martedì 15 settembre 2009

Destinazione spazio!


E' una vera e propria missione suicida, quella che si appresta a portare a termine l'equipaggio del Benvenuto Tisi I, il nuovo razzo vettore che porterà il cadavere di Cicciuzzo Sconciaforni oltre i confini del sistema solare, dove esploderà senza causare danni alla Terra.
Provincia e Regione avrebbero superato le divergenze, concordando di fare partire la missione senza por tempo in mezzo, al fine di evitare che la carcassa putrescente dello stimato pornodivo generi una tale quantità di gas idrogeno da dare vita a una fusione nucleare sufficiente per creare una nuova stella. Nella notte il presidente della Repubblica indipendente di Zenania, Ernesto Zen, ha dato l'autorizzazione all'esumazione del corpo, che è stato deposto in una cella firogrifera all'interno del razzo, al fine di rallentare il processo di decomposizione. Poi il missile interstellare è decollato dalla piattaforma logistics di Porto Levante, con a bordo i tre esperti piloti selezionati per l'occasione (nella foto). "Abbiamo scelto tre persone esperte, ma sostanzialmente marginali - spiega l'assessore regionale Renzo Marangon, patrocinatore dell'iniziativa - Così se non riuscissero a tornare indietro, nessuno sentirà la loro mancanza".
A capo della missione sarà Ignazio Pelacarote, insegnante di fisica, attualmente disoccupato, originario di Spresiano (Tv) e riprogrammatore di vecchi Commodore 64. Al suo fianco siederà Alberico Ammazzalamorte (a sinistra), trentottenne di Peschiera del Garda, impiegato dell'Arpav con tendenze suicide, di cui da anni l'azienda regionale sogna di sbarazzarsi. Si occuperà del computer di bordo, in virtù della patente Ecdl conseguita nel 1999. Infine, Palazzo Celio ha strappato la concessione di avere a bordo un rappresentante della terra tra i due fiumi, l'occhialuto Girolamo Hubert Pietroni, cugino di quinto grado del celebre poeta polesano, che ha avuto l'idea di battezzare il razzo con il nome del celeberrimo bardo di Garofolo. Pietroni, laureato in Giurisprudenza in appena quindici anni, è stato per lungo tempo guardiano in uno sfasciacarrozze abusivo a Borsea, per poi dedicarsi anima e corpo al canto lirico, passione che gli è costata l'espulsione con interdizione da svariati comuni polesani. In passato ha dormito in una fabbrica di frigoriferi abbandonata, assimilando le competenze necessarie per gestire la cella criogenica in cui è ibernato Cicciuzzo Sconciaforni.
La navetta si è staccata da terra alle prime luci dell'alba ed è schizzata in breve tempo nella stratosfera. Gli esperti del centro di controllo di Cavallino Treporti stimano che supererà l'orbita di Plutone entro le prossime quarantotto ore, grazie alle innovative tecnologie propulsive basate sulla curvatura dello spaziotempo, inventate a Roma per evitare il traffico dell'ora di punta. Due giorni in cui i polesani, come prevedibile, rimarranno con il fiato sospeso. "Nascerà una nuova stella in cielo oppure saremo tutti perduti - commenta la presidente della Provincia, Tiziana Virgili - Non ci resta che pregare il Signore. Passerò le prossime ore in raccoglimento presso la Casa della Divina Provvidenza di Fratta, recitando assieme il rosario per fare sì che tutto vada per il meglio".

5 commenti:

Accattone ha detto...

NON ESISTE REATO DI MENDICITA’
In Italia il reato di mendicità (previsto dall’art.670 c.p.) è stato dichiarato incostituzionale nel 1995, e formalmente abrogato nel 1999. Per cui l’accattonaggio non è punibile in se stesso. E quindi ci si trova di fronte ad un arbitrio giuridico.

IL 4 OTTOBRE: ACCATTONE ANCH’IO
Il 4 ottobre prossimo si celebra san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, fondatore dell’ordine mendicante che da lui prese il nome.
I fatti sono le parole del cuore e, come Redazione Biancoenero, aderiamo volentieri alla iniziativa di Sua Eminenza il Vescovo di Adria-Rovigo Lucio Soravito de Franceschi (se egli volesse proporla) di mani-festare ad Adria, il 4 ottobre prossimo, giorno del santo patrono d’Italia – il mendicante san Francesco, davanti alle chiese, ai supermercati, alle intersezioni stradali, nelle aree di parcheggio, in zona stazione ferrovia-ria, davanti all’ospedale ed alla casa di riposo, davanti ed in prossimità agli edifici pubblici ed istituti bancari, con dei cartelli “Accattone anch’io”.
Di manifestare dalla parte degli ultimi, perché loro saranno i primi.

Rag. Ignazio Verderame ha detto...

Vorrei ricordare il mio collega Alberico Ammazzalamorte anche come autore di splendide canzoni d'amore, suonate con il suo gruppo "Albe e i Morricones" nei migliori locali del capoluogo scaligero e nelle più pregiate sagre paesane. Ho seguito il lancio del razzo interstellare ascoltando la loro grande hit "Mina, come mi sento mona a dirti che ti amo a Verona". Speriamo che tutto vada bene e soprattutto che nessuno scippi a questi eroi il prestigio che meritano, in nome di sordide strumentalizzazioni politiche.

rag. Ignazio Verderame, Arpav di Isola della Scala

Anonimo ha detto...

Ma Vianello Monello che fine ha fatto?

La Ghenga ha detto...

Stando alle anticipazioni fornite da Leonida Gusmaroli, la saga di Vianello Monello si protrarrà per le prossime due settimane. Poi accadranno varie cose, incredibili, in cui si tornerà a parlare di Cicciuzzo Sconciaforni. Insomma, non ne verrete fuori fino alla fine di ottobre...

MV

Gulielmo - Fan dei Morricones ha detto...

Anche io come il rag. Verderame auspico che tutto si concluda per il meglio, anche perchè l'unico 45 giri di "Mina, come mi sento mona a dirti che ti amo a Verona" di Albe e i Morricones è davvero introvabile. Alberico aveva promesso di procurarmene una copia al suo ritorno. Aaaaargh! Facciamo gli scongiuri!