giovedì 7 febbraio 2008

Fuffaworld


Leggo i numeri di "Euroworld Park", l'Europa in minchiatura sognata da Guido Raule e la sua banda di tedeschi, con i petroldollari provenienti dall'Emirato di Dubai. Darà lavoro a 30-40mila persone, attrarrà ogni giorno 30mila visitatori. Costerà tra i 22 e i 25 miliardi di euro, occuperà una zona del Delta del Po di 12mila ettari, in cui sorgeranno, oltre al parco giochi per eurodementi, una miriade di hotel di lusso, campeggi, centri commerciali, campi da golf, maneggi, perfino un college e uno studio medico, senza contare l'aeroporto, l'eliporto e la funicolare. Collegamenti ferroviari garantiti (con la mitica littorina Rovigo-Chioggia). Accesso alla Romea Commerciale e alla Nogara Mare (che esistono solo sulla carta). Mancano solo l'astroporto e il teletrasporto per completare l'opera.
Impatto ambientale? Nessuno. Forse qualche fagiano schiantato contro la tour Eiffel in miniatura. Al massimo qualche fenicottero rosa, oltretutto già provato dal saturnismo, potrà essere incidentalmente centrato da qualche pallina da golf "vagante". Taglio del nastro nel 2013, sempre che l'innalzamento del mare non rovini la festa inzaccherando le palandrane degli emiri.

Dopo la proposta "Euroworld", grande moratoria sulle stronzate, ed ecco fioccare migliaia di proposte interessanti per lo sviluppo del Polesine:
- Lo scivolo acquatico più lungo del mondo: partirà da Bergantino e raggiungerà Oca Marina, alimentato dalle acque del Po. D'inverno sarà fatto gelare e usato come pista da bob;
- "Polesine, terra di elfi e fate", parco naturalistico per l'avvistamento del piccolo popolo. Con annesso consorzio;
- "Museo dei Grandi Fumi": da Polesine Camerini alle centrali a biomasse, l'aria del Polesine in un suggestivo e soffocante percorso storico-tematico.
- "Il Polesine in miniatura", spettacolare parco in scala 1:800 che riproduce la nostra terra in miniatura. All'interno del Polesine in miniatura è visibile una miniatura del Polesine in miniatura che contiene infinite miniature del Polesine in miniatura;
- "Torna l'Adigetto a Rovigo". Le foto d'epoca ci mostrano com'era suggestiva la nostra città ai tempi in cui il fiumiciattolo limaccioso attraversava il suo centro. Il rilancio di Rovigo parte dal ritorno dell'Adigetto. Non resta dunque che deviare di nuovo il corso del fiume e riportarlo dove oggi c'è corso del Popolo? Troppo semplice. Al costo di 1.699 miliardi di euro è possibile traslocare l'intera città a due chilometri di distanza verso sud-ovest, facendo così coincidere il centro cittadino con l'attuale percorso dell'Adigetto.

1 commento:

Basso Veneto ha detto...

E noi che volevamo dare vita ad una nuova Fonopoli in terra padana...