venerdì 31 luglio 2009

"Ucciderò mio padre!"

"Sogno ancora di uccidere mio padre". Non si è fatto attendere il ritorno sulla scena di Tornello Vianello, figlio ripudiato di Monello Vianello, che qualche mese fa cercò, senza successo, di eliminare, per nascondere alcuni imbarazzanti segreti politici che non vi stiamo a rammentare (andatevi a rileggere i post vecchi).
Dopo sei mesi trascorsi in una buia cella del carcere di Baku, con l'accusa di cospirazione internazionale, Tornello sarebbe riuscito a fuggire grazie all'aiuto di un misterioso individuo, su cui indagano i servizi segreti di mezzo mondo. L'imprevisto alleato di Tornello, infatti, si sarebbe avvalso di tecnologie sconosciute per teletrasportare l'intero carcere a un metro e mezzo di distanza, lasciando il prigioniero nella posizione originaria. "Invero un piano originale - dice il figlio di Monello Vianello - Sarebbe infatti bastato teletrasportare me fuori dal carcere, anzichè spostare tutta la struttura, ma il mio angelo custode avrà avuto i suoi motivi. Di certo non vi rivelerò di chi si tratta! Ah! Ah! Chiedetemi invece di come ucciderò mio padre".
Tornello, infatti, attende solamente che Monello Vianello accetti l'eredità di Ildebrando Polliuti, l'anziano magnate calabrese che ha disdegnato i parenti più stretti per lasciare tutto all'autore di questo blog. Proprio ai mancati eredi Tornello lancia un messaggio: "So che state escogitando piani più o meno raffinati per ammazzare mio padre, brutti avidi terronacci! Sappiate che contrasterò ogni tentativo in tal senso! Spetta a me l'assassinio di mio padre, così intascherò una lauta eredità!"
In un'intervista a Panorama, poi, Tornello racconta i dettagli più struggenti della sua permanenza nelle carceri azere, pur non autorizzandoci a rivelare di avere intrecciato una relazione omosessuale con il compagno di cella, un ciccione pieno di peli di nome Arash, pur di vincere la mancanza di affetto. "La prima sera che entrai in cella - rammenta - mi disse di aspettarlo nel lettone grande". Oggi Tornello Vianello vive in una base segreta in Europa, braccato da numerosi agenti segreti ma, sembra, protetto dal governo statunitense. "Da qui partirà il mio piano di vendetta", di dice, ridendo come un deficiente al telefono. Ovviamente non ci autorizza a rivelare la sua posizione: "Se vi dicessi dove mi trovo, le squadre della morte di Ilham Aliyev arriverebbero subito qui a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, per cercare di uccidermi!"

giovedì 30 luglio 2009

Giallo nel Pdl

Mauro Mainardi non esiste. La sconcertante scoperta l'ha fatta la nostra collaboratrice Liutpranda Castronovo, sguinzagliata al ritorno dalle ferie a Sottomarina sulle tracce del coordinatore provinciale del Pdl, per un'altra intervista di grande spessore sul futuro della politica, dopo quella dedicata al Pd.
"Ho raccolto dati, immagini e testimonianze che comprovano che questo Mauro Mainardi in realtà non è mai esistito", ci dice al telefono. Quella che sembrava una bieca scusa per non lavorare, si è presto rivelato uno scoop epocale.
Proprio domenica i giornali riportavano le lamentele della vecchia guardia di Forza Italia, che chiedeva cortesemente a Mainardi di farsi vivo di quando in quando, ottenendo in risposta un fermo diniego. "Non ho mai incontrato Mainardi di persona - racconta Ilario Bellinazzi - In effetti il primo contatto che ho avuto con lui è avvenuto tramite un ologramma proiettato da un robot del tutto simile a C1P8 di Guerre Stellari". Un tesserato ci testimonia pari sconforto: "Chi è quest'uomo? Chi l'ha eletto? Quando farà un congresso per rivelarsi pubblicamente?"
L'onorevole Luca Bellotti, ridendo, rigetta queste tesi: "Ma andiamo! Ci sono un sacco di foto che mostrano Mauro Mainardi in compagnia di persone autorevoli come Maurizio Gasparri, ad esempio. Chiedete a lui". Telefoniamo a Gasparri, ma lui nega di essere mai stato a Rovigo. Un altro giallo? Il mistero viene presto svelato: "Quello che è sceso in campagna elettorale era un sosia di Gasparri - testimonia la nostra fonte nei servizi segreti non deviati - Un giornalista se ne è anche accorto, quando ha visto che sapeva allacciarsi le scarpe da solo". Nemmeno Antonello Contiero ci aiuta a risolvere il giallo, limitandosi ad una dichiarazione ufficiale: "Smentisco di essermi presentato in pubblico sbarbato e con una parrucca posticcia per impersonare il coordinatore del Pdl". Il mistero continua.

