domenica 9 agosto 2009
Addio, Monello Vianello!
"Non ho mai apprezzato l'eccessivo livore mostrato da Monello Vianello nei confronti dei maturi amministratori, che in virtù delle competenze acquisite con l'età, sono incaricati di mantenere a temperatura ottimale alcuni pezzi di mobilio di pregio muniti di comodi braccioli e schienale imbottito".
La prima reazione alla partenza di Monello Vianello dal capoluogo polesano viene dal segretario del Pd, Gabriele Frigato, che ha organizzato una conferenza stampa per dirsi dispiaciuto di vedere emigrare un concittadino, ma prendendo le distanze dalle posizioni del noto polemista: "Non possiamo dire di avere perso una delle menti migliori - scherza, sbattendo un'infradito sul tavolo per chiedere la parola - Ammetto di avere trovato piuttosto sgradevole il suo abuso dell'aggettivo ammuffito, o come si direbbe in campidanese annarbau, e ricordo a quel signore che dalla muffa si ricava l'utile penicillina". Anche dal centrodestra arrivano note ufficiali sulla scomparsa dell'autore di questo blog. Luca Bellotti ha diramato un comunicato sintetico, in cui si diceva amareggiato per la scelta e incomprensibilmente mandava affanculo Renzo Marangon. Ben diversa la posizione di quest'ultimo, il quale ha dichiarato: "Brindo con un'acqua tonica alla sua dipartita, quel coglione, con le sue minchiate sul Barzellettiere Demoniaco, ha convinto tutti che io fossi l'autore della sconfitta di Contiero alle provinciali. E la sua smentita è stata patetica. Se ne vada pure: ciao, ciao!"
Commenta l'accaduto anche Lucia Riberto, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista: "Se n'è andato? Era ora. Poteva farlo prima. Non ha fatto altro che vilipendere il mio partito, devo anche dire che mi dispiace?", ha dichiarato, asciugandosi una lacrima. "Concordo con Lucia sul fatto che quel Monello Vianello ha decisamente remato contro di noi in più occasioni - aggiunge il vicepresidente della Provincia, Guglielmo Brusco - A parte scrivere un sacco di sciocchezze su di me, Lucia e Valentino Lodo, ha in più occasioni messo in dubbio la linea politica della sinistra, insinuando che ci stessimo svendendo pur di governare con il centrosinistra a Rovigo e Palazzo Celio. Mi dispiace, ma so che lascia la città per motivi personali e per ritirarsi in un villone privato per cui cazzi suoi".
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