lunedì 28 aprile 2008

La fusione fa la forza

Qualche settimana fa è nata Unindustria, la nuova associazione di categoria che mette insieme Confindustria e Api. "Una fusione, non un inglobamento", precisa soprattutto Lorenzo Belloni dell'Api. Però intanto il simbolo è ancora l'aquila (o il falco?) di Confindustria, la sede rimarrà in via Casalini e il presidente verrà da Confindustria.
Dopo aver festeggiato con una marea di ospiti, simpatici gadget e un ricco buffet, Costato e Belloni hanno incrociato i propri peni in segno di reciproca stima e rivolto esortazioni e complimenti a politici, sindacalisti, sbirri, preti & scrocconi presenti, affinchè tutti seguano l'illuminata via della fusione. La politica lo sta già facendo, la chiesa sta già valutando di riunire le varie dottrine e confessioni all'insegna di valori comuni come l'intolleranza verso il libero pensiero, la mancanza di ironia e il bigottismo in campo sessuale. I sindacati in Polesine, invece, si fondono automaticamente quando qualcuno nomina la magica parola "Polesine Camerini". A tale proposito mi viene una domanda: l'Api era tra i rappresentanti delle categorie produttive che si opposero alla riconversione a carbone della centrale Enel, mentre Confindustria è notoriamente favorevole all'uso dell'ottocentesco combustibile. Chi dei due cambierà idea?

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