mercoledì 29 luglio 2009

La povera Italia

"Sì, sì. E' proprio così", disse Monello Vianello, indicando un punto a caso all'interno della piscina coperta. Stava spiegando all'amico Konrad Boscolo, etologo di fama intercontinentale, celebre per lo studio d'avanguardia sul mostro Jekai del lago kirghizo di Issyk Kul, di come fosse venuto a sapere che un anziano miliardario calabrese aveva deciso di lasciargli tutti i suoi averi, compresa una splendida tenuta di svariati ettari, con parco, frutteti e vigne.
"Sarebbe l'ideale per tenere gli animali di tuo fratello - disse Konrad, mentre adattava una caffettiera per usarla come boccaglio da immersione - Così non dovresti più portare Jennifer qui al polo natatorio per farla svagare". Monello si disse d'accordo, gettando un occhio all'anatra parlante che sguazzava nella piscina. Jennifer faceva parte del bizzarro serraglio allevato per hobby da suo fratello Vianello Monello, che comprendeva svariati animali dalle caratteristiche più eccentriche. Un'ampia tenuta con alberi svettanti e fronzuti sarebbe stata l'ideale anche per Italia, la scimmia ammaestrata con cui Vianello Monello trascorreva molte ore quando non era in viaggio per il mondo. Ora, con il suo padrone ridotto a un vegetale in una clinica svizzera, la povera Italia era caduta in depressione. E pensare che era stata da subito la beniamina del celebre umorista rodigino! Faceva infatti parte di uno stock di venti scimmie comprate dal corsivista del Corriere del Veneto per essere mangiate a una cena etnica, ma all'ultimo momento era stata sottratta al cuoco prima che le incidesse il cranio da viva per servirne il cervello fumante agli ospiti. Italia era diventata la sorpresa di tutte le feste che Vianello Monello teneva con i suoi amici scapestrati. "Italia, prendi la banana!", le gridava Vianello Monello, di cui i maligni dicevano che quel numero glielo avesse insegnato per soddisfare le esigenze da single.
"Sai qual'era il suo maggiore rimpianto? - disse Monello Vianello - Avere perso l'occasione di comprare per il proprio zoo privato il Rhynocerus Zangirolamis, il temibile mussoceronte in cui il consigliere comunale Matteo Zangirolami era stato trasformato dopo avere offeso il dio Odino. Poi, come sai, fu salvato dal B.V. Paolino e Vianello Monello si dispiacque molto di quell'opportunità mancata". Konrad guardò l'amico sorridendo: "Scusami - disse - ho smesso di seguirti venti righe fa. Mi ero traslato con la mente a quando avevo quattro anni e mia madre mi chiudeva nel ripostiglio degli attrezzi. E' lì che ho iniziato lo studio dei grilli".
Monello Vianello stava per replicare, ma scosse il capo: "Comunque non ho ancora deciso - disse solo - Da un lato so che se accetto l'eredità un sacco di gente vorrà uccidermi, dall'altro sento il bisogno di ritirami a vita privata. Ma ora tuffiamoci come quella volta a Maafushivaru".

martedì 28 luglio 2009

L'intervista esclusiva: Il futuro del PD? Una roba di cerchi e poligoni

Lo abbiamo inseguito a lungo, ma finalmente ce l'abbiamo fatta. Il nostro segretario di partito preferito, Gabriele Frigato, ci ha concesso un'intervista esclusiva per spiegarci come il PD abbia finalmente superato la boa della costituente e sia entrato a pieno titolo nella fase operativa, che verrà battezzata ai prossimi congressi. Ma molte cose restano oscure all'elettorato. Il nostro inviato Asbesto Minzolini si è recato nella sede del PD dove, tra un busto di De Gasperi e una gigantografia di De Gasperi, ha conversato con il segretario dei temi di più scottante attualità.

Gentile segretario, certo che ci sono più ritratti di De Gasperi qui dentro che di Kim Il-Sung a Pyongyang, eh?
Già. E quindi?

Ma niente, era così per rompere il ghiaccio. Non è che gli ex Ds poi se la prendono a male?
Guardi, smettiamola di parlare di ex Ds ed ex Margherita. Oggi c'è un solo partito e chi non ha capito questo non ha capito una sega. Questa polarizzazione va superata e in questo senso comprendo Bersani quando si dice preoccupato che ci sia uno scarto tra il barocchismo del percorso, lo stato dell'organizzazione e certe tensioni divisive, e che questa contraddizione, se non governata dal partito, può farci non capire nel paese.

Il rischio di essere incompresi è forte. A questo proposito, molti criticano il fatto che nel Pd confluiscano da tempo le anime più disparate. Come pensate di conciliare i teodem con la laicità delle istituzioni, il pacifismo con l'interventismo armato, la tutela dell'ambiente con le centrali nucleari, per dirne qualcuna?
Il problema è solo apparente e faccio un esempio per spiegarmi: prendendo le due figure geometriche maggiormente opposte fra loro, ossia la linea e il cerchio, noi possiamo renderci conto che in nessuna maniera riusciremo a far estendere il cerchio all'infinito se non lo si farà coincidere con la linea, poiché allargare i confini del cerchio significa comunque porre dei limiti alla sua natura in quanto più esso si allarga, più allarga la propria area. L'infinito, tuttavia, non può avere area perché, appunto, è infinito. La ragione non può comprendere ciò, ma sulla scia di Platone noi distingueremo tra la ratio discorsiva e l'intellectus intuitivo. La sola ragione non basta per estendere le proprie conoscenze al PD, ma se non si può conoscerlo tramite l'intellectus non si potrà nemmeno conoscere il mondo con la ragione poiché dal PD nascono tutte le cose. L'atteggiamento che l'uomo deve tenere al cospetto del PD è quello della socratica docta ignorantia, ossia di un umile sapere di non sapere.

