E adesso? Dopo la batosta elettorale, i nostri rappresentanti a Roma si preparano a tornare mesti al paesello natio. Anche loro, come i comuni precari, costretti a reinventarsi un lavoro a cinquant'anni. Prendiamo, ad esempio, Fabio Baratella che lascia gli scranni del Parlamento per riprendere il suo lavoretto in Confesercenti. Oppure Francesco Ennio, che dopo essersi barcamenato tra l'assessorato e la candidatura per l'Italia dei Valori, ora torna a lavorare full time per il Consorzio di Bonifica. Per non parlare di Gabriele Frigato, anche lui costretto ad accettare di nuovo il suo misero lavoro alla Bcc Padana Orientale. Che smacco. Certo, dev'essere proprio duro, dopo essersi abituati alla vita da parlamentare, accontentarsi nuovamente dello stipendio da bancario. La stessa triste sorte toccata ad Avezzù dopo la trombata alle amministrative nel 2006. Chissà, forse anche il povero Guglielmo Brusco, se le provinciali del 2009 defenestreranno la Sinistra pure da Palazzo Celio, dovrà tornare ramingo al suo posto in Cassa di Risparmio. I sindacati facciano qualcosa!
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