martedì 27 aprile 2010

mercoledì 21 aprile 2010

Il nazismo, pensiero sempre attuale

Personaggio tra i più controversi della storia del mondo, Adolf Hitler si è da tempo ritirato dalla vita pubblica, per trascorrere una serena vecchiaia sul Baltico, dove è tornato a coltivare l'hobby della pittura. Proprio ieri l'ex premier tedesco ha compiuto centoventuno anni. Un'occasione per concederci finalmente un'intervista, in cui ripercorriamo le principali tappe della sua appassionante biografia, con lucido sguardo sempre puntato sulla contemporaneità. 


Partiamo dai nostri giorni. In Italia ogni giorno qualcuno riabilita la figura Benito Mussolini, nonostante sia stato con lei l'artefice dell'Olocausto e della disastrosa Seconda Guerra Mondiale. E' giunto il tempo che anche su Adolf Hitler si arrivi a un giudizio sereno, scevro da ingabbianti sovrastrutture ideologiche e pregiudizi politici?
Credo che la situazione sia propizia, ma vede, alla mia età cosa vuole che me ne freghi. Di certo contro di me c'è stata un durezza senza eguali. Io non nego di avere commesso degli errori e delle ingenuità, che la storia ha già giudicato. Sa cosa sogno? Che un giorno mi si ricordi come il primo leader europeista del Novecento. Sotto il mio governo sono riuscito non solo a fare rifiorire l'economia della Germania, ma anche a unificare il continente, dal canale della Manica ai paesi dell'Est. Vorrei che il mio lungimirante esperimento politico venisse citato da chi oggi si riempie la bocca con l'unità europea.

Lei però è ricordato soprattutto come l'uomo dell'Olocausto, colui che più si è accanito contro la popolazione ebraica prima di tutto, oltre che contro omosessuali, zingari e dissidenti.
Queste sono critiche che mi sento rivolgere da sempre. Dico solo una cosa: è facile criticare sempre, mentre è molto più impegnativo dare delle risposte concrete ai problemi di un paese. C'erano altre proposte? Io non le ho sentite. Detto ciò, io ho sempre agito forte del consenso popolare. Alla fin fine, si può chiacchierare facendo i moralisti quanto si vuole, ma chi è legittimato dal popolo ha il dovere di governare. Mi lasci poi dire che questo atteggiamento di continua demonizzazione della mia persona non ha fatto il bene del paese.

Una posizione indubbiamente originale, ma di grande attualità. Venendo a noi: lei ha vissuto una vita avventurosa. Alla sua età ha qualche rimpianto?
Il mio più grande rimpianto è non essere stato valorizzato come artista. Lei conosce la mia passione per la pittura. Credo di essere stato uno tra i più originali pittori vedutisti del Novecento ed è un peccato che i pregiudizi diffusi abbiano impedito di guardare al mio talento artistico senza condizionamenti politici. Lo sa che negli anni Sessanta sono stato tra i pionieri dell'Optical Art? Non lo sa nessuno. La società mi ha condannato all'oblio. Nessun artista dovrebbe essere trattato così.

sabato 17 aprile 2010

Immacolata concezione!

