mercoledì 30 settembre 2009
La notte degli inganni
Robqrto Laputtana spinse in avanti l'ispettore Cibotto ed estrasse un revolver dalle brache, puntandolo contro l'allibito trio. "E va bene, non mi chiamo Robqrto e non sono il fratello della signora Laputtana", esclamò. Vianello Monello guardò prima l'amata Gesualda, poi l'ispettore Cibotto, ma da entrambi ottenne solo sguardi interrogativi.
"Il mio vero nome è Alvtro Pitali - continuò il tipo con la pistola, ghignando -. Rappresento la compagnia di assicurazioni La Sgrausa Srl, che la signora Gesualda conosce bene, visto che con noi ha un contratto di assicurazione miliardario". Gesualda sbiancò. Vianello Monello si accigliò in un'espressione interrogativa. L'ispettore Cibotto biascicò il sigaro e ne sputò un pezzo per terra: "Signor Pitali, lo sceneggiatore di questa farsa mi impone di chiederle: perchè mi ha mentito sulla sua vera identità? E di che assicurazione si tratta?" Alvtro rimase interdetto per un momento, dopodichè iniziò misteriosamente a parlare con la voce di Nicoletta Orsomando: "E allora vi spiego tutto. La signora Gesualda Laputtana è la nostra principale cliente: visto come si guadagna da vivere, ha scelto di assicurare il suo seno contro eventuali danni, per una cifra lunga come il pi greco. Quando ho saputo del suo rapimento, ho decorato le mie mutande con arabeschi marroni, per dirla con una metafora. Se dovessimo sborsare il risarcimento pattuito, la Sgrausa Srl andrebbe in rovina!" Pitali spiegò di avere assunto Cibotto con l'inganno per sottrarre Gesualda a Vianello Monello, prima che l'oggetto del contenzioso, ossia l'enorme seno della pornodiva, finisse danneggiato.
"Ma come ti permetti? - gridò Vianello Monello - E' vero, in passato ho avuto dei momenti di follia, ma ora sono cambiato! Mai torcerò un capello a questa donna!" Alvtro Pitali gli fece cenno con la pistola di non azzardarsi a fare un passo e sghignazzò: "Caro mio, per dirla in wolof: fatfatlu du fasalé mbamsef ak i nopa'm. Ossia, chi mi dice che non mi vai fuori di testa di nuovo? Nel dubbio, meglio togliersi ogni dubbio. Anzi, sapete che vi dico? Alla fin fine mi tocca ammazzarvi tutti e tre, perchè 1) La signora Gesualda non è assicurata per la vita, giacchè scherzando sosteneva di avere solo tre organi veramente vitali, vista la sua professione; 2) L'ispettore Cibotto ormai sa troppo; 3) Vianello Monello mi sta sonoramente sul cazzo e quindi mi toglierò questa soddisfazione". Quest'ultimo e Gesualda si strinsero impauriti.
L'ispettore Cibotto capì che doveva escogitare un piano per venirne fuori: "Aspetta, non vuoi sapere dove è nascosto il Falcone Maltese?"
martedì 29 settembre 2009
Alla ricerca di Gesualda
"Signor Robqrto, le ho concesso di seguirmi, ma ora stia zitto e lasci fare a me". L'ispettore Cibotto si fece avanti tra le fronde, tenendo a portata di mano la pistola.
Erano appena penetrati nel territorio della Repubblica Zenana. Facile, visto che il libertino e libertario presidente Ernesto Zen non aveva voluto muri alle frontiere. Ma non esente da rischi, visto che il paese era formalmente in guerra con la Padania e di recente alcune ronde di cittadini perbene avevano fatto irruzione armati di torce e forconi, accusando la pacifica repubblica di essere troppo tollerante su gusti e pratiche sessuali dei suoi abitanti.
"Non bastavano quei dementi di cicciuzziani a incasinare abbastanza il mondo", borbottò Cibotto, mentre si faceva largo tra le frasche. Robqrto lo seguiva a breve distanza, con i sensi all'erta come un cane da caccia. "La mia informatrice segreta, la maga Siria di Telegranducato, mi ha rivelato l'esatta posizione della casa di Vianello Monello e Gesualda. Non solo, mi ha anche spiegato come trovare le coordinate Gps da Google Maps per metterle nel navigatore satellitare, ma questo è un altro discorso". L'ispettore indicò una villetta immersa nell'oscurità e circondata da alberi secolari. Le finestre erano illuminate. Dall'interno provenivano le note di "Non, je ne regrette rien" di Edith Piaf. "Stanno ballando", ipotizzò Cibotto. "Speriamo che non le abbia danneggiato le tette", aggiunse incomprensibilmente Robqrto. Cibotto si incamminò verso la porta. "Aspetti - disse Robqrto - vengo con lei. Proverò io a convincere mia sorella a tornare a casa".
Bussarono. Aprì Vianello Monello: indossava un tight grigio antracite e pantofole pelose verdi ai piedi. "E voi chi siete?", chiese stizzito. "Dobbiamo parlare con la signora Gesualda - attaccò Cibotto, mentre irrompeva nell'abitazione con Robqrto - Il signore qui con me è suo fratello. E' venuto per implorarla di tornare con la famiglia". La musica all'interno cessò di colpo.Gesualda apparve sulla porta del salone, in camicia da notte, bianca in volto. "Io non ho nessun fratello! - gridò - Chi è lei?" Cibotto guardò Robqrto con aria interrogativa, prima che l'irreparabile accadesse.
(continua)
lunedì 28 settembre 2009
Alpini, commozione e polemiche
Grande entusiasmo, domenica, per la parata degli alpini, scesi da tutto il triveneto per portare un po' di vita nel capoluogo polesano. "Mi sono talmente emozionato che ho avuto un'alzabandiera pure io", dichiara con soave sense of humour Arcibaldo Guazzetti, 102 enne che millanta di essere tornato ieri dal fronte russo perchè nessuno lo aveva avvisato che l'Operazione Barbarossa si era conclusa. (In serata verrà diramato un comunicato in cui si afferma che Guazzetti è un mitomane già noto alle forze dell'ordine per le sue scemenze).
Commosse ed entusiaste le istituzioni polesane, che si sono affollate sul noto quotidiano La Voce di Rovigo per celebrare con raffinata retorica l'arrivo delle penne nere. "La città ha risposto con grande signorilità all’evento. Devo ammettere che i rodigini, senza gesti eclatanti o troppo fracasso, hanno vissuto con calore e partecipazione la sfilata", commenta il sindaco, Fausto Merchiori, interrompendo per un momento la lettura di Foscolo, comodamente seduto sul divano con le babbucce di lana. Ugualmente colpita la presidente della Provincia, Tiziana Virgili, che dichiara infervorata: "Personalmente, il momento che mi hai coinvolto di più sono stati i racconti di guerra dei protagonisti e i mezzi d’epoca utilizzati nella sfilata. E ancora, i bambini con la bandierina in mano. Proprio una bella esperienza". Anche il vicepresidente Guglielmo Brusco non si tira indietro: "Ho trovato molto belle le loro camice a quadrettoni".
Ma la parata militare, che già nel nome dovrebbe evocare un clima di pace e distensione, è anche fonte, ahinoi, di polemiche e divisioni politiche. E' sempre La Voce a raccogliere la durissima denuncia di autorevoli rappresentanti del Pdl. Pesante come un macigno il je accuse di Isi Coppola: "Gli stand gastronomici con le piadine e la mortazza erano a un chilometro dalla piazza. Ma si può? - attacca - Io e Matteo Zangirolami ci eravamo dati appuntamento per una tranquilla cena a base di piada con salsiccia e peperoni e invece la nostra ricerca di un desco è diventata un'odissea". Raggiungere lo stand, infatti, si è rivelata un'impresa non di poco conto per i due pur atletici compagni di abboffata. Tanto che, stremato dal lungo cammino, Zangirolami si sarebbe lasciato andare sull'asfalto, mormorando con un ultimo residuo di voce: "Isi, vai avanti tu, io non ce la faccio più. Portami due fette di porchetta quando torni indietro". Grande imbarazzo, per il consigliere comunale del Pdl, per la cui rimozione è stato necessario chiamare un carro attrezzi, giacchè si era arenato proprio sul percorso della parata domenicale. "Evidenti segnali dei difetti organizzativi di questa manifestazione - commenta, rievocando tra le lacrime quei drammatici momenti - Ora farò causa al Comune per avere guastato quella che poteva essere una serata perfetta con le loro oscene carenze organizzative. Ce n'è per chiedere l'impeachment per Merchiori!"
"Tolleranza zero contro i cicciuzziani"
Il primo luogo di culto della religione cicciuzziana è stato posto sotto sequestro ieri notte dai Carabinieri di Pozza di Fassa.
Intervenuti su segnalazione di un cittadino, i militi hanno scoperto la setta in una radura in mezzo a un bosco vicino, dove era già stato eretto un idolo con le fattezze del loro beniamino (nella foto). I cicciuzziani si sono immediatamente arresi alle forze dell'ordine, non potendo del resto opporre resistenza, in quanto pingui e satolli di cibo. Un aspetto allarmante del nuovo culto, infatti, è il continuo omaggiare il proprio beniamino con banchetti pantagruelici, in cui i devoti si strafogano di porcherie, con l'obiettivo di ingrassare a dismisura. "Aspirano a diventare delle botti di lardo come il loro dio, Cicciuzzo Sconciaforni - spiega l'etnometodologa valdostana Gisella Van Der Sfroos - del cui destino sognano di essere all'altezza. Per questo rischiano di essere pericolosissimi. Di fatto ognuno di loro spera di divenire obeso e immorale come Cicciuzzo, per pi darsi la morte, sperando di esplodere in materia protostellare come è capitato al loro beniamino. Vanno fermati e curati prima che accada il peggio".
Idomeneo Lafontaine, parroco comboniano di Vigo di Fassa, mette l'accento su un grave rischio sociale: "Questi cicciuzziani si comportano come i peggiori tra gli occidentali. Mentre il sud del mondo patisce fame e povertà a causa dello sfruttamento da parte dei paesi dell'emisfero settentrionale, questi non pensano ad altro che a ingolfarsi di cibo, aumentando le disparità tra gli abitanti del pianeta". Ma il portavoce del movimento, Romolo Pastrani, contrattacca: "Veleni che la chiesa sparge contro di noi per screditare la nostra religione, pensino ai mali che loro hanno fatto al mondo".
Tra chi invoca un giro di vite contro i cicciuzziani, però, c'è anche il celebre opinionista, oggi attore porno, Vianello Monello: "Questa barbarie va fermata prima che la popolarità di Cicciuzzo oscuri il mio successo. Si creino ronde armate, si bombardino i loro luoghi di culto. Io questo smacco non lo sopportterò!"
domenica 27 settembre 2009
La parola ai lettori
Caro Monello Vianello, innanzitutto complimenti per il tuo lavoro. Ti volevo denunciare questa cosa: nell'appartamento sopra casa mia abita una famiglia di affricani, che parlano sempre ad alta voce e insomma mi danno fastidio. Io gli ho anche detto di abbassare il volume e lui, il capofamiglia, mi ha detto scusi. Ma non è tanto questo. Non è che fanno danni, eh, però quando vengono i miei amici a trovarmi mi vergogno che c'ho i negretti come vicini di casa, mentre loro c'hanno la gente normale. Insomma, mi capisci? Ormai non si sa più come comportarsi, perchè poi ti dicono che sei razzista, ma per me ha fatto più danni il buonismo dei preti e della sinistra, che se ognuno se ne stava a casa sua non c'erano questi problemi. E il Comune che intasca le nostre tasse cosa fa? Signora Milva Fanfafani
*
Sig. ra Milva,
questa notte ho sognato che ero un pompiere in incognito e venivo chiamato dal presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, per liberare la capitale da un immenso formicaio che rischiava di provocare fenomeni di bradisismo incontrollato. In realtà il mio aereo atterrava per sbaglio in Nevada, sulla pista interna all'Area 51. Per scusarsi del disagio e delle quindici ore di ritardo accumulate, il capitano ci faceva visitare la misteriosa base, dove gli scienziati del governo americano erano al lavoro sul prossimo virus da diffondere per scatenare la corsa al vaccino. (Ovviamente era solo un sogno.)
"Stiamo lavorando sul ceppo della Peste di Giustiniano per proporre una nuova variante del Yersinia pestis - ci spiegava un medico con il viso di Thomas Milian e la voce di Orietta Berti -. Oltre ai soliti bubboni, auspichiamo che provochi cancrena degli arti e sanguinamento degli sfinteri, in modo da creare le condizioni psicologiche affinchè i governi occidentali siano spinti a comprare milioni di vaccini".
Dopodichè ci portavano a visitare una collezione di Ufo costruita con gli stecchi del gelato. Da una di queste astronavi uscivano donne completamente ignude, con i capelli e la vulva tinti di viola, che inscenavano per noi una pantomima in cui una di loro esprimeva rammarico per alcuni soldati morti in guerra e le altre applaudivano in maniera solenne. Tutto si concludeva con l'ingresso di un ciccione nudo con una maschera da Umberto Bossi, che si masturbava durante l'inno di Mameli e si puliva con il tricolore.
Tutto questo per dire che non me ne frega un cazzo dei tuoi risibili problemi, anche perchè mi sono svegliato con le balle girate. Mi hai chiesto un consiglio, bene: risolviti da sola le tue frustrazioni da mediocre nullità aspirante ai salotti dell'alta borghesia, altrimenti cambia casa e non rompere il cazzo agli altri.
Un saluto,
MV
sabato 26 settembre 2009
Cicciuzzo: problema o risorsa?
I seguaci di Cicciuzzo Sconciaforni fanno proseliti e ingrossano le fila anche tra le celebrità. Ha fatto scalpore la notizia che il celebre attore Tom Cruise (nella foto) ha abbandonato Scientology per aderire alla fede cicciuzziana. "Ho sempre avuto una stima sconfinata per Cicciuzzo, il primo a ricorrere al metodo Stanislavskji nel cinema porno - ricorda il divo americano - Ho mollato volentieri le seghe mentali di Ron Hubbard per aderire a un culto che venera i piaceri della carne. In due settimane ho preso cinque chili e sono felice così".
Ma la nuova religione rischia di complicare uno scenario geopolitico già gravemente compromesso dalle lotte interreligiose. Mentre alcune nazioni occidentali stanno riconoscendo formalmente il Cicciuzzianesimo, l'Arabia Saudita ha già aggiornato la lista delle religioni vietate nel paese. Anche lo stato ebraico di Israele starebbe per prendere misure draconiane contro i cicciuzziani, che non potranno stabilirsi nel paese per più di tre giorni e, se sorpresi a diffondere la loro fede, saranno immediatamente arrestati ed espulsi. Negli Stati Uniti, l'altro giorno, una manifestazione per il riconoscimento della religione di Cicciuzzo è stata dispersa con i lacrimogeni e gli idranti. Eppure gli adepti della nuova religione non smettono di aumentare.
Anche Papa Benedetto XVI ha lanciato un messaggio durissimo, chiedendo ai governi del mondo di reprimere la nascita della nuova religione: "Si va costituendo una dittatura del Cicciuzzianesimo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie - ha tuonato nell'omelia domenicale - Il Cicciuzzianesimo all’inizio affascina, dà un senso provvisorio di potenza, ma poi delude, umilia, svuota la coscienza, finisce con l’assumere il volto moderno del nichilismo". In un'intervista all'Osservatore Romano, il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, confessa di trovare ripugnante l'idea che Cicciuzzo Sconciaforni venga venerato come un dio: "Come si fa a sopportare una cosa del genere? - dichiara - Io ho un mio sistema: pensa a Cicciuzzo Sconciaforni dentro ad una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che lo frusta. Va già meglio, no?"
Ma la nuova religione rischia di complicare uno scenario geopolitico già gravemente compromesso dalle lotte interreligiose. Mentre alcune nazioni occidentali stanno riconoscendo formalmente il Cicciuzzianesimo, l'Arabia Saudita ha già aggiornato la lista delle religioni vietate nel paese. Anche lo stato ebraico di Israele starebbe per prendere misure draconiane contro i cicciuzziani, che non potranno stabilirsi nel paese per più di tre giorni e, se sorpresi a diffondere la loro fede, saranno immediatamente arrestati ed espulsi. Negli Stati Uniti, l'altro giorno, una manifestazione per il riconoscimento della religione di Cicciuzzo è stata dispersa con i lacrimogeni e gli idranti. Eppure gli adepti della nuova religione non smettono di aumentare.
