"Parto per l'Afghanistan, dove andrò a spaccare il culo a un po' di talebani. Saluto la mia cara moglie e i miei figli. State tranquilli, mi coprirò di gloria o morirò nel tentativo".
Con queste commoventi parole, il ministro della Guerra, Ignazio La Russa, ha annunciato di essersi arruolato nell'esercito, per partecipare in prima persona alle missioni militari all'estero. Andrà in Afghanistan, in prima linea, a combattere duramente contro i talebani, prima che riconquistino il paese senza avere chiesto il permesso. La Russa ha annunciato il suo gesto in esclusiva a questo blog: "E' l'unica fonte di informazione vera in questo paese in mano ai comunisti", ci ha spiegato, mentre cenavamo alla trattoria "Da Dante". Un gesto innanzitutto esemplare, quello di entrare nell'esercito: "Voglio dimostrare che è finita la squallida epoca in cui i monarchi e i baroni delle fornaci chiamavano alle armi in difesa della patria, ossia del portafoglio, e i proletari si facevano mandare la massacro in folte schiere, mentre principini e rampolli dell'alta borghesia passavano pomeriggi soleggiati a giocare a volano nella loro tenuta. Questo governo è diverso, non manda i nostri ragazzi al macello, ma si impegna in prima persona. Sono certo che molti mi seguiranno, invito i miei figli ad arruolarsi e, perchè no?, anche mia moglie, che saprebbe tenere testa a un mullah armato di kalashnikov perfino meglio di me!"
La Russa ha poi chiarito la questione delle vittime innocenti di questa guerra: "E' difficile, quando sei a diecimila metri di altezza nella carlinga di un aereo supercorazzato, pronto a bombardare un villaggio con case di paglia e fango, mantenere la giusta freddezza. Sono situazioni al limite, cercate di capire. Certi errori capitano per nervosismo. Ci dispiace. Ma poi quei cazzo di bambini perchè non la smettono di raccattare le mine antibambino?" Il Ministro è poi salito a bordo di un elicottero Mangusta, per volare infine verso l'ostile terra straniera. "Inizia male, stasera sarò di corvè alle latrine", ha scherzato, agitando il fez tra le pale rotanti del velivolo.
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