romanzo pulp che sto scrivendo. Siccome non sa sparare e non usa droghe, cerca un'esperienza sessuale pulp e la trova in un gesto di autoerotismo che prevede l'uso di una bistecca e di un termosifone. Ma mentre ha luogo il coito autarchico, nei cessi della scuola elementare, finito l'orario scolastico, Aldo rimane incastrato per la troppa eccitazione. Disperato chiama aiuto e... (Vi consigliamo di smettere di leggere subito)
La porta del cesso si aprì ed entrò Giorgio. Era il nuovo bidello. Un quarantenne grasso, che dimostrava dieci anni di più e puzzava di fumo e di vino acido. Non si finse nemmeno sorpreso, nè rise, nè chiese cosa stesse combinando. "Sono incastrato, aiutami! Mi fa un male cane", mugolò Aldo. L'altro si avvicinò quasi con fare da esperto. Spense il termosifone. Gli tastò le palle e gli diede un'occhiata al pisello come se stesse osservando il radiatore dell'auto in panne: "Ti si è gonfiato troppo e adesso il sangue non riesce più a defluire, per forza sei incastrato". Aldo gli lanciò uno sguardò colmo di disperazione.
"Non ti preoccupare, ti aiuto io a finire", gli disse Giorgio con una voce suadente. Iniziò ad accarezzargli il membro in modo sensuale. Spiazzato, Aldo protestò: "Ma che fai?" L'altro gli si avvicinò e gli sussurrò in un orecchio: "Ssssh, rilassati, andrà tutto bene". Aldo si sentiva come una quindicenne alla sua prima esperienza erotica. Giorgio lo abbracciò da dietro e iniziò a baciargli il collo, il viso, le orecchie, mentre con una mano lo accarezzava intimamente e con l'altra ne esplorava il corpo. Poi si slacciò i pantaloni e li lasciò cadere a terra. Aldo non oppose resistenza, nemmeno quando sentì il membro caldo dell'altro appoggiarsi alle sue natiche e lì diventare sempre più turgido e cercare di infilarsi. Non si oppose, anzi, si appoggiò e subì. All'inizio ebbe paura, sentì dolore, poi vampe di piacere iniziarono a riscaldargli il corpo, sempre di più, sempre di più. L'altro dietro di lui era forte e caldo, conduceva il gioco con sicurezza e vigore. Un elettroshock di piacere gli risalì dalle gambe, facendolo tremare. Aldo venne, con il cazzo ancora infilato nel termosifone, imbrattando il muro con un fiotto di sperma. Gridò in modo incontrollatamente gioioso. E finalmente riuscì a liberarsi dalla trappola. Ansimando e tremando di eccitazione si voltò per ringraziare Giorgio. Ma alle sue spalle non c'era nessuno. Se l'era solo immaginato?, si chiese.
La sera Aldo tornò a casa. Aveva buttato la bistecca in un bidone. La Irma lo aspettava in cucina. Aveva preparato una bistecca ai ferri e patate lesse. Aldo mangiò la bistecca in silenzio. Sentiva ancora un certo, inspiegabile languore nel basso ventre. La moglie lo guardò e gli chiese se stava bene. "Sei stranamente silenzioso - gli disse - Di solito mi inondi di chiacchiere su qualsiasi fesseria". Aldo posò la forchetta e, mandando giù il boccone, disse che era solo perso nei suoi pensieri. La moglie gli chiese cosa stesse pensando, dato che ormai lo riteneva incapace di pensare. Aldo stava pensando che era riuscito a diventare protagonista del romanzo pulp. E pensava a com'è strana la vita, che a volte per ottenere quello che cerchi devi arrivarci per una strada strana e alla fine ti cambierà la vita più di quello che credevi. E pensava anche che forse quello che era successo quel pomeriggio se l'era immaginato davvero. "Stavo pensando - disse Aldo - che anche gli amori solo sognati spesso restano nella memoria con la stessa intensità di quelli reali". La moglie lo guardò obliqua e disse: "C'è un finale a questa storia o andremo avanti così fino alla prossima guerra termonucleare?"
Nessun commento:
Posta un commento