"Sono abituato alla persecuzione. Mio padre fu ucciso dal Mossad con una bambola gonfiabile piena di gas propano. Se il signor Mynameis mi vuole, venga a cercarmi nella mia tenuta di Laureana di Borrello, dove trascorrerò - statene certi - gli ultimi anni della mia vita".
Affida ad un breve cablogramma il suo commento sui fatti di questi giorni, il celebre polemista Monello Vianello (a lato, in una foto di repertorio), che da tempo vive in esilio in Calabria, stanco e annoiato dalla mondanità rodigina. Il pregiato blogger era stato interpellato dall'Osservatore Romano su quanto sta avvenendo a Rovigo, dove suo fratello Vianello Monello è latitante, dopo avere rapito la pornostar Gesualda Laputtana e avere posto per la sua liberazione incruenta l'ignobile condizione di vedere autorizzato un Pacs tra lui e la donna, cosa che il Comune - sdegnato - ha rinviato alle calende greche. Inevitabile chiedere a Monello Vianello anche delle minacce che il contractor portoricano e sodale di suo figlio Tornello Vianello, tale Mynameis Jemappelle, gli aveva rivolto non più di un paio di giorni fa. Insomma, è un periodo un po' complicato per la vita familiare dello stimato scribacchino del web, che però si è limitato a commentare con una nota stampa.
"La mia famiglia è sempre stata complicata - prosegue - Ciò che ha fatto mio fratello Vianello Monello non mi riguarda. Conoscendolo, ho motivo di credere che tutto si risolverà per il meglio. Le persone verso cui dichiarava il maggiore disprezzo, fin da piccolo, erano in fondo quelle che ammirava maggiormente. Non mi stupirei quindi se tra lui e la signorina Laputtana esistesse in realtà un legame d'affetto". Monello Vianello, insomma, non tornerà in Polesine per aiutare le forze dell'ordine a risolvere lo spinoso caso del rapimento della diva dell'hard durante il funerale di Cicciuzzo Sconciaforni. "Vianello Monello ha posto una condizione che mi sembra accettabile, dunque la giunta comunale si assumerà l'onere del fallimento della trattativa - commenta - E poi francamente non me ne frega più un cazzo di quello che succede a Rovigo. Ormai il blog lo cura integralmente il mio amico Cirino Baffino, mentre io mi godo la quiete delle mie vigne e la compagnia della scimmietta Italia, che ho adottato mentre mio fratello era in coma".
Una quiete che potrebbe essere rotta dalla violenza minacciata da Mynameis Jemapelle. Il mercenario, che aveva accompagnato Tornello Vianello nella missione per assassinare il padre durante l'esilio in Azerbaijan, vuole portare a termine il suo compito, nonostante di Tornello non si abbiano più notizie da quando questo blog ha rivelato ai servizi segreti azeri l'ubicazione del suo rifugio. "I tentativi di uccidermi danno sempre una scossa alla mia vita monotona. Caricherò la mia vecchia spingarda con pallini e chiodi arrugginiti e attenderò con pazienza che quel fesso venga a cercarmi".
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