Anche Papa Benedetto XVI ha lanciato un messaggio durissimo, chiedendo ai governi del mondo di reprimere la nascita della nuova religione: "Si va costituendo una dittatura del Cicciuzzianesimo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie - ha tuonato nell'omelia domenicale - Il Cicciuzzianesimo all’inizio affascina, dà un senso provvisorio di potenza, ma poi delude, umilia, svuota la coscienza, finisce con l’assumere il volto moderno del nichilismo". In un'intervista all'Osservatore Romano, il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, confessa di trovare ripugnante l'idea che Cicciuzzo Sconciaforni venga venerato come un dio: "Come si fa a sopportare una cosa del genere? - dichiara - Io ho un mio sistema: pensa a Cicciuzzo Sconciaforni dentro ad una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che lo frusta. Va già meglio, no?"
venerdì 25 settembre 2009
Dilaga il culto cicciuzziano
Dopo avere messo a rischio il sistema solare, trasformandosi da morto in materia protostellare, l'attore Cicciuzzo Sconciaforni stupisce tutti ancora una volta, rischiando di stravolgere secoli di tradizioni e provocare conflitti civili in tutto l'Occidente.
Ieri L'Osservatore Romano, ha lanciato l'allarme sul dilagare in Europa e Stati Uniti di un vero e proprio culto di Cicciuzzo. Secondo l'autorevole house organ vaticano, in tutto il mondo occidentale starebbero nascendo gruppi spontanei del pornodivo defunto, il cui cadavere è stato trasportato nello spazio, dove l'idrogeno solforato prodotto dalla decomposizione ha prodotto una fusione nucleare, trasformandosi in una stella. Il nuovo astro Cicciuzzo Sconciaforni è oggetto di venerazione da parte di numerose sette semiclandestine e, se nei paesi più integralisti il fenomeno viene represso, nel libertario occidente inizia ad assumere proporzioni sempre più ragguardevoli.
Si stima che i Cicciuzziani siano ormai tra il milione e il milione e mezzo solo in Occidente. La nuova fede, secondo l'Osservatore Romano, fatica a prendere piede in Cina, per la repressione da parte del governo centrale, e nei paesi asiatici, dove i modelli culturali sono attualmente distanti da quelli europei e americani. "Cicciuzzo Sconciaforni ha un particolare appeal nella nostra società - dichiara lo studioso padovano Fernando Carchidio dei Conti Malavolti - Da vivo incarnava al meglio il sistema di valori della contemporaneità e per questo potrebbe rappresentare una sfida persino alla secolarità della Chiesa Cattolica. E poi, oltre a morire in modo spettacolare e drammatico, ha subito una trasformazione totale, carica di significati simbolici: Cicciuzzo è l'uomo che dopo la morte ha avuto il potere di distruggere l'intera galassia e, non avendolo fatto, è percepito come colui che l'ha risparmiata. Chi crede in lui può scorgerlo semplicemente alzando lo sguardo verso il cielo di notte. Questo è molto coinvolgente".
I Cicciuzziani non solo fanno proseliti, strappando fedeli ad altre confessioni, ma iniziano a chiedere il riconoscimento come fede religiosa. In Australia il governo ha iniziato a prendere in considerazione la richiesta, mentre in Italia il governo ha posto un fermo veto all'ipotesi di inserirli tra i destinatari dell'otto per mille. Ma il fenomeno non potrà essere ignorato a lungo: anche a Rovigo sono stati fermati i primi seguaci di Cicciuzzo, mentre abbattevano i pali della luce lungo la ciclabile dell'Adigetto, nella convinzione che l'inquinamento luminoso delle nostre città impedisca alla gente di scorgere il loro dio in tutto il suo fulgore.
Ieri L'Osservatore Romano, ha lanciato l'allarme sul dilagare in Europa e Stati Uniti di un vero e proprio culto di Cicciuzzo. Secondo l'autorevole house organ vaticano, in tutto il mondo occidentale starebbero nascendo gruppi spontanei del pornodivo defunto, il cui cadavere è stato trasportato nello spazio, dove l'idrogeno solforato prodotto dalla decomposizione ha prodotto una fusione nucleare, trasformandosi in una stella. Il nuovo astro Cicciuzzo Sconciaforni è oggetto di venerazione da parte di numerose sette semiclandestine e, se nei paesi più integralisti il fenomeno viene represso, nel libertario occidente inizia ad assumere proporzioni sempre più ragguardevoli.
Si stima che i Cicciuzziani siano ormai tra il milione e il milione e mezzo solo in Occidente. La nuova fede, secondo l'Osservatore Romano, fatica a prendere piede in Cina, per la repressione da parte del governo centrale, e nei paesi asiatici, dove i modelli culturali sono attualmente distanti da quelli europei e americani. "Cicciuzzo Sconciaforni ha un particolare appeal nella nostra società - dichiara lo studioso padovano Fernando Carchidio dei Conti Malavolti - Da vivo incarnava al meglio il sistema di valori della contemporaneità e per questo potrebbe rappresentare una sfida persino alla secolarità della Chiesa Cattolica. E poi, oltre a morire in modo spettacolare e drammatico, ha subito una trasformazione totale, carica di significati simbolici: Cicciuzzo è l'uomo che dopo la morte ha avuto il potere di distruggere l'intera galassia e, non avendolo fatto, è percepito come colui che l'ha risparmiata. Chi crede in lui può scorgerlo semplicemente alzando lo sguardo verso il cielo di notte. Questo è molto coinvolgente".
I Cicciuzziani non solo fanno proseliti, strappando fedeli ad altre confessioni, ma iniziano a chiedere il riconoscimento come fede religiosa. In Australia il governo ha iniziato a prendere in considerazione la richiesta, mentre in Italia il governo ha posto un fermo veto all'ipotesi di inserirli tra i destinatari dell'otto per mille. Ma il fenomeno non potrà essere ignorato a lungo: anche a Rovigo sono stati fermati i primi seguaci di Cicciuzzo, mentre abbattevano i pali della luce lungo la ciclabile dell'Adigetto, nella convinzione che l'inquinamento luminoso delle nostre città impedisca alla gente di scorgere il loro dio in tutto il suo fulgore.
giovedì 24 settembre 2009
Good Porning Rovigo!
Sembra proprio che Vianello Monello (nella foto) sia riuscito a coronare il suo sogno di superare in popolarità l'attore porno Cicciuzzo Sconciaforni, recentemente deceduto ed esploso nello spazio.
"Ho stipulato un contratto quinquennale con Vianello Monello - conferma Leonard Piatticaldi, ex manager di Cicciuzzo - Tradotto in film, significa almeno un centinaio di pornazzi. Vianello Monello è un principiante, ma appare ben dotato e ha dato disponibilità a spaziare tra i generi per aumentare la propria popolarità. Terminato il suo primo film con Gesualda Laputtana, un remake di Otto in mezzo di Federico Fellatio, il nostro divo si dedicherà al suo primo porno gay e a un interessante pastiche di generi che mostrerà orge anali con animali e signore mature, tutte cose che al pubblico di oggi piacciono parecchio".
Vianello Monello ha convocato ieri una conferenza stampa per presentare i suoi progetti futuri e rivendicare il titolo di re dell'eros polesano: "Cicciuzzo è carne stantia, gli ho ormai strappato lo scettro di primadonna, anzi primanerchia, del cinema a luci rosse a Rovigo", ha dichiarato, bevendo champagne versato sul ridondante seno della compagna Gesualda ed esibendo la strumentazione del mestiere, tra i giornalisti sbigottiti (il servizio di Telestense andrà in onda solo in tarda serata). L'ex opinionista ha quindi confermato le voci sull'uscita di un film di ispirazione autobiografica: "Il titolo di lavorazione è Good Porning Rovigo! - racconta - E l'idea sarebbe di fare il verso alla mia celebre rubrica, dileggiando la città e i suoi amministratori con personaggi ispirati alle loro fattezze. Io ovviamente mi ritaglierò il ruolo di castigamatti! Prima devo però accumulare ricchezza sufficiente a pagare gli avvocati per le cause che mi muoveranno Mario De Bourges e Kendy o' Neil".
"Ho stipulato un contratto quinquennale con Vianello Monello - conferma Leonard Piatticaldi, ex manager di Cicciuzzo - Tradotto in film, significa almeno un centinaio di pornazzi. Vianello Monello è un principiante, ma appare ben dotato e ha dato disponibilità a spaziare tra i generi per aumentare la propria popolarità. Terminato il suo primo film con Gesualda Laputtana, un remake di Otto in mezzo di Federico Fellatio, il nostro divo si dedicherà al suo primo porno gay e a un interessante pastiche di generi che mostrerà orge anali con animali e signore mature, tutte cose che al pubblico di oggi piacciono parecchio".
Vianello Monello ha convocato ieri una conferenza stampa per presentare i suoi progetti futuri e rivendicare il titolo di re dell'eros polesano: "Cicciuzzo è carne stantia, gli ho ormai strappato lo scettro di primadonna, anzi primanerchia, del cinema a luci rosse a Rovigo", ha dichiarato, bevendo champagne versato sul ridondante seno della compagna Gesualda ed esibendo la strumentazione del mestiere, tra i giornalisti sbigottiti (il servizio di Telestense andrà in onda solo in tarda serata). L'ex opinionista ha quindi confermato le voci sull'uscita di un film di ispirazione autobiografica: "Il titolo di lavorazione è Good Porning Rovigo! - racconta - E l'idea sarebbe di fare il verso alla mia celebre rubrica, dileggiando la città e i suoi amministratori con personaggi ispirati alle loro fattezze. Io ovviamente mi ritaglierò il ruolo di castigamatti! Prima devo però accumulare ricchezza sufficiente a pagare gli avvocati per le cause che mi muoveranno Mario De Bourges e Kendy o' Neil".
mercoledì 23 settembre 2009
Cicciuzzo international
Non si arrestano le iniziative per ricordare Cicciuzzo Sconciaforni, a pochi giorni dalla sua deflagrazione nello spazio.
Ieri il padre di Cicciuzzo, Doloride Sconciaforni, ci ha inviato la foto che vedete, scattata durante la giovinezza e facente parte di un book fotografico inviato a numerosi produttori per avere un provino. "Vi autorizzo a divulgarla per mantenere viva la memoria di mio figlio - ci scrive il signor Sconciaforni senior - Però prima mandatemi quegli ottocento euro che mi avevate promesso o gli strozzini mi tagliano l'anulare per prendersi un anello d'oro che non riesco a sfilare".
Ma ormai foto e ricordi di Cicciuzzo stanno facendo il giro del web, a testimonianza della popolarità internazionale dell'attore.
Domenica scorsa anche Avvenire ha voluto dedicargli un lungo articolo, in cui si ricorda ciò che dissero di lui figure di rilievo quali Giovanni Paolo II. Svariati anni fa, quando Cicciuzzo morì per la prima volta per un'iniezione nel pene con un ago non sterilizzato, proprio il papa polacco dichiarò: "Dopo la morte, la sua fama di santità non ha fatto che incrementarsi. Alla sua intercessione vengono attribuite molte guarigioni scientificamente inspiegabili e centinaia di migliaia di altri favori spirituali e materiali". Questo episodio, cui seguì una resurrezione non meno clamorosa, verrà presto raccontato nei dettagli in una biografia scritta dal suo produttore, Leonard Piccipacci, e nel prossimo best seller di Bruno Vespa, Cicciuzzo Sconciaforni, un caso italiano. Dal Partito dell'Amore alla Terza Repubblica (Rai-Eri, 20 euro).
Ieri il padre di Cicciuzzo, Doloride Sconciaforni, ci ha inviato la foto che vedete, scattata durante la giovinezza e facente parte di un book fotografico inviato a numerosi produttori per avere un provino. "Vi autorizzo a divulgarla per mantenere viva la memoria di mio figlio - ci scrive il signor Sconciaforni senior - Però prima mandatemi quegli ottocento euro che mi avevate promesso o gli strozzini mi tagliano l'anulare per prendersi un anello d'oro che non riesco a sfilare".
Ma ormai foto e ricordi di Cicciuzzo stanno facendo il giro del web, a testimonianza della popolarità internazionale dell'attore.
Domenica scorsa anche Avvenire ha voluto dedicargli un lungo articolo, in cui si ricorda ciò che dissero di lui figure di rilievo quali Giovanni Paolo II. Svariati anni fa, quando Cicciuzzo morì per la prima volta per un'iniezione nel pene con un ago non sterilizzato, proprio il papa polacco dichiarò: "Dopo la morte, la sua fama di santità non ha fatto che incrementarsi. Alla sua intercessione vengono attribuite molte guarigioni scientificamente inspiegabili e centinaia di migliaia di altri favori spirituali e materiali". Questo episodio, cui seguì una resurrezione non meno clamorosa, verrà presto raccontato nei dettagli in una biografia scritta dal suo produttore, Leonard Piccipacci, e nel prossimo best seller di Bruno Vespa, Cicciuzzo Sconciaforni, un caso italiano. Dal Partito dell'Amore alla Terza Repubblica (Rai-Eri, 20 euro).
martedì 22 settembre 2009
Vianello Monello: "Sarò padre"
Lo aveva già anticipato a questo blog. Ora Vianello Monello racconta tutto sul suo rapporto con Gesualda Laputtana a Chi, settimanale di informazione sui vips, in un'intervista esclusiva raccolta dal direttore Alfonso Signorini in persona, che ci ha concesso di riportarne ampi stralci.
Vianello Monello, lei ha dapprima rapito la signora Laputtana con l'intento di sfregiarla, poi annuncia di volersi unire in un Pacs con lei... cos'è, una sorta di sindrome di Stoccolma?
No, è amore con la A maiuscola. All'inizio volevamo farne un film, poi ci è venuto in mente che "La sindrome di sto colma" era già stato fatto da Cicciuzzo Sconciaforni con Pompilia Trombin, quindi non se n'è fatto nulla. Mi rifiuto di fare remake di quei filmacci, è ormai evidente che il futuro della pornografia sono io, non quel guitto.
Appunto... lei ha recentemente dichiarato di volersi dedicare al cinema a luci rosse, per superare la fama del compianto signor Sconciaforni. Come procede questo progetto artistico?
Ci sono varie idee nell'aria e nei prossimi giorni dovrei concludere un accordo con Leonard Pizzicarelli, l'ex manager di Cicciuzzo. Ho dato ampia disponibilità per i ruoli. Non ho preclusioni e sento la necessità di accumulare esperienza.
Nel concreto cosa bolle in pentola?
Per il momento uno grosso zabaione (ride solo lui). Scherzi a parte, stiamo valutando di fare un film ispirato alla carriera dei Rolling Stones, in cui io interpreterei il cantante Dick Ciaver. La trama è in via di definizione, così come il titolo (si mormora Tumbling Dick, ndr.), che sarà ispirato alla musica intramontabile della mia rock band preferita.
Con Gesualda la passione è ancora accesa?
Con due bocce così, come potrebbe non esserlo? (ride da solo) Le rivelerò di più, mentre firma l'assegno: sto per diventare padre. Ebbene sì. Stiamo completando le ultime analisi, ma la notizia è praticamente ufficiale. Siamo felicissimi e passiamo tutto il tempo a decidere i nomi. Se sarà maschio vorrei che si chiamasse Antenore, se sarà femmina la metterò in orfanotrofio. (ride)
Vianello Monello, lei ha dapprima rapito la signora Laputtana con l'intento di sfregiarla, poi annuncia di volersi unire in un Pacs con lei... cos'è, una sorta di sindrome di Stoccolma?
No, è amore con la A maiuscola. All'inizio volevamo farne un film, poi ci è venuto in mente che "La sindrome di sto colma" era già stato fatto da Cicciuzzo Sconciaforni con Pompilia Trombin, quindi non se n'è fatto nulla. Mi rifiuto di fare remake di quei filmacci, è ormai evidente che il futuro della pornografia sono io, non quel guitto.
Appunto... lei ha recentemente dichiarato di volersi dedicare al cinema a luci rosse, per superare la fama del compianto signor Sconciaforni. Come procede questo progetto artistico?
Ci sono varie idee nell'aria e nei prossimi giorni dovrei concludere un accordo con Leonard Pizzicarelli, l'ex manager di Cicciuzzo. Ho dato ampia disponibilità per i ruoli. Non ho preclusioni e sento la necessità di accumulare esperienza.
Nel concreto cosa bolle in pentola?
