venerdì 3 dicembre 2010

L'omaggio di Cicciuzzo a Godard

François Cicciuzzi nella scena finale del film
Cicciuzzo Sconciaforni torna davanti e dietro la macchina (“Fosse possibile anche in bocca” scherza l'autore) per il primo episodio della saga “Godhard”, omaggio di genere a Jean Luc Godard in occasione del suo ottantesimo compleanno.
Il “Cinese” è un originale omaggio al Sessantotto e ai Sessantanove che sono la grande passione di Jean François Cicciuzzi, uno studente parigino di origine piccolo borghese, conosciuto dai suoi compagni come Mao Fist Fak, per avere dimostrato loro empiricamente che il pugno chiuso può essere usato non solo nei cortei, ma anche in numerosi momenti di spensierata socializzazione.
Mao Fist Fak vive in un appartamento con amiche e amici dell'università della Sborona, così ribattezzata dal protagonista amante di anagrammi e fini calembour. La vita in comune offre tanti spunti di riflessione sui temi della bellezza e della socialità, ma pure della riflessione politica a partire dallo studio dei fondamenti del marxismo-leninismo Pensiero di Mao.
Ed è proprio qui che il giovane François Cicciuzzi infrange i dogmi dell'ortodossia, inventandosi il Cazebao, il primo giornale pornografico murale, con l'intento di diffondere largamente il frutto di quell'elaborazione. “Nessuno come me sa portare duri elementi di contraddizione in seno al popolo” ribatte ai compagni che vorrebbero espellerlo. Memorabile il finale: “Voi vi dibattete tra linea rossa e linea nera, io padroneggio la somma sintesi della linea grossa”. Una conclusione condivisa con penetrante convinzione dai sostenitori di Mao Fist Fak, riunitisi attorno a lui in una straordinaria manifestazione.

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