Eh?
Cerco di essere ancora più chiaro, o mio ottuso interlocutore: un cerchio (che rappresenterebbe il reale) non potrà mai essere uguale al poligono in esso inscritto (che sarebbe la nostra ragione) o, per dirla altrimenti, un poligono inscritto all'interno di un cerchio non potrà mai far collimare perfettamente i suoi lati con la superficie del cerchio, perché, anche dividendoli all'infinito, esso manterrà sempre la sua natura di poligono avente lati mentre l'altro rimarrà sempre tale. Ora, posto che non sarà il PD a perdere l'infinità che gli è peculiare (se la perdesse non sarebbe più il PD), dovrà essere l'uomo a perdere la sua natura umana per incontrare il PD e conoscerlo nella Sua interezza, perché il PD sarà tutto in tutti. Chiaro?

lunedì 27 luglio 2009

L'eredità

Una nuova tempesta si è abbattuta ancora una volta sulla già convulsa esistenza di Monello Vianello, autore di questo blog, e sulla sua fitta rete di collaboratori. Una tale trama di eventi, favorevoli, sfavorevoli o neutri, che arduo sarà riassumerla in così poche righe.
Tutto è iniziato a Laureana di Borrello, modesto comune calabrese che diede i natali, tra gli altri, allo scienziato Rocco Jemma. E' qui che si è spento, non più di un paio di giorni fa, l'anziano latifondista Ildebrando Polliuti, ormai afflitto da una malattia incurabile: la psoriasi. Deceduto il centenario pater familiae, i figli e i nipoti si sono affollati del tutto disinteressatamente nello studio del notaio Ghibellini, per apprendere le ultime volontà del caro estinto. Ebbene, la sorpresa non s'è fatta attendere, provocando svenimenti tra le femmine e accessi d'ira tra gli uomini. "Lascio le mie floride terre - ha letto il notaio - e le mie vigne e i miei frutteti e la villa padronale recentemente restaurata con il grande e fresco parco retrostante, nonchè i risparmi necessari al suo mantenimento a tempo indeterminato, ad un caro amico di cui ho perso le tracce nel '44, avvertendo forte negli anni il senso di colpa per quel distacco, di cui spero mi perdonerà e su cui preferisco cali il silenzio dopo la mia morte. Costui è il caro Monello Vianello, che spero vorrà accettare di trascorrere felicemente il resto della sua vita nella mia modesta tenuta a titolo di ricompensa per quanto ebbe a patire suo fratello Vianello Monello per mia cagione".
La notizia è presto giunta al diretto interessato, il quale ha dichiarato: "Non ci pensavo nemmeno più a quella vicenda e quindi non sarò io a sputtanare il povero Ildebrando per quell'episodio. Ora vorrei prendermi un paio di giorni per decidere se accettare la sua offerta, non perchè io non voglia passare il resto dei miei giorni in una immensa tenuta di campagna a fare la vita del nababbo, quanto perchè presagisco che c'è chi, tra i parenti di Ildebrando, mi vorrebbe pelare vivo prima che io intaschi, al fine di intascare lui. Inoltre sono sicuro che nel momento in cui ereditassi una simile fortuna, mio figlio Tornello accorrerebbe lesto per cercare di ammazzarmi e ereditarla a sua volta. Insomma, è un bel dilemma. Concluderò con un motto di sagacia: anche i ricchi piangono, ma sapeste quanto piacerebbe, a me, piangere da ricco".

(nella foto, Polliuti assieme a Monello Vianello in missione sul fronte jugoslavo)

domenica 26 luglio 2009

Cicciuzzo beccamorto

Incredibile ma falso! Cicciuzzo Sconciaforni lascerà il cinema a luci rosse per aprire un'attività commerciale in centro a Rovigo.
"Mi butto nel ramo pompe funebri - svela, durante una conversazione alla trattoria Al Corno - So che ciò darà adito a tutta una serie di facile battute sulle pompe, ma la motivazione è un'altra: ho bisogno di nuove sfide imprenditoriali". Il porno, ci spiega, è ormai messo in dura crisi dal web e bisogna accettarlo. In più Cicciuzzo si dice convinto che si debba innovare e lasciare spazio ai giovani: "Ne ho fatto un punto fondante della mia discesa in politica e così deve essere anche nel cinema - prosegue -. Non voglio ridurmi a fare i film fetish con i vecchi che si scopano, puah! Credo che passare dal mercato del sesso a quello della morte, per un innovatore come me, sia una scelta del tutto naturale".
L'ex pornodivo e candidato Pdl ci spiega di avere svolto una seria indagine sul mercato della pompe funebri, accorgendosi dei paradossi di questa importante fetta del Pil nazionale: "E' una miniera dalle uova d'oro in cui sono state introdotte dinamiche oligopolistiche, che ostacolano una regolare competizione tra attori economici. Ciò ha impedito l'innovazione e la diversificazione dell'offerta. Così oggi tutti associano le pompe funebri a uffici lugubri e male arredati, bare vetuste e pompose, trasandati individui che espongono il listino delle prestazioni! Io cambierò tutto questo, portando marketing e concorrenza nel settore!"
Pronti una serie di innovativi "pacchetti morte" studiati dal team di creativi che Cicciuzzo ha messo insieme. Interessanti le offerte, come il classico tre per due, riservato a chi è afflitto da una strage familiare: ogni tre morti, uno è in omaggio. "E' solo una delle tante idee - ci illustra - Con il pacchetto infanzia daremo in regalo la bara ai bambini sotto i dodici mesi, mentre abbiamo allo studio una promozione per chi rimane improvvisamente orfano: con il doppio funerale di mamma e papà, in omaggio un viaggio per due in un villaggio turistico convenzionato. E' l'ideale per superare il lutto. Ma farà molto parlare anche la soluzione Ultima notte, un'area privèe dedicata a chi senta il bisogno di qualche ora di intimità con il coniuge defunto. Su questo scontiamo purtroppo l'ostilità delle gerarchie ecclesiastiche".

sabato 25 luglio 2009

Moloch!