Per il momento uno grosso zabaione (ride solo lui). Scherzi a parte, stiamo valutando di fare un film ispirato alla carriera dei Rolling Stones, in cui io interpreterei il cantante Dick Ciaver. La trama è in via di definizione, così come il titolo (si mormora Tumbling Dick, ndr.), che sarà ispirato alla musica intramontabile della mia rock band preferita.
Con Gesualda la passione è ancora accesa?
Con due bocce così, come potrebbe non esserlo? (ride da solo) Le rivelerò di più, mentre firma l'assegno: sto per diventare padre. Ebbene sì. Stiamo completando le ultime analisi, ma la notizia è praticamente ufficiale. Siamo felicissimi e passiamo tutto il tempo a decidere i nomi. Se sarà maschio vorrei che si chiamasse Antenore, se sarà femmina la metterò in orfanotrofio. (ride)
Nella foto, Vianello Monello in una tenera scena di affetto con Gesualda
lunedì 21 settembre 2009
Torna a casa, Gesualda!
"Robcurto? Che razza di nome è Robcurto?"
L'ispettore Cibotto studiò frettolosamente il tizio che aveva davanti. Gli ricordava qualcuno, ma non sapeva dire chi. Gli chiese spiegazioni sul nome più per prendere tempo, che non per reale stupore: lo avevano appena invitato a Scardovari, al battesimo di un'infelice di nome Gennifer. Il tipo ribattè prontamente, estraendo la carta di identità come prova a sostegno del chiarimento: "In realtà mi chiamo Robqrto - precisò - Ovviamente avrei dovuto figurare come Roberto, ma l'impiegato dell'ufficio anagrafe sbagliò a battere a macchina. Ce ne accorgemmo solo quando la maestra fece l'appello alle elementari, così i miei genitori fecero causa a quel deficiente, divenendo miliardari. Lo mandarono in rovina e ora accattona lungo via Stalingrado a Bologna, ma così va la vita: non vorremo mica mettere in discussione i sani principi della società capitalista?" L'ispettore Cibotto restituì la carta di identità e interruppe bruscamente il suo interlocutore: "Non ho chiesto di sapere la storia della sua vita, signor Robqrto Laputtana. Mi dica senza tanti giri di parole cosa vuole da me!"
L'uomo rimase in silenzio per un istante. Si era distratto a guardare la televisione accesa nella stanza accanto. Era una cerimonia in ricordo di Cicciuzzo Sconciaforni a Città del Messico. L'evento più importante per la nazione centroamericana dopo i Mondiali del 1986, stava dicendo il presidente Felipe Calderon, mentre l'orchestra di stato suonava "Besame Mucho" di Consuelo Velzquez al posto dell'inno nazionale. "Mi scusi - disse, tornando in sè - le parole del presidente messicano mi avevano colpito nel profondo. Le ho mai raccontato del mio viaggio in Messico? In realtà non uscii mai dal villaggio vacanze e dopo quattro giorni ero sfiancato dalla diarrea, ma comunque..." Cibotto scattò in piedi e si puntò con i pugni sul tavolo: "Signore, mi vuole finalmente dire di cosa ha bisogno?" Robqrto Laputtana arrossì e tagliò corto: "Ho bisogno che lei convinca mia sorella Gesualda a tornare a casa dalla sua famiglia!"
(continua)
domenica 20 settembre 2009
False vignette di ZOT #5
Perchè combattere la piaga dei plagi di ZOT? Abbiamo deciso di mettere a contratto l'impostore che da mesi imita lo stile del celebre vignettista del Carlino prima e della Voce poi. Eccovi un gustoso esempio.
Foto rubate a www.rovigooggi.it
sabato 19 settembre 2009
Cicciuzzo in the world
Anche dopo la morte la gloria di Cicciuzzo Sconciaforni sta facendo il giro del mondo. Ieri la borsa di Tokyo ha chiuso con un crollo del 28% dell'indice Nikkei, dopo che l'intero paese ha deciso spontaneamente di scioperare dal lavoro, in segno di rispetto verso l'attore porno, esploso in forma di materiale protostellare nello spazio, dopo essere stato colpito a morte sul set del suo ultimo film ispirato alla storia del rock (vabbè, è una storia lunga).
Particolarmente folkloristica la manifestazione delle studentesse del liceo scientifico di Osaka (nella foto), che hanno portato nei viali della città una processione carnascialesca, dedicata a Cicciuzzo, "l'uomo che ci faceva sognare da sveglie", come si legge in un commovente striscione. Il divo dell'hard era molto amato nel paese del Sol Levante, dove aveva interpretato numerosi film e perfino un cameo nel poco conosciuto "Gojira tai Mega Clitoride", girato nel 1979 da Jun Fukuda e disconosciuto due anni dopo da Ishiro Honda, in quanto giudicato un episodio poco significativo della saga del lucertolone atomico Godzilla.
Ma Cicciuzzo Sconciaforni era amato anche negli emirati arabi. In Bahrein aveva dato vita, in partnership con l'amico emiro Abdullah Safiqullah, al primo canale porno on demand pensato per essere diffuso in Arabia Saudita, rispettando la sensibilità delle istituzioni locali, ben lontana da quella europea: film osè pieni di donnine nude, che venivano scopate da rudi beduini, ma non avevano il diritto di prendere la patente e di vestirsi troppo succinte. "Cicciuzzo adorava fare film in questi paesi - racconta commosso Safiqullah - Diceva che il porno o è biecamente maschilista o non è porno. L'assoluto disprezzo dei fanatici wahabiti per la donna era per Cicciuzzo uno stimolo a produrre quelli che definiva porno puri, scevri finalmente delle ingombranti e ipocrite sovrastrutture legate alla mentalità europea. Ricordo ancora quando mi disse: alla fine in un film porno la donna è solo un oggetto pieno di buchi in cui sborrare. Se non ti piace questa idea, fai a meno di produrne Perchè fingere che non sia così? Il suo parlare schietto ancora mi commuove".
Particolarmente folkloristica la manifestazione delle studentesse del liceo scientifico di Osaka (nella foto), che hanno portato nei viali della città una processione carnascialesca, dedicata a Cicciuzzo, "l'uomo che ci faceva sognare da sveglie", come si legge in un commovente striscione. Il divo dell'hard era molto amato nel paese del Sol Levante, dove aveva interpretato numerosi film e perfino un cameo nel poco conosciuto "Gojira tai Mega Clitoride", girato nel 1979 da Jun Fukuda e disconosciuto due anni dopo da Ishiro Honda, in quanto giudicato un episodio poco significativo della saga del lucertolone atomico Godzilla.
Ma Cicciuzzo Sconciaforni era amato anche negli emirati arabi. In Bahrein aveva dato vita, in partnership con l'amico emiro Abdullah Safiqullah, al primo canale porno on demand pensato per essere diffuso in Arabia Saudita, rispettando la sensibilità delle istituzioni locali, ben lontana da quella europea: film osè pieni di donnine nude, che venivano scopate da rudi beduini, ma non avevano il diritto di prendere la patente e di vestirsi troppo succinte. "Cicciuzzo adorava fare film in questi paesi - racconta commosso Safiqullah - Diceva che il porno o è biecamente maschilista o non è porno. L'assoluto disprezzo dei fanatici wahabiti per la donna era per Cicciuzzo uno stimolo a produrre quelli che definiva porno puri, scevri finalmente delle ingombranti e ipocrite sovrastrutture legate alla mentalità europea. Ricordo ancora quando mi disse: alla fine in un film porno la donna è solo un oggetto pieno di buchi in cui sborrare. Se non ti piace questa idea, fai a meno di produrne Perchè fingere che non sia così? Il suo parlare schietto ancora mi commuove".
venerdì 18 settembre 2009
E' nata una stella
"Ogni volta che i polesani vorranno ricordare Cicciuzzo Sconciaforni, dovranno solo alzare lo sguardo verso il cielo di notte". Con queste parole il poeta polesano Giuseppe Pietroni ha aperto la cerimonia ufficiale con cui la Regione Veneto ha annunciato il successo della missione "Supernova". Il razzo vettore Benvenuto Tisi I ha superato a velocità inimmaginabile i confini del sistema solare, quasi per il rotto della cuffia, prima che il corpo marcescente del celebre pornodivo, morto sul set del suo ultimo film, iniziasse l'irreversibile processo di decomposizione microbica che ne ha decretato la totale distruzione, come previsto dallo scienziato Gaio Barfowskji.
L'idrogeno solforato prodotto dall'imputridire delle interiora del corpulento divo dell'hard, infatti, si è condensato in pochissimo tempo in una nebulosa fino ad una completa fusione, che ha dato vita a una nuova stella nel firmamento. Battezzata con il nome di Cicciuzzo Sconciaforni, è visibile nelle notti limpide, contando centoventotto stelle alla destra dell'Orsa Maggiore. Visibilmente commosso il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che singhiozzando ha tributato a Cicciuzzo l'ultimo omaggio: "Guardand il cielo ci ricorderemo anche dell'eroico equipaggio che si è sacrificato per portare a termine la missione. Anche voi ora siete lassù, tra le stelle che brillano per sempre, lontani dalle miserie terrene". Galan ha poi inaugurato una bretella autostradale intitolata agli eroi del Benvenuto Tisi I, dopodichè è andato a festeggiare smodatamente nella sua villa sui colli Euganei.
"Tutto è bene quel che finisce bene", commenta sagacemente la presidente della Provincia, Tiziana Virgili, mentre Pietroni conclude la cerimonia con una declamazione su Cicciuzzo "stella del cinema, ora nel firmamento. Il tuo disfacimento ti ha regalato l'immortalità".
giovedì 17 settembre 2009
La Zenania accoglie Vianello Monello
"Da noi i Pacs esistono da sempre e per essere più espliciti, abbiamo avallato anche i matrimoni tra omosessuali. Vianello Monello e Gesualda Laputtana possono formalizzare la loro unione nella nostra repubblica indipendente e libertaria".
Ancora una volta Ernesto Zen, leader della repubblica indipendente nel cuore del Polesine, sbroglia una situazione spinosa offrendo accoglienza sul proprio territorio. I patti civili e i matrimoni omosessuali, del resto, sono stati tra le prime iniziative varate dal governo della repubblica, che da qualche settimana ha dichiarato guerra alla Padania come gesto dimostrativo contro l'oscurantismo di questi anni. "I Pacs sono il minimo sindacale della civiltà - spiega il leader - così come il riconoscimento dei diritti dei gay. Su queste cose non si può svicolare: o si è a favore o si è contro. Se si è contro, ci si assume la responsabilità anche solo delle proprie parole". Zen non nega che ci siano state tensioni nel melting pot della Zenania: "Le comunità religiose, stranamente concordi, hanno inizialmente storto il naso. Non c'è voluto molto a chiarire che qui non c'è spazio per chi nega i diritti degli altri. A parte qualche borbottio, gli amici islamici hanno convenuto che come loro hanno il diritto di pregare in una moschea, diritto che in Polesine gli è negato e qui no, così non possono rompere il cazzo sui diritti degli altri. Il loro imam si è dimostrato una persona molto aperta e comprensiva. Anche con gli amici ebrei tutto è finito in una serie di battute yiddish. Cattolici oltranzisti? Ah! Ah! L'unico che è passato di qua se n'è andato inorridito", spiega, spippacchiando un cannone.
Vianello Monello ha inviato un messaggero a cavallo (nella foto) per informare il presidente della Zenania che accetterà la proposta. "Prima che lo leggiate nell'intervista esclusiva che ho rilasciato al settimanale Chi, vi rivelo che io e Gesualda abbiamo una relazione sentimentale, nata durante la prigionia - scrive - Ma non ci sposeremo. Da decenni il Comune è un pantano dorototeo (sic!) in cui non osiamo mettere piede, per non inzaccherarci la coscienza. In Chiesa non possiamo unirci perchè, ebbene sì, Gesualda aspetta un figlio, frutto del nostro amore e di plurime penetrazioni. Ci uniremo dunque in un patto laico di convivenza, per garantire al nostro erede adeguate tutele. Spero che sia maschio e cresca vigoroso, acuto e di sani principi come il padre!"
Ancora una volta Ernesto Zen, leader della repubblica indipendente nel cuore del Polesine, sbroglia una situazione spinosa offrendo accoglienza sul proprio territorio. I patti civili e i matrimoni omosessuali, del resto, sono stati tra le prime iniziative varate dal governo della repubblica, che da qualche settimana ha dichiarato guerra alla Padania come gesto dimostrativo contro l'oscurantismo di questi anni. "I Pacs sono il minimo sindacale della civiltà - spiega il leader - così come il riconoscimento dei diritti dei gay. Su queste cose non si può svicolare: o si è a favore o si è contro. Se si è contro, ci si assume la responsabilità anche solo delle proprie parole". Zen non nega che ci siano state tensioni nel melting pot della Zenania: "Le comunità religiose, stranamente concordi, hanno inizialmente storto il naso. Non c'è voluto molto a chiarire che qui non c'è spazio per chi nega i diritti degli altri. A parte qualche borbottio, gli amici islamici hanno convenuto che come loro hanno il diritto di pregare in una moschea, diritto che in Polesine gli è negato e qui no, così non possono rompere il cazzo sui diritti degli altri. Il loro imam si è dimostrato una persona molto aperta e comprensiva. Anche con gli amici ebrei tutto è finito in una serie di battute yiddish. Cattolici oltranzisti? Ah! Ah! L'unico che è passato di qua se n'è andato inorridito", spiega, spippacchiando un cannone.
Vianello Monello ha inviato un messaggero a cavallo (nella foto) per informare il presidente della Zenania che accetterà la proposta. "Prima che lo leggiate nell'intervista esclusiva che ho rilasciato al settimanale Chi, vi rivelo che io e Gesualda abbiamo una relazione sentimentale, nata durante la prigionia - scrive - Ma non ci sposeremo. Da decenni il Comune è un pantano dorototeo (sic!) in cui non osiamo mettere piede, per non inzaccherarci la coscienza. In Chiesa non possiamo unirci perchè, ebbene sì, Gesualda aspetta un figlio, frutto del nostro amore e di plurime penetrazioni. Ci uniremo dunque in un patto laico di convivenza, per garantire al nostro erede adeguate tutele. Spero che sia maschio e cresca vigoroso, acuto e di sani principi come il padre!"
mercoledì 16 settembre 2009
Achtung accattonen!
Non poteva passare inosservata l'iniziativa del nuovo sindaco di Adria, Massimo Barbujani, che nei giorni scorsi ha avviato il giro di vite contro chi chiede l'elemosina per i viali della bella città, mettendo a repentaglio la pubblica sicurezza con le loro maniere insistenti. Prestigiosi istituti di statistica stimano infatti che gli accattoni ad Adria siano da "qualche centinaio" a dodicimila. Invadono ormai ogni strada del ridente centro bassopolesano, cagionando grave disturbo a giovani madri e indifesi bambini con la loro molestia e la loro scarsa igiene.
Altrettanto eminenti scienziati approvano i metodi varati dal sindaco Bobo: inutile mandare un paio di vigili a passeggiare per la città, allo scopo di dirimere eventuali contenziosi o scoraggiare mariuoli e tagliaborse. Molto più utile sommistrare agli avidi mendicanti multe fino a 500 euro. Si sa, infatti, che i maledetti questuanti con le monetine della gente dabbene si comprano le Maserati e continuano a fare i finti poveri. Dopo il successo, inevitabile, di questa ordinanza, fonti segretissime nella città etrusca ci annunciano l'avvento di nuove disposizioni, che consentiranno di debellare altrettanto perniciose piaghe sociali dalla radice.
Stop ai bambini petulanti
D'ora in poi i bambocci sono avvisati. Non esisteranno più strepiti, schiamazzi e gridolini su ottave da soprano. I passanti infastiditi chiedono un giro di vite. Sarà concesso in deroga di continuare a giocare a pallone nella propria via, ma sarà assolutamente vietato gridare, schiamazzare, chiamarsi l'un l'altro in modo rumoroso, esultare senza alcun contegno. Si gioisce con moderazione. Per strada guai ai marmocchi che inizieranno a piagnucolare come femminucce e a quelli che penseranno di alzare la voce perchè la madre compri loro il trenino. Atteggiamenti simili saranno puniti con ammende fino a duemila euro. Alla madre perbene non resterà che la scelta: denunciare il figlio alle forze dell'ordine oppure pagare al posto suo.
