Qui dalla sperduta isola delle Comore in cui sto trascorrendo le vacanze, mi è giunta voce di un confronto all'americana tra i candidati sindaco di Porto Tolle. Con una precisazione: così come sta accadendo a livello nazionale, anche in basso Polesine gli unici accreditati alla poltrona di primo cittadino sono i partiti dominanti. Nessuno si è preso la briga di invitare al comizio, ad esempio, il candidato della Sinistra l'Arcobaleno, sempre che qualcuno se ne ricordi il nome. Il "chiappa-a-chiappa" avverrà (sempre che avvenga) dunque tra Finotti e Mancin: il primo corre con una lista civica di centro-sinistra-destra che mescola in un bizzarro pastone un po' di Partito Democratico, un po' di Lega Nord e vari pezzi di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Socialisti; il secondo si candida per il centrodestra-destra con tutto il resto di Forza Italia-Alleanza Nazionale e i simpatici neofascisti di Forza Nuova. Entrambi gli schieramenti sono ben disponibili ad assecondare gli interessi pro-carbone dell'Enel e a rendere più facile la vita ai cacciatori. A differenza di quegli sfigati della Sinistrarcobaleno che continuano ad opporsi alla riconversione e a pretendere che nel Parco naturale le doppiette non facciano strage di anatidi. Esclusi loro, dunque, il "chiappa-a-chiappa" sarà davvero interessante: un confronto davvero all'americana, tra due persone che rappresentano alla fine gli stessi partiti, gli stessi interessi e - in fondo - le stesse visioni del mondo.
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