"Io sono Moloch, Dio dei Cananei e degli Ammoniti, e con l'aiuto di Urakibaramel e Arazeyal e gli altri duecento caduti genererò una nuova stirpe di Nephilim e regalerò un nuovo balzo culturale all'umanità, non prima di avere distrutto tutte le copie in circolazione di Cabiria, che film di merda!".
Ha destato scompiglio la candidatura alle primarie provinciali del Pd, formalizzata in una conferenza stampa al Bar Franchin, dell'antico Dio di cui tutti sanno tutto grazie al celebre Libro di Enoch. L'antico dio tanto vituperato dal Pentateuco ha fatto ritorno dal suo abisso per rimettersi in gioco, dice, "promuovendo percorsi di cittadinanza attiva e condivisione con gli abitanti di questa bella terra". Interessante la sua piattaforma programmatica, che prevede l'utilizzo di Polesine Camerini come luogo deputato ai periodici sacrifici di primogeniti, da immolare tra le fiamme come da tradizione, sempre però nel rispetto dell'ambiente. "Questa soluzione consentirebbe da un lato la realizzazione di un tofet in cui tenere sempre accesa una fiamma per il sacro olocausto, mentre da un lato abbatterebbe le emissioni dell'88% rispetto alla vecchia centrale a olio combustibile".
Ma la candidatura non piace ai quadri del Partito Democratico polesano. Durissimo il diniego di Tiziana Virgili, presidente della Provincia: "Lo statuto del nostro partito precisa testualmente che chiunque tra i tesserati darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte e il popolo del paese lo lapiderà. - puntualizza - Iddio stesso volgerà la faccia contro quell'uomo e lo eliminerà dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloch con l'intenzione di contaminare il suo santuario e profanare il suo santo nome. Inoltre se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloch e non lo mette a morte, il Signore volgerà la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerà dal suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a venerare Moloch".
"Siete un partito di ayatollah! - tuona l'interessato - E il vostro regolamento è scopiazzato da quell'infamante pentateuco che da secoli rovina la mia reputazione! Vi querelerò!" Prova a mediare il segretario del PD, Gabriele Frigato: "Suvvia, caro Moloch - dichiara in una lettera - Sono certo delle sue qualità politiche, ragione per cui la proporrò alla presidenza del Consvipo, che ne dice?"

Nella foto, Moloch e company durante una riunione programmatica

venerdì 24 luglio 2009

Corso del Popolo fatale

In fin di vita dopo una drammatica carambola tra ruspe e voragini. E' accaduto ieri mattina a Rovigo, nel cantiere aperto per rimettere a nuovo il corso del Popolo, protagonista un giovane di Roverdicrè, Galeazzo Bernasconi, che alla guida del suo Suv Bmw X6 ha sfondato le reti di protezione del cantiere, attraversandolo a folle velocità.
A poco è servita la possenza del suo mezzo, tuttavia, di fronte alle buche scavate in questi giorni dagli operai che stanno rifacendo i sottoservizi e preparando la nuova massicciata. Il gippone si è imbizzarrito, sbandando a destra e a manca, rovesciando attrezzature edili, impattando con una ruspa e infine piombando dentro uno scavo. Una scena degna della squadra Cobra 11, seguita con sconcerto dal signor Paride Frasson, che come sempre monitorava dall'esterno l'andamento dei lavori.
Il giovane Bernasconi, uscito indenne dallo schianto, ha subito complicazioni in seguito a una vigorosa badilata assestatagli sul cranio da un operaio. Non si conosce il nome dell'uomo, giacchè i colleghi giurano di non avere visto o sentito nulla. Pare comunque che Galeazzo, estratto dalle lamiere dell'auto ormai da sfasciacarrozze, si fosse messo a prendere in giro gli operai accaldati, sostenendo che papà gli avrebbe comprato un'altra macchina il giorno successivo e risarcito i danni provocati al cantiere. Prima di entrare in stato di incoscienza, Galeazzo avrebbe spiegato alla sorella Benita i motivi del folle gesto: "Volevo andare al San Marco a bere uno spritz". Una tragedia annunciata, per i negozianti del centro: "E' il sintomo di un profondo disagio da parte dei cittadini perbene che si vedono privati della libertà di parcheggiare sotto l'attività commerciale di fiducia - dichiara una commerciante che preferisce rimanere anonima - per colpa di questa giunta oscurantista, reichiana, tossica, che si intorta con la ghenga dei privilegi in un magma partitocratico-clientelare che tutto assorbe e assimila".
Il sindaco, però, non replica. "In realtà non l'ho sentito. Volevo chiamarlo, ma non avevo i soldi nel cellulare", dichiara il nostro cronista, Amedeo Bosello, prima di lanciarsi da un ponte legato a una corda da bungee jumping. Intanto la giunta comunale ha varato le modifiche alla circolazione nella zona del cantiere, per assecondare le lagnanze dei bottegai: le macchine potranno non solo sfrecciare su via Trento per raggiungere il Duomo, ma anche svoltare sul lato opposto, percorrendo piazza Vittorio Emanuele e da lì spostandosi o su via Cavour, per poi immettersi sul corso da via Ponte Roda, oppure passare sotto la loggia dei Nodari e raggiungere via Celio. I vigili urbani sono già al lavoro in queste ore per posizionare la segnaletica e spostare le fioriere. Per tutta la durata di questo provvedimento sarà fatto divieto ai pedoni di percorrere la piazza e le vie coinvolte dalla deviazione.

giovedì 23 luglio 2009

Opinion leader: Paride Frasson

I lavori per rifare corso del Popolo si potevano fare senza chiudere corso del Popolo? Secondo Paride Frasson (nella foto di repertorio), ex commerciante e oggi apprezzato osservatore di cantieri cittadini, si poteva eccome. Lo abbiamo raggiunto al Caffè Nazionale, dove si è fermato per un bianchetto prima di tornare ad osservare gli scavi.