Adolescenti pomicioni fuorilegge
Dopo la chiusura del dispendioso centro giovanile mangiasoldi, arriva un'altra iniziativa per fare capire ai giovini della città etrusca che non è più tempo di frizzi e lazzi. Stiano in casa a studiare, invece di barcollare come nullafacenti in giro per la città, con la mente ottenebrata da tempeste ormonali. Multe fino a settemila euro e tre anni di reclusione alle coppie non ufficialmente riconosciute che saranno sorprese a intrecciare lingue e allungare mani sotto le magliettine, con l'aggravante nel caso l'ignobile esibizione avvenga su panchine della collettività. Basta con manifestazioni esageratamente affettuose che possono arrecare grave turbamento nella popolazione. Ciò li incentiverà a concentrarsi sullo studio o, eventualmente, sulla ricerca di un impiego.
Vietato essere poveri
L'iniziativa è al vaglio dell'assessorato ai Servizi Sociali. Decenni di buonismo, infatti, hanno creato grande confusione nel paese. La povertà e l'emarginazione sociale, dicono certuni accademici sessantottini, vanno risolte analizzando cause, promuovendo benessere diffuso, garantendo percorsi di recupero. Una follia che ha decretato la paralisi di qualsiasi politica di lotta alla povertà. Con il nuovo decreto la povertà verrà considerata un reato, punibile con multe fino a cinquemila euro e l'espulsione dai confini comunali. Un giro di vite sempre più necessario in un'epoca in cui un'informazione esagerata e tendenziosa spinge ad utilizzare la crisi economica come pretesto per non impegnarsi a produrre per il bene del Prodotto interno lordo. Sono in via di definizione le linee attuative dell'ordinanza.
Altrettanto eminenti scienziati approvano i metodi varati dal sindaco Bobo: inutile mandare un paio di vigili a passeggiare per la città, allo scopo di dirimere eventuali contenziosi o scoraggiare mariuoli e tagliaborse. Molto più utile sommistrare agli avidi mendicanti multe fino a 500 euro. Si sa, infatti, che i maledetti questuanti con le monetine della gente dabbene si comprano le Maserati e continuano a fare i finti poveri. Dopo il successo, inevitabile, di questa ordinanza, fonti segretissime nella città etrusca ci annunciano l'avvento di nuove disposizioni, che consentiranno di debellare altrettanto perniciose piaghe sociali dalla radice.
Stop ai bambini petulanti
D'ora in poi i bambocci sono avvisati. Non esisteranno più strepiti, schiamazzi e gridolini su ottave da soprano. I passanti infastiditi chiedono un giro di vite. Sarà concesso in deroga di continuare a giocare a pallone nella propria via, ma sarà assolutamente vietato gridare, schiamazzare, chiamarsi l'un l'altro in modo rumoroso, esultare senza alcun contegno. Si gioisce con moderazione. Per strada guai ai marmocchi che inizieranno a piagnucolare come femminucce e a quelli che penseranno di alzare la voce perchè la madre compri loro il trenino. Atteggiamenti simili saranno puniti con ammende fino a duemila euro. Alla madre perbene non resterà che la scelta: denunciare il figlio alle forze dell'ordine oppure pagare al posto suo.
Adolescenti pomicioni fuorilegge
Dopo la chiusura del dispendioso centro giovanile mangiasoldi, arriva un'altra iniziativa per fare capire ai giovini della città etrusca che non è più tempo di frizzi e lazzi. Stiano in casa a studiare, invece di barcollare come nullafacenti in giro per la città, con la mente ottenebrata da tempeste ormonali. Multe fino a settemila euro e tre anni di reclusione alle coppie non ufficialmente riconosciute che saranno sorprese a intrecciare lingue e allungare mani sotto le magliettine, con l'aggravante nel caso l'ignobile esibizione avvenga su panchine della collettività. Basta con manifestazioni esageratamente affettuose che possono arrecare grave turbamento nella popolazione. Ciò li incentiverà a concentrarsi sullo studio o, eventualmente, sulla ricerca di un impiego.
Vietato essere poveri
L'iniziativa è al vaglio dell'assessorato ai Servizi Sociali. Decenni di buonismo, infatti, hanno creato grande confusione nel paese. La povertà e l'emarginazione sociale, dicono certuni accademici sessantottini, vanno risolte analizzando cause, promuovendo benessere diffuso, garantendo percorsi di recupero. Una follia che ha decretato la paralisi di qualsiasi politica di lotta alla povertà. Con il nuovo decreto la povertà verrà considerata un reato, punibile con multe fino a cinquemila euro e l'espulsione dai confini comunali. Un giro di vite sempre più necessario in un'epoca in cui un'informazione esagerata e tendenziosa spinge ad utilizzare la crisi economica come pretesto per non impegnarsi a produrre per il bene del Prodotto interno lordo. Sono in via di definizione le linee attuative dell'ordinanza.
Non scordatevi di Gesualda
Il vescovo della diocesi di Adria e Rovigo, Lucio Soravito de Franceschi, è intervenuto ieri mattina, durante la visita ad una fabbrica occupata, per chiedere che il dramma della pornostar Gesualda Laputtana non passi in secondo piano a causa dei problemi legati alla prossima trasformazione del cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni in materia protostellare, che distruggerebbe il sistema solare.
"Nonostante questi avvenimenti cagionino senza dubbio grave preoccupazione nei nostri fedeli, invito a non fare calare il silenzio sulla tragedia della signorina Gesualda, pecorella smarrita che oggi affronta una grande prova - scrive il prelato - C'erano stati i margini per arrivare a una soluzione, seppure suscettibile di rilievi critici, che evitasse un inutile spargimento di sangue. Il silenzio che Vianello Monello ci riserva in queste ore mi riempie personalmente di angoscia. E non bastano le pur comprensibili preoccupazioni per la distruzione del pianeta Terra a giustificare tanta disattenzione. A Vianello Monello, cui la vita ha riservato certamente molte sofferenze, ma anche numerose opportunità, lancio un invito affinchè l'amore prevalga sull'odio e la vita trionfi su ogni tentativo di prevaricare con la violenza un altro essere umano".
Ma in Polesine il dibattito sulla possibile distruzione del sistema solare per l'esplosione del cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni continua a essere acceso. A rintuzzare le polemiche, le rivelazioni del Corriere del Veneto, secondo cui il razzo interstellare Benevenuto Tisi I, usato per traslare la salma, non sarebbe stato progettato dalla Regione Veneto, ma dallo scienziato di Oca Marina, Gelmino Barozzi. Quest'ultimo sarebbe stato intervistato, completamente ubriaco, in un bar di Ca' Mello, dove avrebbe rivelato che tutti i modelli del Serenissimo si sarebbero rivelati fallimentari, precipitando a pochi minuti dal lancio nelle acque della laguna. La vicenda avrebbe un risvolto internazionale, giacchè Barozzi sostiene che la Regione, per finanziare la ricerca spaziale, avrebbe venduto tecnologie e know how alla Corea del Nord, il che spiegherebbe perchè i missili tattici Taepong abbiano l'abitudine di finire fuori rotta.
"Sciocchezze, vaneggiamenti di un cretinetti che si crede Einstein - commenta Giancarlo Galan, dal centro di controllo di Cavallino Treporti - Il signor Barozzi farebbe bene a scorrere l'elenco di benemerenze conferite all'istituto veneto per la ricerca spaziale, prima di parlare a vanvera". Durissimo l'attacco di Renzo Marangon, che accusa la Provincia di inettitudine: "Mentre loro riempivano di razzetti le rotatorie del Polesine, noi lanciavamo la corsa allo spazio", ironizza, promettendo una nuova Operazione Saint Tropez per mettere in luce tutte le carenze della nuova amministrazione provinciale.
"Nonostante questi avvenimenti cagionino senza dubbio grave preoccupazione nei nostri fedeli, invito a non fare calare il silenzio sulla tragedia della signorina Gesualda, pecorella smarrita che oggi affronta una grande prova - scrive il prelato - C'erano stati i margini per arrivare a una soluzione, seppure suscettibile di rilievi critici, che evitasse un inutile spargimento di sangue. Il silenzio che Vianello Monello ci riserva in queste ore mi riempie personalmente di angoscia. E non bastano le pur comprensibili preoccupazioni per la distruzione del pianeta Terra a giustificare tanta disattenzione. A Vianello Monello, cui la vita ha riservato certamente molte sofferenze, ma anche numerose opportunità, lancio un invito affinchè l'amore prevalga sull'odio e la vita trionfi su ogni tentativo di prevaricare con la violenza un altro essere umano".
Ma in Polesine il dibattito sulla possibile distruzione del sistema solare per l'esplosione del cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni continua a essere acceso. A rintuzzare le polemiche, le rivelazioni del Corriere del Veneto, secondo cui il razzo interstellare Benevenuto Tisi I, usato per traslare la salma, non sarebbe stato progettato dalla Regione Veneto, ma dallo scienziato di Oca Marina, Gelmino Barozzi. Quest'ultimo sarebbe stato intervistato, completamente ubriaco, in un bar di Ca' Mello, dove avrebbe rivelato che tutti i modelli del Serenissimo si sarebbero rivelati fallimentari, precipitando a pochi minuti dal lancio nelle acque della laguna. La vicenda avrebbe un risvolto internazionale, giacchè Barozzi sostiene che la Regione, per finanziare la ricerca spaziale, avrebbe venduto tecnologie e know how alla Corea del Nord, il che spiegherebbe perchè i missili tattici Taepong abbiano l'abitudine di finire fuori rotta.
"Sciocchezze, vaneggiamenti di un cretinetti che si crede Einstein - commenta Giancarlo Galan, dal centro di controllo di Cavallino Treporti - Il signor Barozzi farebbe bene a scorrere l'elenco di benemerenze conferite all'istituto veneto per la ricerca spaziale, prima di parlare a vanvera". Durissimo l'attacco di Renzo Marangon, che accusa la Provincia di inettitudine: "Mentre loro riempivano di razzetti le rotatorie del Polesine, noi lanciavamo la corsa allo spazio", ironizza, promettendo una nuova Operazione Saint Tropez per mettere in luce tutte le carenze della nuova amministrazione provinciale.
martedì 15 settembre 2009
Destinazione spazio!
E' una vera e propria missione suicida, quella che si appresta a portare a termine l'equipaggio del Benvenuto Tisi I, il nuovo razzo vettore che porterà il cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni oltre i confini del sistema solare, dove esploderà senza causare danni alla Terra.
Provincia e Regione avrebbero superato le divergenze, concordando di fare partire la missione senza por tempo in mezzo, al fine di evitare che la carcassa putrescente dello stimato pornodivo generi una tale quantità di gas idrogeno da dare vita a una fusione nucleare sufficiente per creare una nuova stella. Nella notte il presidente della Repubblica indipendente di Zenania, Ernesto Zen, ha dato l'autorizzazione all'esumazione del corpo, che è stato deposto in una cella firogrifera all'interno del razzo, al fine di rallentare il processo di decomposizione. Poi il missile interstellare è decollato dalla piattaforma logistics di Porto Levante, con a bordo i tre esperti piloti selezionati per l'occasione (nella foto). "Abbiamo scelto tre persone esperte, ma sostanzialmente marginali - spiega l'assessore regionale Renzo Marangon, patrocinatore dell'iniziativa - Così se non riuscissero a tornare indietro, nessuno sentirà la loro mancanza".
A capo della missione sarà Ignazio Pelacarote, insegnante di fisica, attualmente disoccupato, originario di Spresiano (Tv) e riprogrammatore di vecchi Commodore 64. Al suo fianco siederà Alberico Ammazzalamorte (a sinistra), trentottenne di Peschiera del Garda, impiegato dell'Arpav con tendenze suicide, di cui da anni l'azienda regionale sogna di sbarazzarsi. Si occuperà del computer di bordo, in virtù della patente Ecdl conseguita nel 1999. Infine, Palazzo Celio ha strappato la concessione di avere a bordo un rappresentante della terra tra i due fiumi, l'occhialuto Girolamo Hubert Pietroni, cugino di quinto grado del celebre poeta polesano, che ha avuto l'idea di battezzare il razzo con il nome del celeberrimo bardo di Garofolo. Pietroni, laureato in Giurisprudenza in appena quindici anni, è stato per lungo tempo guardiano in uno sfasciacarrozze abusivo a Borsea, per poi dedicarsi anima e corpo al canto lirico, passione che gli è costata l'espulsione con interdizione da svariati comuni polesani. In passato ha dormito in una fabbrica di frigoriferi abbandonata, assimilando le competenze necessarie per gestire la cella criogenica in cui è ibernato Cicciuzzo Sconciaforni.
La navetta si è staccata da terra alle prime luci dell'alba ed è schizzata in breve tempo nella stratosfera. Gli esperti del centro di controllo di Cavallino Treporti stimano che supererà l'orbita di Plutone entro le prossime quarantotto ore, grazie alle innovative tecnologie propulsive basate sulla curvatura dello spaziotempo, inventate a Roma per evitare il traffico dell'ora di punta. Due giorni in cui i polesani, come prevedibile, rimarranno con il fiato sospeso. "Nascerà una nuova stella in cielo oppure saremo tutti perduti - commenta la presidente della Provincia, Tiziana Virgili - Non ci resta che pregare il Signore. Passerò le prossime ore in raccoglimento presso la Casa della Divina Provvidenza di Fratta, recitando assieme il rosario per fare sì che tutto vada per il meglio".
lunedì 14 settembre 2009
Armageddon! - Parte seconda
"Chiediamo alla Regione di sapere se corrispondono al vero le voci secondo cui sarebbe ormai pronto un razzo spaziale per traslocare la salma del compianto Cicciuzzo Sconciaforni fuori dal sistema solare al fine di mettere in sicurezza la nostra provincia dall'eventuale fusione nucleare dei gas contenuti all'interno del suo corpo".
La presidente della Provincia, Tiziana Virgili, esprime vivo rammarico per il comportamento di Palazzo Balbi, che starebbe agendo autonomamente per scongiurare il pericolo della distruzione del mondo e, di conseguenza, dell'economia del ricco Nordest. "Non ci piace l'idea di essere stati scavalcati, visto che eravamo riusciti a programmare una riunione con il Prefetto per oggi pomeriggio - scrive la Virgili - E' nostro interesse intraprendere azioni condivise per la tutela del Polesine, sia dal punto di vista paesaggistico e architettonico-culturale, sia della tenuta della nostra economia. E' chiaro che l'annuncio di un'Apocalisse scoraggerebbe quegli importanti investimenti di cui il Polesine ha oggi più che mai un disperato bisogno".
La richiesta di chiarimenti della Virgili arriva in un momento difficile, in cui la prospettata esplosione del pianeta Terra aggrava una fase di stagnazione economica e crisi politica. Ieri i socialisti hanno tolto l'appoggio alla maggioranza, con una lettera polemica a Palazzo Celio. "La fine del mondo è dietro l'angolo - scrive Gianni Nonnato - e la Provincia non ha ancora attuato quelle riforme di cui il nostro partito si fa da anni promotore, fin da quando ero assessore nella precedente legislatura. Non possiamo inoltre non fare notare come il mancato varo del Ptrc, inevitabile data l'esiguità del tempo a disposizione, costituisca l'ennesimo segnale di inerzia di questa giunta che ci pareva promettere un cambio di regime rispetto all'era Saccardin".
Durissimo anche il commento di Maurizio Ferro, leader dei lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle: "Avevamo finalmente avuto il via libera alla riconversione a carbone e ora tutto rischia di naufragare. Invito alla riflessione tutti coloro che, per capricci politici e pretese pseudo-ambientaliste, hanno fatto sì che l'iter si allungasse a dismisura. Se fossero stati un po' più lungimiranti, i cantieri sarebbero già aperti da un pezzo e ora avremmo migliaia di posti di lavoro concreti in Polesine. Speriamo in Galan". (Nella foto di repertorio, Ferro - al centro - con alcuni operai Enel durante una manifestazione pro-carbone pulito)
Ma in un'intervista a Rovigooggi.it lo scienziato bassopolesano Gelmino Barozzi gela gli entusiasmi: "Sapete perchè il Serenissimo VI si chiama così? Perchè tutti i razzi collaudati dopo il terzo si sono inabissati nella laguna di Venezia. Tanto per essere ottimisti, vi rivelo che Marangon e Galan stanno già collaudando il Serenissimo XII".
La presidente della Provincia, Tiziana Virgili, esprime vivo rammarico per il comportamento di Palazzo Balbi, che starebbe agendo autonomamente per scongiurare il pericolo della distruzione del mondo e, di conseguenza, dell'economia del ricco Nordest. "Non ci piace l'idea di essere stati scavalcati, visto che eravamo riusciti a programmare una riunione con il Prefetto per oggi pomeriggio - scrive la Virgili - E' nostro interesse intraprendere azioni condivise per la tutela del Polesine, sia dal punto di vista paesaggistico e architettonico-culturale, sia della tenuta della nostra economia. E' chiaro che l'annuncio di un'Apocalisse scoraggerebbe quegli importanti investimenti di cui il Polesine ha oggi più che mai un disperato bisogno".