Un nuovo Messia sta per tornare sulla terra per redimere l'umanità? E' quanto sostiene una giovane di Ariano nel Polesine, le cui generalità non sono state diffuse in quanto minorenne. Deborha, questo il nome di battesimo della giovine, ha rivelato infatti di essere incinta, seppure illibata, e di avere avuto l'annuncio dell'inaspettata maternità da un angelo apparsole mentre si trovava con il proprio ragazzo in un pioppeto in una non meglio precisata zona golenale del Po.
"Stavo chiacchierando con Johnhathan - racconta la giovine Deborha all'inviato del Gazzettino - quando è apparso un globo di luce bianchissima. Johnahathan s'è preso paura e ha detto fuggiamo e io ho detto no che non fuggo sono troppo curiosa e lui ha detto allora fa quel cazzo che vuoi deficiente che io non mi faccio ammazzare per una pompinara deficiente come te e io gli ho detto stronzopezzodimmerda". Avvolto in una luce soffusa è quindi apparso un angelo, sospeso nell'aria ma dal corpo tozzo e pingue, che esponeva le proprie flaccide nudità senza alcun pudore. Deborha racconta che l'angelo le ha parlato: "Non temere, Deborha, perché hai trovato grazia presso il Grande Cicciuzzo. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Pàndolo. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Cicciuzzo gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Deborha, stupefatta, ha quindi replicato all'angelo: "Con tutto il rispetto, che cazzo dici? E' impossibile, perchè io non ho mai...". E l'angelo rispose: "L'Altissimo ti è benevolo, perchè sa che ti sei preservata integra e pura fino ad oggi, ma la fama dei tuoi bocchini da manuale viaggia come il vento. Lo Spirito Santo è sceso su di te e su di te ha steso la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Cicciuzzo, ossia Pàndolo. Vedi, anche Marika, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Cicciuzzo". Allora Deborha disse: "Eccomi, sono la serva del Grande Cicciuzzo, avvenga di me quello che hai detto. Ma sin da domani mi adopererò per provare anche il piacere del coito, prima di dedicarmi alle gioie della maternità. Così facendo, farò il volere del Grande Cicciuzzo". E l'angelo partì da lei.
La vicenda ha destato grande scalpore in paese. Il parroco, don Herbert, ha fatto visita alla famiglia con un enorme crocefisso incendiato tra le mani, inveendo contro la "blasfema parodia dell'annunciazione che è stata fatta da questa giovane senza morale, nè pudore, conosciuta in tutto il paese per la sua depravazione". Ma sono pochi i cittadini disposti a seguire il loro prete, in quello che sembra essere un nuovo capitolo dello scontro tra Chiesa Cattolica e Cicciuzzianesimo. Gli scandali dei preti pedofili hanno indebolito di molto l'autorità della Chiesa: "Almeno a Cicciuzzo piace la figa - commenta Valter, il maniscalco - Questi qua gli piace inchiappettarsi i bambini sordomuti. Non sono mica a posto. E poi attaccano proprio Cicciuzzo, che è stato l'unico in passato a tendergli una mano". Alcuni anni fa, infatti, il celebre pornodivo polesano rimase talmente colpito nel leggere cosa accadeva in certi seminari, che lanciò un invito alla Chiesa: "Avete fantasie sessuali che travalicano ogni limite di decenza e buon gusto. Avete mai pensato di iniziare a scrivere sceneggiature per film porno?"

venerdì 2 aprile 2010

Velociraptor che lanciano banane

Dopo i fasti della rubrica "La recherche", appare sempre più evidente che questo blog fa cultura. Lo dimostra la varietà di temi presenti nelle parole chiave immesse nei motori di ricerca da internauti che sono arrivati fino a qui. Lieti di fornire approfondimento, conoscenza ed eccletismo, lesti proponiamo una summa delle parole chiave migliori degli ultimi mesi:

avvistamenti tigre denti a sciabola, baruchella non esiste marangon, cicciuzzo sconciaforni in braccio a gesù cristo, circonferenza cranio uomo 55, dedita alla sborra, deiezione escrementi cani spiritosi cartelli, devo esporre sotto forma di cronaca le stragi del sabato sera, donne formose che fanno il bide aii'uomo video yutub gratis, dove conviene aprire un bar per equipaggi di volo?, dybbuk e hitler, kebab chiusi nas sperma, monello vianello merda, onde giganti con squali finti, pisello gozzilla, presunto danno allo sfintere provocato dalla penetrazione anale con manico di scopa, regina giovanna a scopato con il cavallo, smacchiare macchie liquido seminale, video hard gratis a schermo intero uomini irsuti, "passera pettinata", cartello pericolo morte mc donald's, galline in riunione, gigolò a san cipirello e san giuseppe jato, immagini di maicol jacson nella bara, laputtana di mia sorela, mamme padane mamme puttane, mio fratello mi ha rotto il culo storie vere erotiche, sedri chiapponi che scopano, stronzi giganti, velociraptor che lanciano banane, mucca anarchica, spinelli di marijuana giganti, come rottamare armi aria compressa libera vendita, corriere del cazzo, fascisti di merda garibaldi vuole fare il sindaco, foto imbarazzanti+federico frigato, miglior metodo per uccidere i polli, ninfomane gialla, pirulazio, preghiera di ogi giorno ottavario di preghiera per l'unità delli cristianianno 2010, tirannosauro rex amico mangia carne umana, "bambino sessualmente attivo", berlusconi si decompone, asfaltare un accertatore della sosta cos'è?

