Sabato scorso la Lega Nord, dopo essersi ripresa dai postumi della vittoria alle elezioni, ha convocato i giornalisti per una conferenza stampa in cui ha riepilogato la sua piattaforma programmatica. Tra le varie cose lette sui quotidiani, l'idea di importare il modello di Cittadella in Polesine ha solleticato i miei recettori dell'imbecillità. A voler prescindere dalla profonda immoralità della decisione del sindaco di Cittadella Bitonci, l'idea di defenestrare dalla sua ridente cittadina tutti coloro che siano privi di un reddito decente e di un lavoro sembra un frutto malsano della legge Basaglia. Una volta che
anche tutti i Comuni polesani si fossero adeguati a tale ordinanza, si assisterebbe a un via vai di mentecatti e immigrati tra una città e l'altra, in cerca di un posto da cui non vengano sbattuti fuori a calci in culo dal leghista di turno. Dove andrebbero a finire tutti questi personaggi marginali, non si sa. Andrebbero forse a vagabondare per le campagne, vivendo di espedienti. Oppure verrebbero ospitati a spese dei contribuenti nelle patrie galere. Manca insomma la conclusione del "ragionamento".
Così come manca una descrizione della sorte di tutti quegli immigrati che, sfrattati dalle case popolari per fare posto agli italiani (così come richiesto dai leghisti sotto l'effetto della serotonina), si ritroverebbero a dormire per strada. Li invitiamo, nell'eventualità, ad adagiare i loro cartoni sotto le abitazioni degli esponenti leghisti e dei vari sostenitori della nobile causa dello sfratto di decine di poveracci. Provvederemo a fornire loro gli indirizzi per contribuire a trasformare i bei quartieri in cui costoro risiedono in zone degradate, zeppe giorno e notte di barboni e vagabondi.
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