La richiesta di chiarimenti della Virgili arriva in un momento difficile, in cui la prospettata esplosione del pianeta Terra aggrava una fase di stagnazione economica e crisi politica. Ieri i socialisti hanno tolto l'appoggio alla maggioranza, con una lettera polemica a Palazzo Celio. "La fine del mondo è dietro l'angolo - scrive Gianni Nonnato - e la Provincia non ha ancora attuato quelle riforme di cui il nostro partito si fa da anni promotore, fin da quando ero assessore nella precedente legislatura. Non possiamo inoltre non fare notare come il mancato varo del Ptrc, inevitabile data l'esiguità del tempo a disposizione, costituisca l'ennesimo segnale di inerzia di questa giunta che ci pareva promettere un cambio di regime rispetto all'era Saccardin".
Durissimo anche il commento di Maurizio Ferro, leader dei lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle: "Avevamo finalmente avuto il via libera alla riconversione a carbone e ora tutto rischia di naufragare. Invito alla riflessione tutti coloro che, per capricci politici e pretese pseudo-ambientaliste, hanno fatto sì che l'iter si allungasse a dismisura. Se fossero stati un po' più lungimiranti, i cantieri sarebbero già aperti da un pezzo e ora avremmo migliaia di posti di lavoro concreti in Polesine. Speriamo in Galan". (Nella foto di repertorio, Ferro - al centro - con alcuni operai Enel durante una manifestazione pro-carbone pulito)
Ma in un'intervista a Rovigooggi.it lo scienziato bassopolesano Gelmino Barozzi gela gli entusiasmi: "Sapete perchè il Serenissimo VI si chiama così? Perchè tutti i razzi collaudati dopo il terzo si sono inabissati nella laguna di Venezia. Tanto per essere ottimisti, vi rivelo che Marangon e Galan stanno già collaudando il Serenissimo XII".
domenica 13 settembre 2009
Armageddon!
"Mancano settantadue ore alla fine del mondo". La notizia è di quelle che valgono almeno un titolo in prima pagina: l'annuncio del dottor Gaio Barfowskji, secondo cui la decomposizione del cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni starebbe per dare vita a una fusione nucleare di proporzioni stellari, è ormai confermato anche dalla comunità scientifica. E mentre la Provincia preme per anticipare il vertice in Prefettura previsto la settimana prossima, è forte la preoccupazione per le conseguenze dell'apocalisse sulla società e l'economia polesana.
"Invitiamo la giunta Merchiori a dimettersi - scrive in una nota il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Andrea Bimbatti - E' evidente, infatti, che non riusciranno a portare a termine il corso del Popolo e ciò arrecherà alla nostra città un danno d'immagine incalcolabile, senza contare gli effetti negativi per i bravi negozianti del centro". Ma anche sul fronte opposto vengono dichiarazioni al veleno per bocca di Carlo Alberto Azzi, esponente del Pd, che sulla sepoltura di Cicciuzzo aveva già lanciato un inascoltato allarme: "Se fosse stato accolto il mio invito a convogliare l'idrogeno solforato prodotto dal disfacimento dei visceri di quel panzone, adesso non saremmo in questa scomoda situazione, che come minimo rischia di inquinare la campagna elettorale per le regionali. Marangon se ne assuma la responsabilità, visto che mi ha messo il bastone tra le ruote, facendo naufragare il progetto". L'assessore regionale, però, non replica alle accuse. Voci di corridoio sostengono che sia impegnato con il governatore Giancarlo Galan nella preparazione del Serenissimo VI, un nuovo vettore interstellare che dovrebbe servire a portare la salma di Cicciuzzo fuori dai confini della galassia, dove potrebbe trasformarsi in una stella infuocata senza arrecare danni all'economia polesana.
"Speriamo sia vero - commenta un commerciante del centro - Quest'anno è stato davvero tremendo, tra cantieri ovunque e crisi economica, ci mancava solo l'apocalisse. Ma il Comune cosa sta facendo?" Sobrio il commento del vicesindaco, Graziano Azzalin, che promette di risolvere la situazione senza troppi clamori: "Ci stiamo lavorando. Vedrete che finiremo anche il restyling di piazza XX settembre entro la fine del mondo. Altrimenti sospenderemo l'ordinanza che vieta di ubriacarsi e concederemo ai cittadini di prendersi una stecca colossale, ma responsabilmente, per festeggiare l'ultimo giorno dell'umanità".
"Invitiamo la giunta Merchiori a dimettersi - scrive in una nota il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Andrea Bimbatti - E' evidente, infatti, che non riusciranno a portare a termine il corso del Popolo e ciò arrecherà alla nostra città un danno d'immagine incalcolabile, senza contare gli effetti negativi per i bravi negozianti del centro". Ma anche sul fronte opposto vengono dichiarazioni al veleno per bocca di Carlo Alberto Azzi, esponente del Pd, che sulla sepoltura di Cicciuzzo aveva già lanciato un inascoltato allarme: "Se fosse stato accolto il mio invito a convogliare l'idrogeno solforato prodotto dal disfacimento dei visceri di quel panzone, adesso non saremmo in questa scomoda situazione, che come minimo rischia di inquinare la campagna elettorale per le regionali. Marangon se ne assuma la responsabilità, visto che mi ha messo il bastone tra le ruote, facendo naufragare il progetto". L'assessore regionale, però, non replica alle accuse. Voci di corridoio sostengono che sia impegnato con il governatore Giancarlo Galan nella preparazione del Serenissimo VI, un nuovo vettore interstellare che dovrebbe servire a portare la salma di Cicciuzzo fuori dai confini della galassia, dove potrebbe trasformarsi in una stella infuocata senza arrecare danni all'economia polesana.
"Speriamo sia vero - commenta un commerciante del centro - Quest'anno è stato davvero tremendo, tra cantieri ovunque e crisi economica, ci mancava solo l'apocalisse. Ma il Comune cosa sta facendo?" Sobrio il commento del vicesindaco, Graziano Azzalin, che promette di risolvere la situazione senza troppi clamori: "Ci stiamo lavorando. Vedrete che finiremo anche il restyling di piazza XX settembre entro la fine del mondo. Altrimenti sospenderemo l'ordinanza che vieta di ubriacarsi e concederemo ai cittadini di prendersi una stecca colossale, ma responsabilmente, per festeggiare l'ultimo giorno dell'umanità".
sabato 12 settembre 2009
Cicciuzzo: un pericolo per l'umanità
"Rimuovete subito il cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni dal tumulo in cui giace, prima che distrugga l'intera galassia".
Sembra il solito allarme gofiato per riempire le pagine dei giornali, ma questa volta pare che la minaccia sia estremamente fondata. Ad avvisare le autorità è il celebre scienziato Gaio Barfowskji (nella foto), che dopo la sepoltura del pingue pornodivo ed esponente del Pdl ha ottenuto dalla Provincia di Rovigo e alla Repubblica di Zenania l'autorizzazione a monitorare lo stato di decomposizione dell'enorme carcassa, per fugare le preoccupazioni di fughe massicce di idrogeno solforato, altamente infiammabile e dunque pericoloso per l'incolumità dei polesani. Ma la situazione, secondo lo scienziato di punta dell'Università di Cristiania, sembra essere molto più grave. "Non ho mai visto niente di simile - attacca - In un cadavere normale, dopo una prima fase di autolisi e autodigestione, subentra il momento più divertente, ovvero la putrefazione microbica. Cercherò di spiegare ai profani con parole semplici: alcuni amici che da anni vivono nel nostro intestino, iniziano a produrre fermenti, che danno il via al disfacimento della nostra carcassa. Accade così che nelle prime ore diventeremo tutti verdognoli, dopodichè, passato qualche giorno, gli anaerobi gasogeni inizieranno a produrre idrogeno solforato, che si espande nelle budella, gonfiando il cadavere come un simpatico palloncino. Il già elefantiaco Cicciuzzo, in questa fase, sta infatti diventando mastodontico. Per la pressione, poi, il cadavere comincia a spruzzare sangue e a presentare altri interessanti fenomeni quali il prolasso del retto e della vagina, nonchè l'espulsione del feto nelle donne gravide. Dopodichè, nel cosiddetto stadio colliquativo, la cute comincia a staccarsi dal corpo, il corpo comincia a diventare più scuro, alcuni organi si spappolano in una poltiglia maleodorante che si cola nelle cavità corporee. Dopodichè con il passare degli anni l'azione di larve, batteri e muffe lascia solo lo scheletro, eccetera eccetera".
Par di capire che con Cicciuzzo le cose non stiano andando esattamente in questo modo. "Per motivi misteriosi, il suo corpo si sta disfacendo in modo anomalo. Credo sia un effetto del mio invertitore metabolico. Sta di fatto che l'enorme quantità di gas prodotta dalla decomposizione di Cicciuzzo si sta raggrumando come accadrebbe in una nebulosa nello spazio e più si condensa, più si surriscalda. In poche parole, secondo i modelli computerizzati, nell'arco di poche settimane nella tomba di Cicciuzzo si raggiungeranno i dodici milioni di gradi e inizierà un processo di fusione nucleare, che porterà alla nascita di una stella e, di conseguenza, alla totale distruzione del pianeta Terra. Per bene che ci vada il processo si fermerà a tremila gradi e nascerà una nana bruna, ma verremo distrutti lo stesso".
Barfowskji ha fatto quindi appello alla comunità, affinchè il corpo di Cicciuzzo sia caricato su un razzo interstellare e spedito lontano dal pianeta, dove non possa nuocere. "Provvederemo quanto prima - dichiara la presidente della Provincia, Tiziana Virgili - Tra dieci giorni si terrà un apposito vertice in Prefettura per discutere dell'argomento. I cittadini possono dormire tra due guanciali".
Sembra il solito allarme gofiato per riempire le pagine dei giornali, ma questa volta pare che la minaccia sia estremamente fondata. Ad avvisare le autorità è il celebre scienziato Gaio Barfowskji (nella foto), che dopo la sepoltura del pingue pornodivo ed esponente del Pdl ha ottenuto dalla Provincia di Rovigo e alla Repubblica di Zenania l'autorizzazione a monitorare lo stato di decomposizione dell'enorme carcassa, per fugare le preoccupazioni di fughe massicce di idrogeno solforato, altamente infiammabile e dunque pericoloso per l'incolumità dei polesani. Ma la situazione, secondo lo scienziato di punta dell'Università di Cristiania, sembra essere molto più grave. "Non ho mai visto niente di simile - attacca - In un cadavere normale, dopo una prima fase di autolisi e autodigestione, subentra il momento più divertente, ovvero la putrefazione microbica. Cercherò di spiegare ai profani con parole semplici: alcuni amici che da anni vivono nel nostro intestino, iniziano a produrre fermenti, che danno il via al disfacimento della nostra carcassa. Accade così che nelle prime ore diventeremo tutti verdognoli, dopodichè, passato qualche giorno, gli anaerobi gasogeni inizieranno a produrre idrogeno solforato, che si espande nelle budella, gonfiando il cadavere come un simpatico palloncino. Il già elefantiaco Cicciuzzo, in questa fase, sta infatti diventando mastodontico. Per la pressione, poi, il cadavere comincia a spruzzare sangue e a presentare altri interessanti fenomeni quali il prolasso del retto e della vagina, nonchè l'espulsione del feto nelle donne gravide. Dopodichè, nel cosiddetto stadio colliquativo, la cute comincia a staccarsi dal corpo, il corpo comincia a diventare più scuro, alcuni organi si spappolano in una poltiglia maleodorante che si cola nelle cavità corporee. Dopodichè con il passare degli anni l'azione di larve, batteri e muffe lascia solo lo scheletro, eccetera eccetera".
Par di capire che con Cicciuzzo le cose non stiano andando esattamente in questo modo. "Per motivi misteriosi, il suo corpo si sta disfacendo in modo anomalo. Credo sia un effetto del mio invertitore metabolico. Sta di fatto che l'enorme quantità di gas prodotta dalla decomposizione di Cicciuzzo si sta raggrumando come accadrebbe in una nebulosa nello spazio e più si condensa, più si surriscalda. In poche parole, secondo i modelli computerizzati, nell'arco di poche settimane nella tomba di Cicciuzzo si raggiungeranno i dodici milioni di gradi e inizierà un processo di fusione nucleare, che porterà alla nascita di una stella e, di conseguenza, alla totale distruzione del pianeta Terra. Per bene che ci vada il processo si fermerà a tremila gradi e nascerà una nana bruna, ma verremo distrutti lo stesso".
Barfowskji ha fatto quindi appello alla comunità, affinchè il corpo di Cicciuzzo sia caricato su un razzo interstellare e spedito lontano dal pianeta, dove non possa nuocere. "Provvederemo quanto prima - dichiara la presidente della Provincia, Tiziana Virgili - Tra dieci giorni si terrà un apposito vertice in Prefettura per discutere dell'argomento. I cittadini possono dormire tra due guanciali".
venerdì 11 settembre 2009
Parla Monello Vianello
"Sono abituato alla persecuzione. Mio padre fu ucciso dal Mossad con una bambola gonfiabile piena di gas propano. Se il signor Mynameis mi vuole, venga a cercarmi nella mia tenuta di Laureana di Borrello, dove trascorrerò - statene certi - gli ultimi anni della mia vita".
Affida ad un breve cablogramma il suo commento sui fatti di questi giorni, il celebre polemista Monello Vianello (a lato, in una foto di repertorio), che da tempo vive in esilio in Calabria, stanco e annoiato dalla mondanità rodigina. Il pregiato blogger era stato interpellato dall'Osservatore Romano su quanto sta avvenendo a Rovigo, dove suo fratello Vianello Monello è latitante, dopo avere rapito la pornostar Gesualda Laputtana e avere posto per la sua liberazione incruenta l'ignobile condizione di vedere autorizzato un Pacs tra lui e la donna, cosa che il Comune - sdegnato - ha rinviato alle calende greche. Inevitabile chiedere a Monello Vianello anche delle minacce che il contractor portoricano e sodale di suo figlio Tornello Vianello, tale Mynameis Jemappelle, gli aveva rivolto non più di un paio di giorni fa. Insomma, è un periodo un po' complicato per la vita familiare dello stimato scribacchino del web, che però si è limitato a commentare con una nota stampa.
"La mia famiglia è sempre stata complicata - prosegue - Ciò che ha fatto mio fratello Vianello Monello non mi riguarda. Conoscendolo, ho motivo di credere che tutto si risolverà per il meglio. Le persone verso cui dichiarava il maggiore disprezzo, fin da piccolo, erano in fondo quelle che ammirava maggiormente. Non mi stupirei quindi se tra lui e la signorina Laputtana esistesse in realtà un legame d'affetto". Monello Vianello, insomma, non tornerà in Polesine per aiutare le forze dell'ordine a risolvere lo spinoso caso del rapimento della diva dell'hard durante il funerale di Cicciuzzo Sconciaforni. "Vianello Monello ha posto una condizione che mi sembra accettabile, dunque la giunta comunale si assumerà l'onere del fallimento della trattativa - commenta - E poi francamente non me ne frega più un cazzo di quello che succede a Rovigo. Ormai il blog lo cura integralmente il mio amico Cirino Baffino, mentre io mi godo la quiete delle mie vigne e la compagnia della scimmietta Italia, che ho adottato mentre mio fratello era in coma".
Una quiete che potrebbe essere rotta dalla violenza minacciata da Mynameis Jemapelle. Il mercenario, che aveva accompagnato Tornello Vianello nella missione per assassinare il padre durante l'esilio in Azerbaijan, vuole portare a termine il suo compito, nonostante di Tornello non si abbiano più notizie da quando questo blog ha rivelato ai servizi segreti azeri l'ubicazione del suo rifugio. "I tentativi di uccidermi danno sempre una scossa alla mia vita monotona. Caricherò la mia vecchia spingarda con pallini e chiodi arrugginiti e attenderò con pazienza che quel fesso venga a cercarmi".