Signor Frasson, lei viene dal mondo del commercio, come vede questi lavori che tanto nocumento paiono cagionare ai bottegai del centro storico?
Intanto premetto che io ho fatto il negoziante per oltre quarantasette anni, proprio in centro. Avevouna rivendita di calamite da frigo in via dieci luglio, vicino alla signora della merceria, di cui ero affezionato cliente. E insomma ci avevo un certo giro, finchè le macchine potevano passare su via dieci luglio, poi l'hanno chiusa e non è venuto più nessuno, sono andati tutti ai centri commerciali.

Certo, certo. Quindi anche lei esprime un giudizio fortemente negativo su questo restyling...
Su cosa esprimo cosa?

No, dico, il suo giudizio...
Bocciatura to-ta-le! Prima di avviare qualsiasi ruspa dovevano sentire i negozianti. Se chiudi il corso per un giorno Rovigo va a ramengo, questa è la verità e viva Garibaldi!

Viva Garibaldi! Comunque il Comune ha consultato i commercianti, almeno credo. Lei avrebbe proposto soluzioni alternative?
Si poteva evitare la chiusura. Glielo dico io che da giovine ho fatto il muratore per oltre diciotto anni. Il corso lo dovevano fare tutto nuovo, che so, all'interporto, no? Dopodichè con un trasporto eccezionale lo portavano in centro e lo mettevano sopra quello vecchio. In mezza giornata si finiva il lavoro, compresi gli allacciamenti dell'acqua e della corrente elettrica. Poi con il peso si assestava da solo.

Mi sembra un'ipotesi ardita...
Allora perchè non hanno attuato quella più sobria che avevo proposto ancora alla giunta Avevù?

Avevù? Che proposta?
Linoleum. Un grande manto di linoleum con disegnato il corso rifatto, da stendere con cura sopra il corso vecchio. Sa cosa mi hanno detto? Che non si poteva, perchè col caldo faceva le gobbe! Io dico che se facevano i lavori fatti bene sarebbe stata la soluzione migliore per tutti! Hic!

domenica 19 luglio 2009

Les cahiers du Cicciuzzo/7

E' incredibile quanto vasta ed eterogenea sia la produzione home video di Cicciuzzo Sconciaforni. Anche questa volta il noto pornodivo ci renderà edotti su un paio di titoli tra i più interessanti della sua lunga carriera.

Sverginator
di Donald Roboant


Nel 2035 l'umanità rischia l'estinzione a causa di eventi iniziati in un remoto passato. Da decenni gli uomini e le donne hanno infatti smesso di accoppiarsi per generare prole e per trarre reciproco godimento. Nel 2013, infatti, gli Stati Uniti hanno conquistato l'intero pianeta e si pongono il problema della sovrappopolazione. Con un editto planetario, la presidentessa Sarah Condom, una zitella acida e insoddisfatta, obbliga alla castità l'intera popolazione mondiale, generando un crollo demografico. Chi è sorpreso a copulare viene soppresso con un potente veleno, mentre pochi ribelli si rifugiano sottoterra, masturbandosi segretamente. Quando l'umanità capisce che quella scelta scellerata li porterà all'estinzione, alcuni scienziati decidono di inviare indietro nel tempo un cyborg molto dotato (Cicciuzzo Sconciaforni). Tornerà nei primi anni duemila e intercetterà la futura presidente degli Usa in un bar di Washington, mettendo a frutto dapprima tutte le sue doti di seduttore, poi educandola ai piaceri della carne. Memorabili le protesi biomeccaniche usate da Cicciuzzo nei modi più fantasiosi.

Sbattman
di Lester Petrucciani

Nella città di Godam City le donne imperversa la criminalità femminile. Bande di donne aggrediscono uomini inermi e li violentano selvaggiamente, mentre impazza la Ninfomane, una dark lady vampira che succhia dalle sue vittime ogni goccia di linfa vitale. Sarà Sbattman, un supereroe superdotato di un solo superpotere, a riportare virilmente l'ordine in città, affiancato dal suo braccio destro, Robon.
Sbattman affronterà e sgominerà numerose criminali, imponendo loro la sua possente arma segreta, fino allo scontro finale con la Ninfomane: la malvagia vampira tenterà di suggere dal suo avversario ogni anelito di vitalità, dovendo però fare i conti con l'irresistibile vigore fisico del supereroe. Sarà lei, alla fine, "vilipesa e domata come si conviene a una femmina" (spiega il regista), a dichiararsi vinta. I metodi un tantino sopra le righe del castigatore non saranno però apprezzati dalla pavida polizia locale, che lo tratterà alla stregua di un delinquente. Fotografia kitsch e dialoghi hard boiled danno quel tocco di originalità a una trama sorretta solo dalle valide interpretazioni degli attori. "Abbiamo voluto evitare scontate allusioni e squallidi sottintesi sull'omosessualità di Robon, come nei filmetti di Bat Man - spiega il regista - Infatti qui Sbattman e Robon si inculano apertamente in numerose scene da storia del cinema hard".

martedì 14 luglio 2009

Tutti filologi


Un progetto segretissimo sta prendendo forma nel mio umido e ultratecnologico laboratorio sotterraneo, gentilmente concessomi dall'amministrazione comunale di Timişoara.

Se esso si realizzerà entro l'autunno, ciò dipenderà solo da voi!
C'è bisogno delle vostre competenze filologiche!
Siete fanz di questo blog?
Avete passato lunghe serate ridendo da soli come deficienti di fronte leggendo minchiate allo schermo di un computer?
Vi ricordate più facilmente tutte le reincarnazioni di Cicciuzzo Sconciaforni, che non il compleanno di vostra mamma?

Sprecate ancora una volta il vostro tempo dietro a un'iniziativa cretina!

