Mentre infuria la polemica sull'esclusione di Vianello Monello dal guinness dei primati per numero di morti e resurrezioni, divampa lo scontro sulla sepoltura di Cicciuzzo Sconciaforni, attuale detentore del record, per ora conservato in una cella frigorifera in attesa di adeguata sepoltura.
Ieri il consigliere regionale Carlo Alberto Azzi ha tenuto un'affollata conferenza stampa nella sede del Pd, per chiedere che le istituzioni non si lascino sfuggire l'opportunità di una sepoltura di Cicciuzzo in terra polesana. Il tumulo che dovrà essere realizzato nella zona di Sant'Apollinare, nell'eventualità dell'inumazione sotto terra, secondo Azzi è già una risorsa in fieri per la provincia. "Apprezzo le richiesta di chi vorrebbe piantare un grande bosco che cresca, ombroso e lussureggiante, sul terreno reso fecondo del corpo decomposto di Sconciaforni - dichiara Azzi - Tuttavia invito anche a guardare in prospettiva: l'enorme carcassa del pornodivo defunto, andando in putrefazione, emetterà tra le varie cose, pregiato idrogeno solforato. In questa fase sono certo che i fuochi fatui prodotti all'esterno attrarranno molti visitatori, eppurtuttavia invito a riflettere se non sia il caso di mettere in sicurezza il sito già da ora, impedendo pericolose fuoriuscite di gas infiammabile".
Azzi pone infatti due ordini di questioni: la prima riguarda l'incolumità dei polesani. Il corpo di Cicciuzzo, durante la decomposizione microbica, potrebbe gonfiarsi fino a esplodere, con danni incalcolabili per il patrimonio archeologico e culturale del Polesine. In secondo luogo, la dispersione di gas in atmosfera è un evento che Azzi invita ad evitare: "Trovo sbagliato sprecare tutto quel buon idrogeno solforato, più noto come Gsp (Gas da Salma Profumato) - commenta - Perchè non costruire una condotta per raccogliere e utilizzare il Gsp come combustibile per una centrale elettrica o per il riscaldamento delle abitazioni? Ciò consentirebbe di mettere in sicurezza il sito e al contempo di fornire energia gratuita e rispettosa dell'ambiente ai polesani. Ma l'investimento va fatto fin da ora, senza perdersi in quisquilie e pinzillacchere".
Proposta subito respinta dall'assessore regionale Renzo Marangon: "Sciocchezze, l'unica soluzione per il corpo di Cicciuzzo Sconciaforni è l'inumazione nel mausoleo dell'interporto che, grazie al Piano Casa, potrà essere ampliato a sufficienza per contenere le spoglie dello stimato divo del cinema. Azzi non si perda tra boschetti e pozzi di gas, di cui certo l'economia non ha bisogno per risollevarsi in questa difficile congiuntura".
1 commento:
Non c'è più rispetto nemmeno per i defunti! Basta con queste sterili polemiche!!!
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