Affida ad un breve cablogramma il suo commento sui fatti di questi giorni, il celebre polemista Monello Vianello (a lato, in una foto di repertorio), che da tempo vive in esilio in Calabria, stanco e annoiato dalla mondanità rodigina. Il pregiato blogger era stato interpellato dall'Osservatore Romano su quanto sta avvenendo a Rovigo, dove suo fratello Vianello Monello è latitante, dopo avere rapito la pornostar Gesualda Laputtana e avere posto per la sua liberazione incruenta l'ignobile condizione di vedere autorizzato un Pacs tra lui e la donna, cosa che il Comune - sdegnato - ha rinviato alle calende greche. Inevitabile chiedere a Monello Vianello anche delle minacce che il contractor portoricano e sodale di suo figlio Tornello Vianello, tale Mynameis Jemappelle, gli aveva rivolto non più di un paio di giorni fa. Insomma, è un periodo un po' complicato per la vita familiare dello stimato scribacchino del web, che però si è limitato a commentare con una nota stampa.
"La mia famiglia è sempre stata complicata - prosegue - Ciò che ha fatto mio fratello Vianello Monello non mi riguarda. Conoscendolo, ho motivo di credere che tutto si risolverà per il meglio. Le persone verso cui dichiarava il maggiore disprezzo, fin da piccolo, erano in fondo quelle che ammirava maggiormente. Non mi stupirei quindi se tra lui e la signorina Laputtana esistesse in realtà un legame d'affetto". Monello Vianello, insomma, non tornerà in Polesine per aiutare le forze dell'ordine a risolvere lo spinoso caso del rapimento della diva dell'hard durante il funerale di Cicciuzzo Sconciaforni. "Vianello Monello ha posto una condizione che mi sembra accettabile, dunque la giunta comunale si assumerà l'onere del fallimento della trattativa - commenta - E poi francamente non me ne frega più un cazzo di quello che succede a Rovigo. Ormai il blog lo cura integralmente il mio amico Cirino Baffino, mentre io mi godo la quiete delle mie vigne e la compagnia della scimmietta Italia, che ho adottato mentre mio fratello era in coma".
Una quiete che potrebbe essere rotta dalla violenza minacciata da Mynameis Jemapelle. Il mercenario, che aveva accompagnato Tornello Vianello nella missione per assassinare il padre durante l'esilio in Azerbaijan, vuole portare a termine il suo compito, nonostante di Tornello non si abbiano più notizie da quando questo blog ha rivelato ai servizi segreti azeri l'ubicazione del suo rifugio. "I tentativi di uccidermi danno sempre una scossa alla mia vita monotona. Caricherò la mia vecchia spingarda con pallini e chiodi arrugginiti e attenderò con pazienza che quel fesso venga a cercarmi".
giovedì 10 settembre 2009
Il mercenario
Uno scoop del quotidiano ungherese Világgazdasåg getta un'ombra inquietante sul destino di Monello Vianello, che, come i più eruditi di voi sapranno, è l'autore di questo blog, recentemente ritiratosi a vita privata in una tenuta in Calabria.
La foto che vedete sopra ritrae Mynameis Jemappelle, famigerato contractor portoricano, davanti all'eremo in Azerbaijan in cui Monello Vianello, all'inizio del 2009, si era rifugiato per sfuggire al tentativo di omicidio operato dal figlio Tornello Vianello. Come ricorderete, Tornello era riuscito a incendiare l'eremo con l'aiuto dell'esercito americano, per poi essere preso prigioniero dalle forze dell'ordine azere, salvo poi riuscire a evadere. Ma dietro a quel successo c'era proprio Mynameis Jemappelle, che a Világgazdasåg ha rilasciato un'intervista esclusiva in cui dichiara: "Sono stato io la mente di quell'operazione ed è sempre grazie a me se Tornello Vianello è riuscito a fuggire dalla prigione in cui era stato rinchiuso per ordine diretto del presidente dell'Azerbaijan! Ora mi chieda pure: ma quanto è brevo lei? Sono senza dubbio bravissimo". Jemappelle, attivo in tutto il mondo, conosceva Tornello Vianello fin dai tempi dell'orfanotrofio. Insieme avevano affittato un appartamento a Gualdo Tadino, in cui avevano progettato con puntiglio e acume il piano per eliminare il padre di Tornello, al fine di coprire uno scandalo in cui era coinvolto anche il ministro Renato Brunetta.
"Sono stato pagato profumatamente per uccidere Monello Vianello - dichiara ancora il mercenario al cronista del quotidiano ungherese - Porterò a termine questa missione, anche per onorare Tornello Vianello, scomparso nel nulla dopo l'ultima intervista pubblicata da questo blog. Ho già un biglietto, metaforicamente parlando, per Laureana di Borrello". La sorte del blogger più amato da tredici polesani sembra insomma al capolinea. Ma sadicamente il suo killer lancia una sfida: "C'è solo un modo per salvare Monello Vianello. Risolvete questo incredibile enigma tramandatoci dalla cultura Inca. Tre uomini si trovano a cena. Preparano tre etti esatti di pastasciutta, che dividono in tre parti esattamente uguali. Alla fine della cena chi ha mangiato più pastasciutta?"
La foto che vedete sopra ritrae Mynameis Jemappelle, famigerato contractor portoricano, davanti all'eremo in Azerbaijan in cui Monello Vianello, all'inizio del 2009, si era rifugiato per sfuggire al tentativo di omicidio operato dal figlio Tornello Vianello. Come ricorderete, Tornello era riuscito a incendiare l'eremo con l'aiuto dell'esercito americano, per poi essere preso prigioniero dalle forze dell'ordine azere, salvo poi riuscire a evadere. Ma dietro a quel successo c'era proprio Mynameis Jemappelle, che a Világgazdasåg ha rilasciato un'intervista esclusiva in cui dichiara: "Sono stato io la mente di quell'operazione ed è sempre grazie a me se Tornello Vianello è riuscito a fuggire dalla prigione in cui era stato rinchiuso per ordine diretto del presidente dell'Azerbaijan! Ora mi chieda pure: ma quanto è brevo lei? Sono senza dubbio bravissimo". Jemappelle, attivo in tutto il mondo, conosceva Tornello Vianello fin dai tempi dell'orfanotrofio. Insieme avevano affittato un appartamento a Gualdo Tadino, in cui avevano progettato con puntiglio e acume il piano per eliminare il padre di Tornello, al fine di coprire uno scandalo in cui era coinvolto anche il ministro Renato Brunetta.
"Sono stato pagato profumatamente per uccidere Monello Vianello - dichiara ancora il mercenario al cronista del quotidiano ungherese - Porterò a termine questa missione, anche per onorare Tornello Vianello, scomparso nel nulla dopo l'ultima intervista pubblicata da questo blog. Ho già un biglietto, metaforicamente parlando, per Laureana di Borrello". La sorte del blogger più amato da tredici polesani sembra insomma al capolinea. Ma sadicamente il suo killer lancia una sfida: "C'è solo un modo per salvare Monello Vianello. Risolvete questo incredibile enigma tramandatoci dalla cultura Inca. Tre uomini si trovano a cena. Preparano tre etti esatti di pastasciutta, che dividono in tre parti esattamente uguali. Alla fine della cena chi ha mangiato più pastasciutta?"
mercoledì 9 settembre 2009
Dibattito sui Pacs a Rovigo
Un lieve malore ha colpito ieri mattina Tiziana Virgili, al centro di uno scherzo di pessimo gusto, che costerà una denuncia a piede libero a Waimer Rettondini, trentasettenne sfaccendato di Buso. L'uomo, incrociando la presidente della Provincia lungo via Celio, le avrebbe gridato che il consiglio comunale di Rovigo aveva appena approvato il registro delle coppie di fatto. "In verità - racconta la presidente - ha strepitato: Merchiori ha detto sì ai matrimoni tra recchioni! Per fortuna sono riuscita a traslarmi fuori dal mio corpo prima di avere un mancamento e svenire sul marciapiede, così mi sono rianimata da sola, evitando il peggio".
Tutto falso, manco a dirlo. Il consiglio comunale stava sì affrontando, pur senza raggiungere una decisione, la questione delle coppie di fatto, per valutare se accontentare la richiesta di Vianello Monello, rapitore di Gesualda Laputtana, star del cinema a luci rosse, con cui ora voleva stringere un patto di convivenza (è troppo lunga da spiegare, fidatevi). Dopo una mattinata di lavori intensi, tuttavia, non si è raggiunto un accordo. In apertura del consiglio, Fausto Merchiori è intervenuto pallido in volto, delegando l'assessore Giovanna Pineda a dibattere la questione: "Qualcuno ha insinuato che con i pacs poi vorrebbero sposarsi anche gli omo... omo... o... certe parole io proprio non riesco a dirle. Ora scusate, ma ho pestato una merda e vado a pulirmi le scarpe in bagno, così magari ci scappa una cagata, chè stamattina sono uscito di corsa per venire a 'sto cazzo di consiglio".
L'assessore rifondarola ai Diritti ha dunque aperto il dibattito con un intervento sulla legittimità di riconoscere, al di là del caso specifico di Vianello Monello, forme di convivenza diverse rispetto alla famiglia tradizionale, come il caso di due donne o due uomini anziani che condividano un alloggio, eccetera. Non sono mancati interventi di spessore, quale l'omelia del B.V. Paolino, che ha richiamato il valore della famiglia: "Non si può predicare bene e razzolare male. La famiglia è e deve rimanere quella con il papà che lavora, la mamma devota e i figli a riempire di gioia la casa". Immediata l'interruzione dei lavori per proporre un'integrazione bipartisan che riconoscesse il ruolo dell'amante, pur subordinato al pentimento in confessionale. L'assessore all'urbanistica, Gigi Osti, ha scherzato con alcune simpatiche battute sul tema dell'omosessualità, mentre Albertino Stocco veniva prudentemente tenuto fuori dall'aula durante i passaggi più scabrosi.
"Io credo che non siamo ancora pronti per stravolgere così gli equilibri sociali faticosamente raggiunti dodicimila anni fa - ha concluso Fausto Merchiori, rientrando a fine lavori - Propongo quindi di fare una mozione vaga, possibilista e cerchiobottaia, rimandando le conclusioni al lavoro di un'ampia commissione bipartisan che dovrà essere nominata entro i prossimi dodici mesi e poi vagliata da questo consiglio comunale. Alzino la mano i favorevoli". Tutti favorevoli, tranne Albertino Stocco che era uscito un attimo. "E' un momento di grande civiltà - dichiara Merchiori - Credo che vada anche nell'interesse di quelle persone che hanno problemi di o... o... om... scusate".
Tutto falso, manco a dirlo. Il consiglio comunale stava sì affrontando, pur senza raggiungere una decisione, la questione delle coppie di fatto, per valutare se accontentare la richiesta di Vianello Monello, rapitore di Gesualda Laputtana, star del cinema a luci rosse, con cui ora voleva stringere un patto di convivenza (è troppo lunga da spiegare, fidatevi). Dopo una mattinata di lavori intensi, tuttavia, non si è raggiunto un accordo. In apertura del consiglio, Fausto Merchiori è intervenuto pallido in volto, delegando l'assessore Giovanna Pineda a dibattere la questione: "Qualcuno ha insinuato che con i pacs poi vorrebbero sposarsi anche gli omo... omo... o... certe parole io proprio non riesco a dirle. Ora scusate, ma ho pestato una merda e vado a pulirmi le scarpe in bagno, così magari ci scappa una cagata, chè stamattina sono uscito di corsa per venire a 'sto cazzo di consiglio".
L'assessore rifondarola ai Diritti ha dunque aperto il dibattito con un intervento sulla legittimità di riconoscere, al di là del caso specifico di Vianello Monello, forme di convivenza diverse rispetto alla famiglia tradizionale, come il caso di due donne o due uomini anziani che condividano un alloggio, eccetera. Non sono mancati interventi di spessore, quale l'omelia del B.V. Paolino, che ha richiamato il valore della famiglia: "Non si può predicare bene e razzolare male. La famiglia è e deve rimanere quella con il papà che lavora, la mamma devota e i figli a riempire di gioia la casa". Immediata l'interruzione dei lavori per proporre un'integrazione bipartisan che riconoscesse il ruolo dell'amante, pur subordinato al pentimento in confessionale. L'assessore all'urbanistica, Gigi Osti, ha scherzato con alcune simpatiche battute sul tema dell'omosessualità, mentre Albertino Stocco veniva prudentemente tenuto fuori dall'aula durante i passaggi più scabrosi.
"Io credo che non siamo ancora pronti per stravolgere così gli equilibri sociali faticosamente raggiunti dodicimila anni fa - ha concluso Fausto Merchiori, rientrando a fine lavori - Propongo quindi di fare una mozione vaga, possibilista e cerchiobottaia, rimandando le conclusioni al lavoro di un'ampia commissione bipartisan che dovrà essere nominata entro i prossimi dodici mesi e poi vagliata da questo consiglio comunale. Alzino la mano i favorevoli". Tutti favorevoli, tranne Albertino Stocco che era uscito un attimo. "E' un momento di grande civiltà - dichiara Merchiori - Credo che vada anche nell'interesse di quelle persone che hanno problemi di o... o... om... scusate".
martedì 8 settembre 2009
Spiraglio
Blitz all'alba nella sede rodigina del Pdl, dove le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in cerca di Vianello Monello, columnist del Corriere del Veneto, accusato del rapimento della famosa diva del porno Gesualda Laputtana.
Dopo le rivelazioni sul truculento piano di Vianello Monello, che intende asportare il prosperoso seno della pornostar per impiantarlo su di sè, al fine di iniziare una carriera come attore hard, i vertici rodigini del Pdl hanno accettato di rivelare l'esatta ubicazione della sede di partito, a patto che non venisse divulgata l'informazione. Arrivate in loco, le forze dell'ordine hanno fatto saltare la porta con alcune granate shrappnel, irrompendo nei locali con armi spianate. Al termine del blitz, decine di mobili sfasciati, muri sforacchiati da proiettili di grosso calibro e un piccolo incendio causato dall'uso (non confermato) di fosforo bianco per illuminare la zona, fortunatamente sedato prima che si espandesse all'intero isolato. L'impegno delle teste di cuoio, tuttavia, è stato vano: rapitore e rapita non si trovavano infatti all'interno dell'edificio, essendo già fuggiti altrove con grande lungimiranza.
Nella tragedia, tuttavia, sembra aprirsi uno spiraglio di ottimismo. Vianello Monello, infatti, pare abbia lasciato sul posto un pacco, contenente una scatola di legno, contenente un confanetto con carillon (fatto brillare dagli artificieri perchè la musichetta Over the rainbow era davvero insopportabile), contenente un plico, contenente una busta, al cui interno si trovava un biglietto. Poche righe, in cui il rapitore rivela di avere raggiunto un accordo con Gesualda: "La signora mi ha spiegato che, per ovviare all'indubbia scomodità di avere due bocce taglia ottava sulla parte anteriore del corpo, il chirurgo plastico aveva fatto sì che tale protesi fosse rimovibile - scrive - Abbiamo quindi concordato di condividere la dotazione in caso di necessità. Ora vorremmo andare a convivere. Chiedo quindi al sindaco di Rovigo di istituire al più presto un registro delle coppie di fatto, così da poter regolarizzare la nostra unione". L'appelloè stato consegnato nelle mani del primo cittadino, Fausto Merchiori: "Non è che possiamo fare i Pacs solo perchè ce lo chiede uno squilibrato. Valuteremo nel prossimo consiglio comunale".
Dopo le rivelazioni sul truculento piano di Vianello Monello, che intende asportare il prosperoso seno della pornostar per impiantarlo su di sè, al fine di iniziare una carriera come attore hard, i vertici rodigini del Pdl hanno accettato di rivelare l'esatta ubicazione della sede di partito, a patto che non venisse divulgata l'informazione. Arrivate in loco, le forze dell'ordine hanno fatto saltare la porta con alcune granate shrappnel, irrompendo nei locali con armi spianate. Al termine del blitz, decine di mobili sfasciati, muri sforacchiati da proiettili di grosso calibro e un piccolo incendio causato dall'uso (non confermato) di fosforo bianco per illuminare la zona, fortunatamente sedato prima che si espandesse all'intero isolato. L'impegno delle teste di cuoio, tuttavia, è stato vano: rapitore e rapita non si trovavano infatti all'interno dell'edificio, essendo già fuggiti altrove con grande lungimiranza.