Scegliete i tre post che vi sono piaciuti di più in questo anno e mezzo di follia. Appuntatevi la data di pubblicazione o il link completo e inviatemeli via mail (monellovianello@libero.it) oppure usando il box dei commenti. Avete tempo fino al 1° agosto. Chi invierà i propri suggerimenti, riceverà via mail una spiegazione su come verranno utilizzati.

lunedì 13 luglio 2009

And the winner is...


Grande successo del Laboratorio di scrittura creativa: numerose persone hanno cliccato sul tasto "mi piace" in Facebook. Un raro esempio di vitalità e partecipazione, che restituisce lustro a questo blog, a torto giudicato nella fase del declino.

Forte del riscontro e dell'affettuosa presenza dei miei innumerevoli fans, mi pregio or ora di lanciare una nuova provocazione: d'ora in poi il blog scrivetelo voi!
Avete idee, storielle, pensieri morbosi, interviste eccentriche che pensate non sfigurerebbero in questo augusto spazio? Vi sentite pronti a leggere con sguardo distaccato e ironico la realtà che vi circonda? Ogni tanto pensate che in fondo un blog di merda come questo avreste potuto inventarlo anche voi?

Non esitate! Inviate i vostri capolavori a monellovianello@libero.it.
Chissà, magari potrei anche pubblicarli!

domenica 12 luglio 2009

Les cahiers du Cicciuzzo/6

Prosegue senza sosta l'invio di contributi a questa rubrica da parte del nostro amico Cicciuzzo Sconciaforni, attore hard di successo, che ripercorre qui la sua carriera attraverso i titoli più significativi.

Scandalo a Sanremo
di John Beivovi

La band giovanile "Cicciuzzo e gli Sconciaforni" tenta il successo a Sanremo con brani impegnati sul tema dell'omosessualità. Saranno ammessi solo grazie all'appoggio di un ministro, ma con la clausola capestro che potranno cantare solo se sostituiranno il testo di "L'uomo dentro di me" con un testo insulso, scritto da Mogol assemblando scarti di altri testi. La band abbandonerà Cicciuzzo, riufiutandosi di accettare il compromesso richiesto. Solo la genialità del pingue vocalist consentirà di risolvere la situazione. "Ci sto, accetto anche le basi in playback, ma la voce voglio che sia dal vivo", dirà il ragazzo. Poi sul palco cambierà le parole a sorpresa, durante la finale, intonando una sconcertante canzone sulle polluzioni notturne di un giovane seminarista gay: "E chiudere gli occhi/ per fermare qualcosa che è dentro me/ ma nella mente tua non c'è/ capire tu non puoi/ tu chiamale se vuoi/ erezioni". E le scene hard? Ovviamente non mancano: come credete che la band sia riuscita a guadagnarsi gli appoggi per arrivare all'Ariston? In Spagna circola l'unica versione non censurata in cui Cicciuzzo pronuncia un'infelice e allusiva battuta su Luigi Tenco.


Free Willy: l'orca bocchinara
di Piero Longbeck


Un curioso pastiche animalista, questo mediometraggio che vede Cicciuzzo Sconciaforni per la prima volta nei panni di un animale, per la precisione un'orca assassina che viene ammansita e allevata da una bagnina californiana (l'attrice Heather Farrell, scelta non casualmente per la somiglianza con Pamela Anderson). Rapita da un malvagio padrone di circo, sarà rinchiusa in una sorta di zoo-bordello per pervertiti, dove la addestreranno ad assecondare le richieste sessuali dei clienti. Scene incredibili, interpretate rigorosamente da attori in costume, di volta in volta, da panda, cerbiatto, foca monaca e così via. Sarà proprio Willy, forte della sua stazza e dei denti acuminati, a dare il via alla ribellione, che sfocerà in una vendetta ai danni del loro aguzzino, che verrà violentato a turno dagli animali più dotati.

lunedì 6 luglio 2009

Laboratorio di scrittura creativa


Signori, è estate! Voi forse non avrete un cazzo da fare, ma io sono stanco: è tutto l'anno che posto minchiate in questo blog e ho bisogno di una vacanza. Il mio team è stato decimato da pestilenze e incidenti e la povera Liutpranda Castronovo da sola non riesce a badare a tutto.
Ma non preoccupatevi. Prima di lasciarvi lancio una nuova, strabiliante iniziativa: i compiti per le vacanze. Chi di voi ha finito le superiori ne sentirà certamente la mancanza. Quindi, ragazzi, al lavoro.
Ecco il compito di questa settimana: costruire un breve testo (massimo 20 righe), che abbia le seguenti caratteristiche:

- Personaggi: l'etologo Konrad Boscolo, il consigliere comunale Matteo Zangirolami, un'anatra parlante di nome Jennifer + altri a vostra scelta
- Ambientazioni possibili: il Teatro Don Bosco o il nuovo polo natatorio
- Uno dei personaggi dovrà pronunciare la frase: "Sì, sì. E' proprio così".
- Uno dei personaggi dovrà avere un flashback sulla propria infanzia.
- Verrà fatto un uso improprio di una caffettiera.

Per questa volta, come vedete, il compito è facile. Avete una settimana da ora per mandare i vostri elaborati a monellovianello@libero.it. Anche io svolgerò il compito, godendomi il sole di Zanzibar, così non direte che lancio i concorsi solo per rubarvi le idee.
Che fine faranno gli elaborati? Naturalmente finiranno nel blog, firmati per chi vorrà (con nome vero o pseudonimo), in una sezione apposta. Buon lavoro! Ci vediamo quando mi stuferò di non fare niente tutto il giorno.

domenica 5 luglio 2009

Les cahiers du Cicciuzzo/5

Non cessiamo di basire di fronte alla fantasia degli sceneggiatori che per anni hanno dato lavoro a Cicciuzzo Sconciaforni. Anche questa settimana il nostro pornodivo preferito ci omaggia di due recensioni dei suoi film più famosi. Lieti postiamo e andiamo al mare.

