Niente regali di Natale ai ragazzi che hanno lanciato sassi contro le forze dell'ordine durante le manifestazioni contro il Governo italiano.
Lo annuncia Babbo Natale, in una lettera ai giornali, che certamente farà discutere: "Scrivo ai ragazzi che stanno occupando le università, che stanno manifestando nelle strade d'Italia. Alle persone che hanno in questi giorni fatto cortei pieni di vita, pacifici, democratici, pieni di vita - esordisce l'anziano benefattore artico - Mi si dirà: e la rabbia dove la metti? Beh quella rabbia, quella vera, è una caldaia piena che ti fa andare avanti, che ti tiene desto, che non ti fa fare stupidaggini ma ti spinge a fare cose serie, scelte importanti. Quei cinquanta o cento imbecilli che si sono tirati indietro altrettanti ingenui sfogando su un camioncino o con una sassaiola la loro rabbia, che vanno in giro a distruggere la città coperti da una sciarpa che li rende irriconoscibili e piagnucolando quando vengono fermati, quegli idioti non hanno nulla a che fare con le migliaia di ragazzi perbene che hanno manifestato pacificamente. A questi stupidi io lo dico chiaro e tondo: sotto l'albero non troverete un bel niente e per la Befana, se vi va bene, vi spetta solo carbone".
Una presa di posizione netta, quella di Babbo Natale, che ha scelto di esprimersi pubblicamente perchè, dice, "i ragazzi perbene devono rifiutare i vecchi slogan, i soliti camion con i vecchi militanti che urlano vecchi slogan, vecchie canzoni, vecchie direttive che ancora chiamano "parole d'ordine". Eppoi, perdiana, non si può rinunciare al rispetto per le istituzioni e per le forze dell'ordine preposte alla tutela delle istituzioni. Basta con questi autonomi del piffero che vanno in piazza a urlare e lanciare uova. Ridurre tutto a scontro vuol dire permettere che la complessità di quelle manifestazioni e così le idee, le scelte, i progetti che ci sono dietro vengano raccontate ancora una volta con manganelli, fiamme, pietre e lacrimogeni". (©2010 /Agenzia Santaclaus)
Di tutt'altro avviso la Befana, che sta già preparando ben altra lista dei buoni e dei cattivi in vista del 6 gennaio: "Sono una povera vecchina vestita di stracci e sto con questa generazione di diseredati - commenta -. Babbo Natale è ormai diventato una ciofeca perbenista. Io dico che è più violento istituire il precariato di massa che tirare una sassata contro un bancomat e che se devo scegliere preferisco portare un regalo a un teppista che a un banchiere del cazzo. Prima di entrare in clandestinità, lancio un avvertimento ai nostri governanti, ai baroni della Confindustria e agli amministratori delegati che intascano milioni per fare fallire le aziende di Stato: nella vostra calza quest'anno ci cago dentro".
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