Nella tragedia, tuttavia, sembra aprirsi uno spiraglio di ottimismo. Vianello Monello, infatti, pare abbia lasciato sul posto un pacco, contenente una scatola di legno, contenente un confanetto con carillon (fatto brillare dagli artificieri perchè la musichetta Over the rainbow era davvero insopportabile), contenente un plico, contenente una busta, al cui interno si trovava un biglietto. Poche righe, in cui il rapitore rivela di avere raggiunto un accordo con Gesualda: "La signora mi ha spiegato che, per ovviare all'indubbia scomodità di avere due bocce taglia ottava sulla parte anteriore del corpo, il chirurgo plastico aveva fatto sì che tale protesi fosse rimovibile - scrive - Abbiamo quindi concordato di condividere la dotazione in caso di necessità. Ora vorremmo andare a convivere. Chiedo quindi al sindaco di Rovigo di istituire al più presto un registro delle coppie di fatto, così da poter regolarizzare la nostra unione". L'appelloè stato consegnato nelle mani del primo cittadino, Fausto Merchiori: "Non è che possiamo fare i Pacs solo perchè ce lo chiede uno squilibrato. Valuteremo nel prossimo consiglio comunale".
lunedì 7 settembre 2009
Jackson lascia l'Italia
"Brutto frocio negro, tornatene al paese dei froci negri". Parole dure, ma pur sempre parole di un uomo della legge, quelle che hanno accompagnato l'arresto di Michael Jackson, l'artista extracomunitario, creduto morto dai più e invece vivo e vegeto, in Italia per favorire la liberazione della pornostar Gesualda Laputtana, prigioniera dell'opinionista del Corriere del Veneto, Vianello Monello.
Jackson si trovava per qualche giorno in visita a Cittadella, località del padovano amministrata con rigore e lucidità dal sindaco Coso Bitonci, patria natale di Giuseppe Billanovich e della band metallara Merendine Atomiche. "Non ricordo cos'è successo esattamente, giacchè per alcuni istanti chi mi ha arrestato ha utilizzato il mio cranio come un bongo - racconta l'artista, all'uscita del carcere - Ricordo solo che avevo parcheggiato la macchina e mi ero fermato a chiedere indicazioni a un tizio in divisa, un vigile, un poliziotto o forse una ronda neofascista, non saprei dire. Questo mi ha detto che ero un brutto frocio negro e che non mi dovevo permettermi di dargli del Lei, semmai del Voi. Poi mi ha preso a calci dicendo che dovevo tornarmene a farmi inchiappettare nel mio paese di merda, che qui in Italia sono stufi di gente che viene a compiere atti di violenza contro la gente perbene. A quel punto ho tentato di protestare, ma erano arrivati un paio di colleghi del signore, che mi hanno usato come sacco per la boxe. Francamente sono sconcertato da ciò che accade in questo paese pieno di razzisti, penso che trascorrerò le mie vacanze in una posto più sicuro, tipo l'Iraq".
Interpellato dal nostro cronista di Cittadella, Demetrio Pindemonte, il sindaco della città ha gettato acqua sul fuoco: "Le nostre forze dell'ordine mai si permetterebbero simili comportamenti. Ammesso che sia vero il racconto dell'extracomunitario, si sarà trattato di qualche impostore, tipo quelli che hanno usato il profilo Facebook della Lega Nord di Mirano per divulgare messaggi razzisti, quando bastava mandare una lettera alla Padania. Poi se il signor Jackson non sta bene in Italia, vada pure da qualche altra parte a stuprare e spacciare, che noi stiamo bene anche senza di lui".
Comunque siano andate le cose, l'uscita di scena dell'artista pop ha gettato nello sconforto i familiari di Gesualda, che ora chiedono alle forze dell'ordine rodigine di accelerare i tempi per la liberazione della povera diva dell'hard, prigioniera ormai da settimane di Vianello Monello.
Jackson si trovava per qualche giorno in visita a Cittadella, località del padovano amministrata con rigore e lucidità dal sindaco Coso Bitonci, patria natale di Giuseppe Billanovich e della band metallara Merendine Atomiche. "Non ricordo cos'è successo esattamente, giacchè per alcuni istanti chi mi ha arrestato ha utilizzato il mio cranio come un bongo - racconta l'artista, all'uscita del carcere - Ricordo solo che avevo parcheggiato la macchina e mi ero fermato a chiedere indicazioni a un tizio in divisa, un vigile, un poliziotto o forse una ronda neofascista, non saprei dire. Questo mi ha detto che ero un brutto frocio negro e che non mi dovevo permettermi di dargli del Lei, semmai del Voi. Poi mi ha preso a calci dicendo che dovevo tornarmene a farmi inchiappettare nel mio paese di merda, che qui in Italia sono stufi di gente che viene a compiere atti di violenza contro la gente perbene. A quel punto ho tentato di protestare, ma erano arrivati un paio di colleghi del signore, che mi hanno usato come sacco per la boxe. Francamente sono sconcertato da ciò che accade in questo paese pieno di razzisti, penso che trascorrerò le mie vacanze in una posto più sicuro, tipo l'Iraq".
Interpellato dal nostro cronista di Cittadella, Demetrio Pindemonte, il sindaco della città ha gettato acqua sul fuoco: "Le nostre forze dell'ordine mai si permetterebbero simili comportamenti. Ammesso che sia vero il racconto dell'extracomunitario, si sarà trattato di qualche impostore, tipo quelli che hanno usato il profilo Facebook della Lega Nord di Mirano per divulgare messaggi razzisti, quando bastava mandare una lettera alla Padania. Poi se il signor Jackson non sta bene in Italia, vada pure da qualche altra parte a stuprare e spacciare, che noi stiamo bene anche senza di lui".
Comunque siano andate le cose, l'uscita di scena dell'artista pop ha gettato nello sconforto i familiari di Gesualda, che ora chiedono alle forze dell'ordine rodigine di accelerare i tempi per la liberazione della povera diva dell'hard, prigioniera ormai da settimane di Vianello Monello.
domenica 6 settembre 2009
Michael Jackson alive!
Ancora un'incredibile scoop realizzato da questo blog di informazione libera e senza pensieri: Michael Jackson è vivo. Ce lo ha rivelato lui stesso in un'intervista esclusiva, in cui spiega i motivi del suo outing a questo blog. Vai con le domande!
Caro Mike, ti spiace se ti chiamo Mike?
A essere sinceri, sì.
Fa lo stesso, Mike. Le tue canzoni mi hanno sempre fatto cagare. Ma tu non eri morto?
Guarda, non si capisce cos'è successo. Quello che hanno trovato schiattato in casa mia era un sosia, e tra l'altro un sosia di Saddam Hussein. Aveva in testa una parrucca, ma proprio non capisco come hanno fatto a scambiarlo per me.
E lo dici solo ora?
Sono stato fino all'altro ieri in una clinica privata per ritornare negro (come si evince dalla foto che pubblichiamo, ndr.), perchè dopo l'elezione di Obama mi sono reso conto che avevo fatto proprio una cazzata a sbiancarmi con la varecchina. Finalmente non vedrò quella faccia da mozzarella focomelica allo specchio.
Come mai sei in Italia?
Sono molto amico della nota pornodiva Gesualda Laputtana e voglio fare tutto il possibile per convincere Vianello Monello a liberarla. Se vuole rifarsi le tette, gli metto a disposizione il mio chirurgo plastico, senza che vada a scannare una poveretta. Risolta questa importante missione, pensavo di fermarmi in Italia per godermi questo bellissimo paese, anche se dicono che non è molto sicuro per un negro girare dalle vostre parti.
Ma tanto tu sei ricco. Gli italiani odiano solo i poveri. Preferiamo essere servili con i potenti. Comunque pensi di tornare alla musica?
Dio ce ne scampi e liberi. Ho riascoltato i miei dischi e non riesco a capacitarmi di avere prodotto simili cagate. La mia voce, poi... cosa sono quegli squittii che faccio? Tornerò certamente alla musica, perchè sto imparando a suonare il charango, grazie agli insegnamenti di un mio amico aymara. Basta anche con quegli stupidi balletti, meglio dedicarsi a danze creole come la diablada e la morenada. Al massimo farò qualche passo di quadriglia.
Caro Mike, ti spiace se ti chiamo Mike?
A essere sinceri, sì.
Fa lo stesso, Mike. Le tue canzoni mi hanno sempre fatto cagare. Ma tu non eri morto?
Guarda, non si capisce cos'è successo. Quello che hanno trovato schiattato in casa mia era un sosia, e tra l'altro un sosia di Saddam Hussein. Aveva in testa una parrucca, ma proprio non capisco come hanno fatto a scambiarlo per me.
E lo dici solo ora?
Sono stato fino all'altro ieri in una clinica privata per ritornare negro (come si evince dalla foto che pubblichiamo, ndr.), perchè dopo l'elezione di Obama mi sono reso conto che avevo fatto proprio una cazzata a sbiancarmi con la varecchina. Finalmente non vedrò quella faccia da mozzarella focomelica allo specchio.
Come mai sei in Italia?
Sono molto amico della nota pornodiva Gesualda Laputtana e voglio fare tutto il possibile per convincere Vianello Monello a liberarla. Se vuole rifarsi le tette, gli metto a disposizione il mio chirurgo plastico, senza che vada a scannare una poveretta. Risolta questa importante missione, pensavo di fermarmi in Italia per godermi questo bellissimo paese, anche se dicono che non è molto sicuro per un negro girare dalle vostre parti.
Ma tanto tu sei ricco. Gli italiani odiano solo i poveri. Preferiamo essere servili con i potenti. Comunque pensi di tornare alla musica?
Dio ce ne scampi e liberi. Ho riascoltato i miei dischi e non riesco a capacitarmi di avere prodotto simili cagate. La mia voce, poi... cosa sono quegli squittii che faccio? Tornerò certamente alla musica, perchè sto imparando a suonare il charango, grazie agli insegnamenti di un mio amico aymara. Basta anche con quegli stupidi balletti, meglio dedicarsi a danze creole come la diablada e la morenada. Al massimo farò qualche passo di quadriglia.
sabato 5 settembre 2009
Vianello Monello, follia senza fine
La tragedia di Gesualda Laputtana, la pornodiva rapita da Vianello Monello ai funerali di Cicciuzzo Sconciaforni, rischia di oscurare persino le prossime celebrazioni per l'ottavo anniversario del massacro del World Trade Center.
Ieri tutti i quotidiani polesani aprivano con l'agghiacciante rivelazione dei contenuti della lettera che Vianello Monello avrebbe spedito ai familiari della pornostar. Un trapelare di notizie che ha fatto la gioia di numerosi luminari della psichiatria: dalla sede del Pdl, trasformata in covo del rapitore, l'opinionista redivivo e fuori di sè annuncia che sottoporrà Gesualda a una rozza operazione chirurgica. "Mi riapproprierò di ciò che è mio e inizierò così la mia sfolgorante carriera nel mondo dell'hard, rubando lo scettro di divo polesano del porno a quel ciccione di Sconciaforni!", scrive. Nelle righe successive, il piano si fa tremendamente chiaro: Vianello Monello intende asportare a Gesualda Laputtana l'enorme seno, per impiantarlo sul proprio corpo, come accaduto del resto un anno fa per un errore in una clinica di Taiwan. I più avveduti hanno infatti rammentato di come, in seguito a terribili coliche, l'equipaggio della nave di Ugo Savoia, nei mari del sud in cerca di Celio Rodigino, ricoverò Vianello Monello a Formosa, dove però fu scambiata la sua cartella clinica con quella della pornodiva, prossima ad andare sotto i ferri per farsi aumentare di un paio di taglie le già turgide poppe. Solo dopo la morte di Vianello Monello, ucciso mentre cercava di fare saltare in aria la redazione del Corriere del Veneto, le tette tornarono in possesso di Gesualda con un'abile operazione di taglia e cuci. Ma nel frattempo Vianello Monello era stato svergognato da alcuni filmini a luci rosse girati nella base delle Tigri Tamil che lo avevano accolto in seguito al naufragio del vascello Coniglio Napoleon, con cui si era inabissato nell'Oceano Indiano o giù di lì.
"Dotato di quegli splendidi seni intrattenni in memorabili serate il mio compagno d'arme Aadalazhagan - racconta Vianello Monello - Il governo criptonazista di Colombo ha distrutto l'Ltte mentre io ero incosciente, poi ha pensato bene di dileggiarmi divulgando i filmini che giravamo nell'intimità. Ebbene, quelle immagini oggi spopolano su Youporn, alla faccia del capo dell'esercito cingalese Sarath Fonseca, che al più diventerà famoso per ricordare una marca di scarpe! Cara Gesualda, riavrò ciò che mi avete strappato e vedrete che filmazzi farò. Cicciuzzo sarà ricordato come un vecchio attore in disarmo, morto mentre tentava disperatamente un rilancio. Avrebbe fatto meglio a dedicarsi solo alle pompe funebri, come aveva improvvidamente dichiarato. Il futuro del porno c'est moi! Ah! Ah! Ah!"
Ieri tutti i quotidiani polesani aprivano con l'agghiacciante rivelazione dei contenuti della lettera che Vianello Monello avrebbe spedito ai familiari della pornostar. Un trapelare di notizie che ha fatto la gioia di numerosi luminari della psichiatria: dalla sede del Pdl, trasformata in covo del rapitore, l'opinionista redivivo e fuori di sè annuncia che sottoporrà Gesualda a una rozza operazione chirurgica. "Mi riapproprierò di ciò che è mio e inizierò così la mia sfolgorante carriera nel mondo dell'hard, rubando lo scettro di divo polesano del porno a quel ciccione di Sconciaforni!", scrive. Nelle righe successive, il piano si fa tremendamente chiaro: Vianello Monello intende asportare a Gesualda Laputtana l'enorme seno, per impiantarlo sul proprio corpo, come accaduto del resto un anno fa per un errore in una clinica di Taiwan. I più avveduti hanno infatti rammentato di come, in seguito a terribili coliche, l'equipaggio della nave di Ugo Savoia, nei mari del sud in cerca di Celio Rodigino, ricoverò Vianello Monello a Formosa, dove però fu scambiata la sua cartella clinica con quella della pornodiva, prossima ad andare sotto i ferri per farsi aumentare di un paio di taglie le già turgide poppe. Solo dopo la morte di Vianello Monello, ucciso mentre cercava di fare saltare in aria la redazione del Corriere del Veneto, le tette tornarono in possesso di Gesualda con un'abile operazione di taglia e cuci. Ma nel frattempo Vianello Monello era stato svergognato da alcuni filmini a luci rosse girati nella base delle Tigri Tamil che lo avevano accolto in seguito al naufragio del vascello Coniglio Napoleon, con cui si era inabissato nell'Oceano Indiano o giù di lì.
"Dotato di quegli splendidi seni intrattenni in memorabili serate il mio compagno d'arme Aadalazhagan - racconta Vianello Monello - Il governo criptonazista di Colombo ha distrutto l'Ltte mentre io ero incosciente, poi ha pensato bene di dileggiarmi divulgando i filmini che giravamo nell'intimità. Ebbene, quelle immagini oggi spopolano su Youporn, alla faccia del capo dell'esercito cingalese Sarath Fonseca, che al più diventerà famoso per ricordare una marca di scarpe! Cara Gesualda, riavrò ciò che mi avete strappato e vedrete che filmazzi farò. Cicciuzzo sarà ricordato come un vecchio attore in disarmo, morto mentre tentava disperatamente un rilancio. Avrebbe fatto meglio a dedicarsi solo alle pompe funebri, come aveva improvvidamente dichiarato. Il futuro del porno c'est moi! Ah! Ah! Ah!"
venerdì 4 settembre 2009
ESCLUSIVO! Il premier risponde alle dieci domande
"Io a quegli stronzi comunisti di Repubblica non rispondo, ma a te, caro Monello Vianello rispondo sempre". E' bastato ricordargli di quando insieme frequentavamo la loggia P2, io con la tessera n. 382, lui con la n. 1816, per vedere il premier Silvio Berlusconi (nella foto, mentre incontra un suo sostenitore) aprirsi in un commosso sorriso. "Ho saputo della morte del mio caro amico Cicciuzzo Sconciaforni, che tristezza, ma mi dica... aveva delle domande da farmi?" Eccovi dunque l'intervista esclusiva che il Presidente del consiglio per gli acquisti ha deciso di rilasciare a noi e solo a noi. (Avviso alle persone troppo intelligenti: questa intervista potrebbe essere stata inventata di sana pianta per scopi umoristici).
Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Cicciuzzo Sconciaforni? Quante volte ha avuto modo d'incontrarlo e dove? Ha frequentato e frequenta altri divi dell'hard?