giovedì 1 aprile 2010

Gli alberi

Le prime esplosioni rimbombarono nel pomeriggio, mentre stavo chiudendo l'ultima valigia. Celio Rodigino mi aveva convinto a tornare alla nostra terra natìa, abbandonando per sempre il quieto esilio di Pipponia. Dopo il primo botto, un crepitio di spari, grida, nuove esplosioni squarciarono l'aria secca del pomeriggio. Poi Celio entrò di corsa nella stanza, gridando: "Gli alberi si sono ribellati". La sua espressione era stravolta, ma la voce tradiva un tono festante. Era scoppiata la rivoluzione.
Gli alberi erano lì da sempre. Alcuni di loro avevano millenni, ma erano consci che eterne erano solo le rocce e la terra. Quando gli animali parlanti arrivarono dalla terra al di là del mare, gli alberi ricoprivano quasi tutte le pianure e le colline di Pipponia. Accolsero gli animali parlanti, diedero loro rifugio e offrirono loro i propri frutti. Gli animali parlanti chiesero legna per le proprie case. Gli alberi offrirono i tronchi di alcuni di loro ormai da tempo rinsecchiti. Ma agli animali parlanti non bastò. Avevano bisogno di spazio per coltivare i campi, per estrarre i metalli dalla roccia e per costruire le loro città. Chiesero agli alberi di spostarsi in un'area più a sud e di abbandonare ogni pretesa sulle loro terre. Alcuni piccoli boschi si ribellarono. Furono rasi al suolo. Dopo qualche tempo, gli alberi accettarono la pace. Andarono a sud, ma il terreno che gli animali avevano scelto era arido. Molti morirono, molti cercarono di tornare nella loro terra, ma gli animali parlanti avevano già occupato ogni millimetro di suolo e li scacciarono. Si spostarono allora ad est, in una grande vallata dove gli animali parlanti non erano ancora arrivati. Vissero in pace per anni, poi gli animali parlanti arrivarono anche lì. Nuovamente distrussero e incendiarono i boschi, gli alberi reagirono furiosi. Molti animali e molti alberi morirono, poi gli animali proposero un nuovo trattato di pace e gli alberi lo firmarono, accettando di trasferirsi in un territorio più piccolo, che sarebbe stato loro. Due anni dopo, gli animali parlanti iniziarono a costruire una ferrovia su quel territorio, gli alberi si ribellarono. Furono decimati. La guerra durò vent'anni. Alla fine, poche centinaia di alberi furono costretti a sopravvivere in una piccola conca a nord, ricordando con nostalgia i tempi in cui il loro popolo spaziava da un mare all'altro di quella vasta e florida terra.
Adesso gli alberi si erano ribellati di nuovo, ma non si sapevano i motivi che hanno scatenato la rivolta. Io e Celio ci affacciammo alla finestra, entusiasti. Fuori alcune marmotte stavano puntando un cannone verso la strada principale. Di colpo un enorme albero fronzuto apparve sfondando la facciata di un'edificio. Menò fendenti con i rami, scagliando gli animali in ogni direzione. Le marmotte fuggirono disordinatamente. Il loro comandante radunò un drappello, presero armi incendiarie e contrattaccarono, avvolgendo di fiamme l'albero. In fondo alla strada, le ombre delle piante in avvicinamento erano accompagnate dal rombo dei loro passi. Gli animali parlanti si stavano radunando nuovamente, pronti a sferrare il contrattacco, forti delle loro armi. Io e Celio ci parlammo con gli occhi: eravamo diversi dagli animali parlanti che governano Pipponia da quando siamo arrivati qui, la loro guerra non era la nostra guerra. Non eravamo neppure lontanamente parenti degli alberi, eppure la loro guerra sentivamo che ci riguardava. Avevamo in casa alcune carabine: ce le aveva regalate il governo per difenderci dagli alberi. Le imbracciammo e uscimmo a combattere assieme agli alberi.