Amhardcore
di Federico Fellatio

Cicciuzzo è protagonista di una vicenda di intenso sapore autobiografico, in cui viene ripercorsa l’adolescenza dell’attore in un’ipotetica città della Pianura padana nei primi anni ’90. La storia è un affresco del passaggio tra la prima e la seconda Repubblica, in cui il ragazzo riflette sul ruolo dei partiti e della Chiesa con esponenti di spicco di quelle istituzioni, offrendo loro in cambio il suo giovane e ubertoso corpo. Così la trama si dipana in una lunga teoria di storielle in stile boccaccesco interdipendenti in un certo qual modo e tutte legate dalla spensieratezza con cui il protagonista dispensa la propria voglia di vivere, sospinta da una sessualità esplosiva. Per certi passaggi piccanti il film in molti Paesi è vietato ai minori di 102 anni.


L'uomo sboragno
di Sam Rapeme

In assoluto il porno più trash della produzione di Cicciuzzo Sconciaforni, fatto a pezzi dalla critica, oggetto di una fatwa da parte dell'ayatollah Komeini, definito "eccessivo e raccapricciante" da Lars Von Trier e "una patacca di pessimo gusto" da Quentin Tarantino. Basterebbe citare i nomi dei personaggi principali: a partire dal supereroe, che emette da dove-potete-immaginare bianchi filamenti appicicosi che usa a mo' di liane per saltare da un palazzo all'altro, fino ai comprimari e antagonisti, da Harry Osboron al dottor Octopenis, che già lascia intuire di quali dotazioni faccia sfoggio. Per non parlare di Lizard Lewinski, drammatico personaggio che usa un siero a base di Dna di lucertola per farsi ricrescere la parte del corpo mozzatagli da un drammatico starnuto dalla sua segretaria sexy. Goliardico, infantile, privo di una trama strutturata, tutto imperniato su generiche missioni in cui il supereroe è chiamato a sconfiggere nei modi più grotteschi i suoi avversari, fino al finale in cui "castiga" un gruppo di rapinatrici che si sono asserragliate in una banca con degli ostaggi. Assolutamente perdibile, almeno finchè la critica non lo rivaluterà come gioiellino vintage.

sabato 4 luglio 2009

Cimitero abusivo scoperto a Salvaterra


Ha sconcerto i medici del Suem rodigino il caso di Leonzio Lemure Lepidottero, trentottenne originario di Fano ma residente da anni in un casolare nel territorio comunale di Salvaterra.
"Da anni il campetto incolto dietro casa mia viene usato abusivamente per sotterrare cadaveri umani provenienti da un comune del veronese che non vi posso dire - ci racconta - Io non trovo giusto che sia così! Che si amplino il loro cimitero! Ho anche denunciato la cosa svariate volte ai giornali, ma il giorno dopo tutti se ne dimenticavano". Sarà vero, ma sembra che il signor Leonzio, a un certo punto, avesse cominciato a ispezionare le fosse a fini di lucro. "A scopo di risarcimento per i danni subiti - ci dice, alterandosi - Quelle bare sono piene di oggetti di valore che è un peccato che stiano sotto terra, se pensi poi che ci sono bambini che muoiono di fame!"
L'incidente è avvenuto allorquando, non rinvenendo alcun ninnolo addosso alla salma di tale Ulderico Tosi, morto tre giorni prima, Leonzio ne ha ispezionato la bocca per cavarne i denti d'oro. "Probabilmente un riflesso post mortem ha fatto sì che quel teschio bastardo si è chiuso sul mio indice, azzannandomelo fino all'osso - ci narra tremante - Urlando di dolore, ho usato una vanga per staccare la testa del morto dal resto del corpo, ma non riuscivo più a cavare il dito dalla sua bocca piena di vermi. All'ospedale hanno usato un flessibile per segare via quella zucca vuota, ma il mio dito era ormai gravemente compromesso! E pensare che avrei avuto un futuro come pianista classico!"
Ora Leonzio ha fatto causa al comune di cui non ci vuole dire il nome per "lesioni colpose aggravate", "inquinamento da salme di proprietà privata" e "vilipendio di cose e persone a mezzo performance audiovisive". Il suo avvocato, Ascanio Viegghevigk, ci ha autorizzati a raccontare questa tragica vicenda. "Sia fatta luce sulle responsabilità di chi ha cinicamente rovinato l'esistenza di un uomo onesto e probo!"

venerdì 3 luglio 2009

Storie vere: l'ardimentoso Orazio De Gregori

E' la prima e finora unica missione di una ronda a Rovigo, quella compiuta con successo da Orazio De Gregori, pensionato di Spianata, che ha guadagnato i primi gagliardetti pattugliando le pericolose vie del centro cittadino alle dieci di sera. Orazio, detto "el leòn", è noto da tempo in paese per la singolare villosità del suo corpo: "L'omo el ga da esare peoso - dichiara - Mi no capisso quei fenoci ca se taja i pei!"
Comunque la pensi il lettore sull'abitudine di depilarsi il petto dei giovani d'oggi, Orazio sembra essere avvantaggiato dal proprio aspetto irsuto, tant'è che l'altra sera, uscito di ronda per difendere infanti e donne da mariuoli e stupratori, ha dimostrato tutto il proprio ardimento senza usare la violenza, ma solo incutendo timore con la propria mascolina fisicità. Erano circa le ventuno e quindici, ci racconta, quando si trovò a passare per piazza Merlin, detta erroneamente dal volgo piazza Roma. L'occhio di falco del De Gregori non potè non notare un sospetto assembramento di uomini dalla fisionomia non certo autoctona, ma anzi più probabilmente subsahariana. "Bevevano birre e quindi costituivano una potenziale turbativa all'ordine pubblico - racconta Orazio - Prontamente sono intervenuto per riportare la creanza nella nostra bella piazza, ma non c'è stato bisogno di ricorrere a parole pesanti, in quanto i tre negretti, adocchiato il mio volto autorevole, hanno tosto iniziato a urlare e sono scappati, dileguandosi nella tenebra. Molte le persone che sono venute a complimentarsi per la mia eroica azione".
Il sindaco di Rovigo, Fausto Merchiori, ha espresso vivo apprezzamento per l'ordinata incursione conclusa dal vigilante e posto sul suo fiero, nonchè peloso petto una medaglia di peltro con lo stemma della città, a memoria dell'atto di eroismo, già trascritto negli annali dell'urbe.