Ho conosciuto il signor Sconciaforni nel 1983 o forse nel 1956 o forse durante l'assedio di Macallè. Chieda a Vittorio Feltri la versione ufficiale. Mi ricordo che stavo compilando le glosse ad un libro di Checov di cui non ricordo il titolo e il mio stalliere Vittorio Mangano mi chiamò per dirmi che mi doveva presentare questo giovine promettente. Sì, andò così. Fu poi Cicciuzzo a presentarmi Federica Zarri, una promessa della politica. Pensi che è laureata in Businness Philosopy e invece tanti hanno malignato su di lei.
Qual è la ragione che l'ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Cicciuzzo prima di fare due tardive ammissioni?
Tengo un diario segreto da quando avevo quattro anni. Ma da quando avevo sei anni lo scrivo a matita e concordo la versione ufficiale con Ghedini. Tutto ciò a causa di un feroce attacco di una maestra sessantottina alle elementari, che preferisco non rievocare.
Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano "papi"?
Se grazie alla democrazia sono arrivato in parlamento io, è chiaro che qualcosa non va. Ma non è un problema mio. C'è un'opposizione in questo paese o devo fare tutto da solo?
Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le "squillo" che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l'abbiano reso vulnerabile, cioè ricattabile - come le registrazioni di Patrizia D'Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?
Non sapevo che fosse una prostituta. Me l'hanno data in omaggio con lettone grande di Putin. Lettone che ho ormai donato al mercatino dell'Emmaus, dopo che Cicciuzzo me ne ha regalato uno più grande. Le ho detto che conoscevo Cicciuzzo Sconciaforni da quando eravamo in marina assieme nella guerra di Corea?
Certo, come no. E' capitato che "voli di Stato", senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze Cicciuzzo e le ospiti delle sue festicciole?
Nessun aereo è in grado di reggere uno come Cicciuzzo Sconciaforni. Forse solo un airbus A380. Ma poi non ci starebbe la chitarra di Apicella, figuriamoci le patonze.
Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?
Eh?
Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
E perchè no? Primo: da quindici anni questo paese mi vota ben sapendo chi sono. E l'opposizione mi ha sempre legittimato. Se mi odiano davvero, mi mandino a casa con un'insurrezione popolare. Secondo: io sono cattolico come la maggior parte degli italiani. La Chiesa da sempre ci insegna la suprema dottrina dell'Ipocrisia: prima fare le zozzate, poi pentirsi sinceramente, poi rifarle. Nel mezzo, negare finchè si può. Amen.
Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l'opinione comune considera inadatto al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?
Quanto alla prima domanda, rispondo sì. Sulla seconda, no comment: non mi piace parlare di Veltroni.
Lei ha parlato di un "progetto eversivo" che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
Non ho mai parlato di un progetto eversivo che mi minaccia, ma di un progetto eversivo che fa concorrenza al mio. Una concorrenza sleale contro una persona perbene come me. Procederò in sede giudiziaria: presto, si allertino le toghe rosse!
Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?
A parte la Pica, non ho malattie di rilievo. Il mio medico personale, Umberto Scapagnini, una volta mi ha detto: "Ho solo due certezze scientifiche: lei è tecnicamente immortale e il bilancio del Comune di Catania il prossimo anno sarà in pareggio".
Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Cicciuzzo Sconciaforni? Quante volte ha avuto modo d'incontrarlo e dove? Ha frequentato e frequenta altri divi dell'hard?
Ho conosciuto il signor Sconciaforni nel 1983 o forse nel 1956 o forse durante l'assedio di Macallè. Chieda a Vittorio Feltri la versione ufficiale. Mi ricordo che stavo compilando le glosse ad un libro di Checov di cui non ricordo il titolo e il mio stalliere Vittorio Mangano mi chiamò per dirmi che mi doveva presentare questo giovine promettente. Sì, andò così. Fu poi Cicciuzzo a presentarmi Federica Zarri, una promessa della politica. Pensi che è laureata in Businness Philosopy e invece tanti hanno malignato su di lei.
Qual è la ragione che l'ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Cicciuzzo prima di fare due tardive ammissioni?
Tengo un diario segreto da quando avevo quattro anni. Ma da quando avevo sei anni lo scrivo a matita e concordo la versione ufficiale con Ghedini. Tutto ciò a causa di un feroce attacco di una maestra sessantottina alle elementari, che preferisco non rievocare.
Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano "papi"?
Se grazie alla democrazia sono arrivato in parlamento io, è chiaro che qualcosa non va. Ma non è un problema mio. C'è un'opposizione in questo paese o devo fare tutto da solo?
Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le "squillo" che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l'abbiano reso vulnerabile, cioè ricattabile - come le registrazioni di Patrizia D'Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?
Non sapevo che fosse una prostituta. Me l'hanno data in omaggio con lettone grande di Putin. Lettone che ho ormai donato al mercatino dell'Emmaus, dopo che Cicciuzzo me ne ha regalato uno più grande. Le ho detto che conoscevo Cicciuzzo Sconciaforni da quando eravamo in marina assieme nella guerra di Corea?
Certo, come no. E' capitato che "voli di Stato", senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze Cicciuzzo e le ospiti delle sue festicciole?
Nessun aereo è in grado di reggere uno come Cicciuzzo Sconciaforni. Forse solo un airbus A380. Ma poi non ci starebbe la chitarra di Apicella, figuriamoci le patonze.
Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?
Eh?
Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
E perchè no? Primo: da quindici anni questo paese mi vota ben sapendo chi sono. E l'opposizione mi ha sempre legittimato. Se mi odiano davvero, mi mandino a casa con un'insurrezione popolare. Secondo: io sono cattolico come la maggior parte degli italiani. La Chiesa da sempre ci insegna la suprema dottrina dell'Ipocrisia: prima fare le zozzate, poi pentirsi sinceramente, poi rifarle. Nel mezzo, negare finchè si può. Amen.
Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l'opinione comune considera inadatto al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?
Quanto alla prima domanda, rispondo sì. Sulla seconda, no comment: non mi piace parlare di Veltroni.
Lei ha parlato di un "progetto eversivo" che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
Non ho mai parlato di un progetto eversivo che mi minaccia, ma di un progetto eversivo che fa concorrenza al mio. Una concorrenza sleale contro una persona perbene come me. Procederò in sede giudiziaria: presto, si allertino le toghe rosse!
Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?
A parte la Pica, non ho malattie di rilievo. Il mio medico personale, Umberto Scapagnini, una volta mi ha detto: "Ho solo due certezze scientifiche: lei è tecnicamente immortale e il bilancio del Comune di Catania il prossimo anno sarà in pareggio".
Gesualda: indagini a tutto campo
"Aveva appena completato un bellissimo cortometraggio, presentato anche al Toronto Film Festival. Si chiamava La prestigiatrice, un bellissimo film muto in cui Gesualda faceva numeri di magia memorabili, ad esempio faceva sparire un estintore senza nemmeno toccarlo con le mani".
Commuove anche l'animo più rude, la testimonianza di Otello Fotticchia (nella foto), cugino della pornodiva Gesualda Laputtana, rapita nei giorni scorsi dall'opinionista Vianello Monello, che la tiene sequestrata nella misteriosa sede del Pdl. "Chiedo ai vertici del partito di collaborare con le forze dell'ordine per giungere a un esito positivo delle indagini - dice Otello - La povera Gesualda è in mano a uno psiccopattico e rischia la vita ogni minuto che passa. Al signor Vianello Monello chiedo un gesto di clemenza. Gesualda non le ha fatto nulla, la lasci stare!" In queste ore pare che Luca Bellotti e Mauro Mainardi stiano confrontandosi in modo serrato con il commissario Basettoni, per trovare un accordo: "Non possiamo rivelare pubblicamente dov'è la sede del Pdl - scrivono in una nota congiunta - Bellinazzi e compagnia accorrerebbero in massa, ingombrandoci le sale riunioni e interrompendoci mentre pianifichiamo la prossima vittoria alle comunali. Senza contare il rischio che il Barzellettiere Demoniaco venga a farci scherzi da prete, tipo mettere lo stuzzicadenti nel campanello!"
Federica Zarri, esponente di punta del Pdl a livello locale e grande amica di Gesualda, si sarebbe proposta di mediare nell'eventualità di una trattativa: "Federica Zarri ha saputo che il signor Vianello Monello aspira a una carriera nel mondo dell'hard - spiega l'attrice laureata in Business Philosphy - e si rende disponibile a supportare eventuali richieste in tal senso del rapitore. Chiede dunque di aprire il confronto, al fine di liberare in modo pacifico la signorina Gesualda Laputtana. Si offre in ogni caso di sostituirla nel ruolo di ostaggio, purchè non le venga torto un capello". Circolano però voci, relative a una lettera in cui Vianello Monello spiega finalmente le proprie intenzioni. I contenuti della lettera sarebbero talmente sconcertanti che il commissario Basettoni l'avrebbe secretata, dichiarando: "Se osa fare una roba del genere, gli infilo le palle nel Minipimer!"
Commuove anche l'animo più rude, la testimonianza di Otello Fotticchia (nella foto), cugino della pornodiva Gesualda Laputtana, rapita nei giorni scorsi dall'opinionista Vianello Monello, che la tiene sequestrata nella misteriosa sede del Pdl. "Chiedo ai vertici del partito di collaborare con le forze dell'ordine per giungere a un esito positivo delle indagini - dice Otello - La povera Gesualda è in mano a uno psiccopattico e rischia la vita ogni minuto che passa. Al signor Vianello Monello chiedo un gesto di clemenza. Gesualda non le ha fatto nulla, la lasci stare!" In queste ore pare che Luca Bellotti e Mauro Mainardi stiano confrontandosi in modo serrato con il commissario Basettoni, per trovare un accordo: "Non possiamo rivelare pubblicamente dov'è la sede del Pdl - scrivono in una nota congiunta - Bellinazzi e compagnia accorrerebbero in massa, ingombrandoci le sale riunioni e interrompendoci mentre pianifichiamo la prossima vittoria alle comunali. Senza contare il rischio che il Barzellettiere Demoniaco venga a farci scherzi da prete, tipo mettere lo stuzzicadenti nel campanello!"
Federica Zarri, esponente di punta del Pdl a livello locale e grande amica di Gesualda, si sarebbe proposta di mediare nell'eventualità di una trattativa: "Federica Zarri ha saputo che il signor Vianello Monello aspira a una carriera nel mondo dell'hard - spiega l'attrice laureata in Business Philosphy - e si rende disponibile a supportare eventuali richieste in tal senso del rapitore. Chiede dunque di aprire il confronto, al fine di liberare in modo pacifico la signorina Gesualda Laputtana. Si offre in ogni caso di sostituirla nel ruolo di ostaggio, purchè non le venga torto un capello". Circolano però voci, relative a una lettera in cui Vianello Monello spiega finalmente le proprie intenzioni. I contenuti della lettera sarebbero talmente sconcertanti che il commissario Basettoni l'avrebbe secretata, dichiarando: "Se osa fare una roba del genere, gli infilo le palle nel Minipimer!"
giovedì 3 settembre 2009
Dramma al funerale di Cicciuzzo!
Doveva svolgersi tutto senza polemiche e scontri, invece ieri mattina il funerale di Cicciuzzo Sconciaforni è stato il teatro dell'ennesima follia di Vianello Monello, che ha rapito la pornodiva Gesualda Laputtana e si è dileguato con la donna, sfuggendo alle forze dell'ordine (nella foto, una terribile immagine del sequestro).
La bara del pingue attore hard, morto sul set del film Cum together, era arrivata puntuale al luogo scelto per la sepoltura, un grande tumulo nel territorio della Repubblica Zenana, stato indipendente situato a metà via tra Palà di Ceregnano e Baricetta. Per concessione di Giacomo Ernesto Zen, capo di stato della repubblica autonoma, la famiglia Sconciaforni aveva infatti deciso di inumarlo in questo luogo, così da evitare che speculatori e politici polesani potessero accampare pretese sulla sua tomba, da settimane oggetto di proposte e richieste non sempre apprezzate dai parenti. Una decisione che sembrava avere spento ogni clamore sulla faccenda, anche perchè Zen, libero di fare quello che gli pare nel suo stato indipendente, aveva già preso accordi con l'associazione Salvadanaio per i Boschi, al fine di piantumare pregiate essenze arboree intorno alla tomba di Cicciuzzo, al fine di valorizzare anche dal punto di vista naturalistico l'area.
Ma ieri mattina si è consumata la tragedia, pochi istanti dopo che i becchini avevano finito di seppellire sotto tonnellate di terra l'immane carcassa putribonda del pornodivo defunto. Vianello Monello, recentemente resuscitato e presente, quasi in gesto di scherno, ai funerali di Cicciuzzo, ha atteso che Gesualda Laputtana, collega e amica del pornodivo, si staccasse dalla folla per un attimo di raccoglimento. Spietato l'elezevirista risorto l'ha ghermita come un falco, torcendole un braccio dietro la schiena e puntandole una balestra alla tempia: "Tu vieni con me, brutta stronza!Hai una cosa che mi serve a me!", le ha gridato, con sguardo ferino, trascinandola in pochi istanti in una Chevrolet parcheggiata a pochi passi. Sbigottiti e attoniti, i presenti hanno tentato invano di fermare Vianello Monello, che li ha però minacciati di uccidere la donna. Inutile il tentativo di un tutore dell'ordine di fermarlo: l'opinionista, roteando su se stesso, ha usato il prosperoso seno della pornostar per abbattere a terra il poliziotto, lasciandolo contuso e privo di coscienza. Ora sulle sue tracce si sono mosse pattuglie da tutta la città.
"Un testimone - spiega il commissario Basettoni, della squadra antirapimenti - afferma di avere sentito Vianello Monello urlare che si sarebbe asserragliato nella sede del Pdl. Abbiamo provato a verificare la notizia, ma nessuno sembra sapere dov'è la sede del Pdl a Rovigo. Le indagini sono decisamente a un punto morto". Sconvolta Federica Zarri, che con Cicciuzzo aveva mosso i primi passi in politica: "Mi è sembrato di rivivere le scene salienti del mio film Il sequestro".
La bara del pingue attore hard, morto sul set del film Cum together, era arrivata puntuale al luogo scelto per la sepoltura, un grande tumulo nel territorio della Repubblica Zenana, stato indipendente situato a metà via tra Palà di Ceregnano e Baricetta. Per concessione di Giacomo Ernesto Zen, capo di stato della repubblica autonoma, la famiglia Sconciaforni aveva infatti deciso di inumarlo in questo luogo, così da evitare che speculatori e politici polesani potessero accampare pretese sulla sua tomba, da settimane oggetto di proposte e richieste non sempre apprezzate dai parenti. Una decisione che sembrava avere spento ogni clamore sulla faccenda, anche perchè Zen, libero di fare quello che gli pare nel suo stato indipendente, aveva già preso accordi con l'associazione Salvadanaio per i Boschi, al fine di piantumare pregiate essenze arboree intorno alla tomba di Cicciuzzo, al fine di valorizzare anche dal punto di vista naturalistico l'area.
Ma ieri mattina si è consumata la tragedia, pochi istanti dopo che i becchini avevano finito di seppellire sotto tonnellate di terra l'immane carcassa putribonda del pornodivo defunto. Vianello Monello, recentemente resuscitato e presente, quasi in gesto di scherno, ai funerali di Cicciuzzo, ha atteso che Gesualda Laputtana, collega e amica del pornodivo, si staccasse dalla folla per un attimo di raccoglimento. Spietato l'elezevirista risorto l'ha ghermita come un falco, torcendole un braccio dietro la schiena e puntandole una balestra alla tempia: "Tu vieni con me, brutta stronza!Hai una cosa che mi serve a me!", le ha gridato, con sguardo ferino, trascinandola in pochi istanti in una Chevrolet parcheggiata a pochi passi. Sbigottiti e attoniti, i presenti hanno tentato invano di fermare Vianello Monello, che li ha però minacciati di uccidere la donna. Inutile il tentativo di un tutore dell'ordine di fermarlo: l'opinionista, roteando su se stesso, ha usato il prosperoso seno della pornostar per abbattere a terra il poliziotto, lasciandolo contuso e privo di coscienza. Ora sulle sue tracce si sono mosse pattuglie da tutta la città.
"Un testimone - spiega il commissario Basettoni, della squadra antirapimenti - afferma di avere sentito Vianello Monello urlare che si sarebbe asserragliato nella sede del Pdl. Abbiamo provato a verificare la notizia, ma nessuno sembra sapere dov'è la sede del Pdl a Rovigo. Le indagini sono decisamente a un punto morto". Sconvolta Federica Zarri, che con Cicciuzzo aveva mosso i primi passi in politica: "Mi è sembrato di rivivere le scene salienti del mio film Il sequestro".
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