lunedì 15 novembre 2010

WWFuck

"Avrei preferito che mi avessero sparato alla femorale". E' l'amaro commento del signor Prudenzio Scaron, lo sfortunato cacciatore bassopolesano protagonista di un increscioso fatto di cronaca: sarebbe stato aggredito e violentato da una comunità di nudisti che dimora nel Delta del Po.
Una vicenda dai contorni misteriosi, che ora la Polizia sta cercando di ricostruire, con la testimonianza di uno dei naturisti coinvolti, il turista olandese Pieter van Musschenbroek, in vacanza nella zona con la moglie Almalia e alcuni amici. Secondo quanto raccontato da Scaron, il gruppo di amanti della nudità all'aria aperta stava ritornando da una visita all'oasi di Ca' Mello, diretto alla Pineta Cassella per un pic nic, quando sarebbe stato disturbato dagli spari del cacciatore, appostato tra alcuni canneti. Individuato lo sportivo, i naturisti guidati da van Musschenbroek lo avrebbero dapprima afferrato e disarmato, indi denudato e abusato di lui a turno, donne e uomini, fino a lasciarlo sfinito in mezzo alle erbacce. A fatica l'uomo è riuscito a risalire sul suo motorino e fare rientro alla sua casa a Taglio di Po. "E' stato orribile - dice Scaron -. Adesso non solo mia moglie non riesce più a guardarmi, ma da qualche giorno provo attrazione sessuale per alcuni amici del bar".
Diversa la versione fornita dagli accusati: "Adoriamo girare in tenuta adamitica per assaporare l'armonia della natura - spiega Almalia - Aborriamo invece la caccia, che altro non è che strage sanguinosa di poveri animali innocenti. Ma mai avremmo potuto rispondere alla violenza con la violenza. Anzi, abbiamo voluto rispondere alla violenza di quell'anziano signore donandogli tutto il nostro amore fisico. Ci dispiace che se la sia presa: deve essere davvero un uomo ricolmo di odio".
Mentre il Polesine mormora e si interroga, le istituzioni si interrogano: "Trovo assurdo che in un Parco Naturale pregiato come il Delta del Po sia consentito a certa gente di andare in giro nuda, oltretutto disturbando l'attività venatoria", commenta l'assessore provinciale alla caccia, Claudio Bellan. Ma il vero polverone è politico e coinvolge ancora una volta il pornoattore Cicciuzzo Sconciaforni, accusato da più parti di essere l'ispiratore dell'episodio: suo è in fatti il mediometraggio "WWFuck!", girato nel 1995, in cui un gruppo di ecologisti radicali decideva di mandare a monte una battuta di caccia nel Delta del Po, insegnando ai cacciatori che nella natura selvaggia si può trascorrere il tempo in tante altre attività meno crudeli dell'uccisione di animali. Cicciuzzo, come sempre, non si scompone: "Da quando mi sono proposto come candidato sindaco del centrodestra, questi attacchi sono divenuti quotidiani. La prima anche se piccola vittoria contro le forze del male che ti circondano, è conservare il senso  dell'umorismo. Quindi, devi combattere assolutamente, e lo fai essendo al di sopra di tutto, con il sorriso. Invito chi oggi mi attacca a rivedere con la propria famiglia la bellissima pellicola per cui mi accusano: scoprirà che, come per la maggior parte dei miei film, non è che un inno alla vita, all'amore e alla libertà!"

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