Tutto è iniziato a Laureana di Borrello, modesto comune calabrese che diede i natali, tra gli altri, allo scienziato Rocco Jemma. E' qui che si è spento, non più di un paio di giorni fa, l'anziano latifondista Ildebrando Polliuti, ormai afflitto da una malattia incurabile: la psoriasi. Deceduto il centenario pater familiae, i figli e i nipoti si sono affollati del tutto disinteressatamente nello studio del notaio Ghibellini, per apprendere le ultime volontà del caro estinto. Ebbene, la sorpresa non s'è fatta attendere, provocando svenimenti tra le femmine e accessi d'ira tra gli uomini. "Lascio le mie floride terre - ha letto il notaio - e le mie vigne e i miei frutteti e la villa padronale recentemente restaurata con il grande e fresco parco retrostante, nonchè i risparmi necessari al suo mantenimento a tempo indeterminato, ad un caro amico di cui ho perso le tracce nel '44, avvertendo forte negli anni il senso di colpa per quel distacco, di cui spero mi perdonerà e su cui preferisco cali il silenzio dopo la mia morte. Costui è il caro Monello Vianello, che spero vorrà accettare di trascorrere felicemente il resto della sua vita nella mia modesta tenuta a titolo di ricompensa per quanto ebbe a patire suo fratello Vianello Monello per mia cagione".
La notizia è presto giunta al diretto interessato, il quale ha dichiarato: "Non ci pensavo nemmeno più a quella vicenda e quindi non sarò io a sputtanare il povero Ildebrando per quell'episodio. Ora vorrei prendermi un paio di giorni per decidere se accettare la sua offerta, non perchè io non voglia passare il resto dei miei giorni in una immensa tenuta di campagna a fare la vita del nababbo, quanto perchè presagisco che c'è chi, tra i parenti di Ildebrando, mi vorrebbe pelare vivo prima che io intaschi, al fine di intascare lui. Inoltre sono sicuro che nel momento in cui ereditassi una simile fortuna, mio figlio Tornello accorrerebbe lesto per cercare di ammazzarmi e ereditarla a sua volta. Insomma, è un bel dilemma. Concluderò con un motto di sagacia: anche i ricchi piangono, ma sapeste quanto piacerebbe, a me, piangere da ricco".
(nella foto, Polliuti assieme a Monello Vianello in missione sul fronte jugoslavo)
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Er Chicoria anche non conosciuto, nasce a Roma nei primi dell'800 figlio de Er munnezza e Amir che in più casi ha denunciato il figlio per il reato di danni morali e più volte ha avuto un cospicuo risarcimento. Sposato con la nonna di Metal Carter padre di undici figli, di cui nove suicidatisi nel grembo materno, si vanta di essere padre di Enzo Avitabile e Tarquinio il superbo. Nato in estrema periferia, in un quartiere vicino a Pechino, e convinto di abitare a China Town tenta di sfondare in vari campi. Si iscrive all'Accademia delle belle arti frequentando i corsi per Pusher, pappa e scatollettista ma non riuscendo a superare il test iniziale, che si scoprirai poi essere un modulo per l'iscrizione nel quale inserire i propri dati. Decide di intraprendere così la carriera musicale. Il rapper piace subito a Mao che gli concede una borsa di espatrio per l'Italia dove potrà portare il suo rap fuori dal continente asiatico, ma soprattutto fuori dai coglioni. Arrivato in Italia incontra i primi rappresentanti della scena hip hop italiana Tullio Solenghi, Cristiano Malgioglio, Maria De Filippi, Umberto Tozzi e il breaker Giuliano Ferrara, che si uniranno e formeranno il Brucerem modificato poi in Truceklan con l'arrivo del dj Pippo Baudo.
Innamoratosi di Maria De Filippi il rapper tenta di colpirla al cuore dedicandole la canzone Cliente su Cliente, scritta vedendo Maria lavorare in tangenziale la sera. Il rapper sposerà successivamente la nonna di Metal Carter solo per ottenere la cittadinanza, ma non si mette in dubbio la sua relazione con Cristiano Malgioglio, sposatosi poi con Daniela Santanchè dai cui hanno avuto i figli Stalin, Lenin e il pagliaccio di ghiaccio.
Chicoria, forte del suo nome intrapende una carriera musicale da far rabbrividire Flavia Vento. Nel 1830 esce il suo demo intitolato Pane e Chicoria, prodotto da Francesco Rutelli e contenente i featuring di Cannabis, Ganja, Eroina, Cocaina e Marco Pannella. Nel 1856 esce il suo primo disco sotto l'etichetta indipendente "Non vendiam nu disk" che ha prodotto già grandi artisti del calibro di Homer Simpson, Gianni KG e Lapo Elkann, il disco si intitola Chicoria so io ed è prodotto da Eolo dei sette nani, riscuote un grande successo grazie al singolo Chicoria si fa Biancaneve. Nel 1857 Biancaneve dissa Chicoria con la canzone "Tu non mi chiavi più" dove mette in dubbio le potenzialità sessuali del rapper. Questo lo porta fuori dalle scene per un bel pò fino a quando nel 2000 incontra il pagliaccio di ghiaccio. Nel 2000 esce il suo disco in collaborazione con Alena Seredova intitolato "Cantiamo insieme ma mi scopo uno meglio", vende 3 miliardi di copie grazie al perizona autografato (da Chicoria) presente nella confezione. Quest'anno è pronto ad uscire con il suo secondo disco solista dal titolo "Non me ripiglio" prodotto da Mughini.
Chicoria, ministro della Giustizia dal 1868 al 1920 e ergastolano dal 1919 è uno dei capi del clan dei Truce, chiamati anche, ma anche non chiamati. Nel 1988 viene scarcerato per infermità mentale e fatto curare presso la clinica di Moira Orfei, dopo otto anni di cura esce dalla clinica convinto di essere Zafferano ma dopo poco si convincerà di essere solo Chicoria.
Chicoria ha circa 200 anni, nonostante sembri molto più vecchio
Chicoria ha una coppia di pappagalli trans
Chicoria ama gli animali, specialmente gli scarafaggi e Metal Carter
Chicoria ha un negozio di dischi dove vende solamente 78 giri
Chicoria ha vinto il premo Nobel per la disperazione
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