giovedì 2 luglio 2009

Il Barzellettiere si difende


Liutpranda Castronovo, la nostra valida collaboratrice, non poteva certo dire di no al Barzellettiere Demoniaco, che chiedeva un'intervista riparatrice per smentire le voci di un suo coinvolgimento nella debacle elettorale del centrodestra.
"Non c'era bisogno del mio intervento! - ci dice, sorseggiando un crodino e ruttando - Ma avete seguito la campagna elettorale? E' vero, mi sono ampiamente sollazzato con buffonate e scherzi del piffero, ma sostenere che se Contiero ha perso è merito mio è davvero troppo onore. In realtà, io vi dico, le mie minchiate sono state una goccia nel mare". Il clown infernale sosia di Pennywise si limita a citare alcuni aneddoti significativi: "Della Gatta e Bordin, che su Contiero hanno un'opinione irriferibile, hanno invitato apertamente a votare Virgili per farlo perdere - ci dice - A Trecenta Contiero ha promesso di smarazzare i terroni a sud del Po davanti al pugliese Antonio Laruccia, sindaco della città ed esponente del Pdl. Contiero ha messo tra le priorità l'eliminazione di Polesine Innovazione, per la gioia dell'alleato sulla carta Michele Raisi, che ci lavora. Oh, ragazzi! La Virgili aveva la vittoria in tasca. Era talmente sicura di vincere che non solo ha fatto una campagna elettorale penosa! Si è pure alleata per scherno ai suoi elettori con gente proveniente dalla Lega e perfino dalla Fiamma Tricolore, sputando in faccia alle Liste Civiche di Vanni Destro! Diciamoci la verità: è stata una gara a chi avrebbe perso e ha vinto l'impegno di Contiero e dei suoi elettori appassionati di spiagge".
In poche parole, secondo il Barzellettiere Demoniaco, il centrodestra avrebbe fatto tutto da solo e ora tenterebbe di scaricare le responsabilità con una campagna d'odio nei suoi confronti. Certo, essere spazzati via dalla Virgili è umiliante, ma ancor di più è essere considerati a torto artefici della sua vittoria. "Pensi che ieri mi ha chiamato Tiziana Virgili - ci dice piangendo - Mi ha ringraziato per averla aiutata a vincere e ha promesso che farà dire una preghiera per me dal parroco di Fratta Polesine. Le ho risposto urlando orribili bestemmie. Che umiliazione! E' anche a causa di questo blog se sono in questa situazione, pretendo la pubblicazione integrale di questa intervista"

mercoledì 1 luglio 2009

Intervista con sorpresa

Davano tutti per scontato che ci fosse lui dietro alla sconfitta di Antonello Contiero alle provinciali. Lo stesso leader leghista, pochi minuti dopo avere appreso di essere stato battuto da Tiziana Virgili, aveva strepitato contro il malefico clown che da settimane inquina il regolare svolgimento della campagna elettorale: "Se lo vedo gli strappo quel naso rosso e glielo infilo nel culo a mo' di tappo, così esploderà come una pentola a pressione piena di merda!", ha dichiarato sobriamente alla nostra cronista Liutpranda Castronovo (nella foto).
Ma proprio il Barzellettiere ha stupito tutti, rilasciandoci un'intervista che definire esagerata è davvero esagerato. Lo ha fatto ovviamente con il solito stile burlone. Tutto è iniziato con una telefonata alla nostra Liutpranda da parte della nuova presidente Tiziana Virgili. "Ciao, come sai sono sempre ben disponibile a scambiare due chiacchiere con la stampa. Perchè non ci troviamo al bar per un crodino e discutiamo del futuro del Polesine?". Abbandonando immediatamente i malati del lebbrosario in cui presta Servizio Civile, la nostra cronista d'assalto si è tosto recata al bar dell'hotel Cristallo, dove la Virgili attendeva divorando salatini. Qualcosa, però, non andava. Solo l'inesperienza non ha messo subito dell'avviso Liutpranda, che ha sorvolato sulle continue freddure con cui la presidente della Provincia intervallava le sue considerazioni sulle opportunità di sviluppo del territorio. A un certo punto, però, la maschera è caduta. "Signora! - ha tuonato Liutpranda - Lei mi ha appena detto che si impegnerà molto per l'adozione dei Pacs da parte dei comuni, si rende conto? Chi è lei veramente?!"
Rispettando il copione del villain schizzato, a quel punto l'impostore si è strappato la maschera di lattice dal volto, ridendo a crepapelle e rivelando il viso del Barzellettiere Demoniaco. "Ebbene, signorina - ha dichiarato - Mi perdoni se ho usato un vile stratagemma, ma volevo che lei mi intervistasse per potermi difendere! Tutti mi accusano di avere spostato voti al ballottaggio! E' falso e ve ne darò le prove!"

(continua)