venerdì 4 settembre 2009

ESCLUSIVO! Il premier risponde alle dieci domande

"Io a quegli stronzi comunisti di Repubblica non rispondo, ma a te, caro Monello Vianello rispondo sempre". E' bastato ricordargli di quando insieme frequentavamo la loggia P2, io con la tessera n. 382, lui con la n. 1816, per vedere il premier Silvio Berlusconi (nella foto, mentre incontra un suo sostenitore) aprirsi in un commosso sorriso. "Ho saputo della morte del mio caro amico Cicciuzzo Sconciaforni, che tristezza, ma mi dica... aveva delle domande da farmi?" Eccovi dunque l'intervista esclusiva che il Presidente del consiglio per gli acquisti ha deciso di rilasciare a noi e solo a noi. (Avviso alle persone troppo intelligenti: questa intervista potrebbe essere stata inventata di sana pianta per scopi umoristici).


Quando, signor presidente, ha avuto modo di conoscere Cicciuzzo Sconciaforni? Quante volte ha avuto modo d'incontrarlo e dove? Ha frequentato e frequenta altri divi dell'hard?
Ho conosciuto il signor Sconciaforni nel 1983 o forse nel 1956 o forse durante l'assedio di Macallè. Chieda a Vittorio Feltri la versione ufficiale. Mi ricordo che stavo compilando le glosse ad un libro di Checov di cui non ricordo il titolo e il mio stalliere Vittorio Mangano mi chiamò per dirmi che mi doveva presentare questo giovine promettente. Sì, andò così. Fu poi Cicciuzzo a presentarmi Federica Zarri, una promessa della politica. Pensi che è laureata in Businness Philosopy e invece tanti hanno malignato su di lei.

Qual è la ragione che l'ha costretta a non dire la verità per due mesi fornendo quattro versioni diverse per la conoscenza di Cicciuzzo prima di fare due tardive ammissioni?
Tengo un diario segreto da quando avevo quattro anni. Ma da quando avevo sei anni lo scrivo a matita e concordo la versione ufficiale con Ghedini. Tutto ciò a causa di un feroce attacco di una maestra sessantottina alle elementari, che preferisco non rievocare.

Non trova grave, per la democrazia italiana e per la sua leadership, che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità politiche le ragazze che la chiamano "papi"?
Se grazie alla democrazia sono arrivato in parlamento io, è chiaro che qualcosa non va. Ma non è un problema mio. C'è un'opposizione in questo paese o devo fare tutto da solo?

Lei si è intrattenuto con una prostituta la notte del 4 novembre 2008 e sono decine le "squillo" che, secondo le indagini della magistratura, sono state condotte nelle sue residenze. Sapeva che fossero prostitute? Se non lo sapeva, è in grado di assicurare che quegli incontri non l'abbiano reso vulnerabile, cioè ricattabile - come le registrazioni di Patrizia D'Addario e le foto di Barbara Montereale dimostrano?
Non sapevo che fosse una prostituta. Me l'hanno data in omaggio con lettone grande di Putin. Lettone che ho ormai donato al mercatino dell'Emmaus, dopo che Cicciuzzo me ne ha regalato uno più grande. Le ho detto che conoscevo Cicciuzzo Sconciaforni da quando eravamo in marina assieme nella guerra di Corea?

Certo, come no. E' capitato che "voli di Stato", senza la sua presenza a bordo, abbiano condotto nelle sue residenze Cicciuzzo e le ospiti delle sue festicciole?
Nessun aereo è in grado di reggere uno come Cicciuzzo Sconciaforni. Forse solo un airbus A380. Ma poi non ci starebbe la chitarra di Apicella, figuriamoci le patonze.

Può dirsi certo che le sue frequentazioni non abbiamo compromesso gli affari di Stato? Può rassicurare il Paese e i nostri alleati che nessuna donna, sua ospite, abbia oggi in mano armi di ricatto che ridimensionano la sua autonomia politica, interna e internazionale?
Eh?

Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day o firmare una legge che punisce il cliente di una prostituta?
E perchè no? Primo: da quindici anni questo paese mi vota ben sapendo chi sono. E l'opposizione mi ha sempre legittimato. Se mi odiano davvero, mi mandino a casa con un'insurrezione popolare. Secondo: io sono cattolico come la maggior parte degli italiani. La Chiesa da sempre ci insegna la suprema dottrina dell'Ipocrisia: prima fare le zozzate, poi pentirsi sinceramente, poi rifarle. Nel mezzo, negare finchè si può. Amen.

Lei ritiene di potersi ancora candidare alla presidenza della Repubblica? E, se lo esclude, ritiene che una persona che l'opinione comune considera inadatto al Quirinale, possa adempiere alla funzione di presidente del consiglio?
Quanto alla prima domanda, rispondo sì. Sulla seconda, no comment: non mi piace parlare di Veltroni.

Lei ha parlato di un "progetto eversivo" che la minaccia. Può garantire di non aver usato né di voler usare intelligence e polizie contro testimoni, magistrati, giornalisti?
Non ho mai parlato di un progetto eversivo che mi minaccia, ma di un progetto eversivo che fa concorrenza al mio. Una concorrenza sleale contro una persona perbene come me. Procederò in sede giudiziaria: presto, si allertino le toghe rosse!

Alla luce di quanto è emerso in questi due mesi, quali sono, signor presidente, le sue condizioni di salute?
A parte la Pica, non ho malattie di rilievo. Il mio medico personale, Umberto Scapagnini, una volta mi ha detto: "Ho solo due certezze scientifiche: lei è tecnicamente immortale e il bilancio del Comune di Catania il prossimo anno sarà in pareggio".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Stimato presidente del Consiglio,
apprendo dei giornali che lei in dicembre avrebbe mancato ai suoi impegni istituzionali, motivando l'assenza con i forti dolori provocati da uno strappo muscolare durante la ginnastica mattutina.
I maligni sostengono che in realtà fosse provato da altro tipo di ginnastica nelle ore notturne, ma in fondo questi sono affari suoi.

Io sono un impiegato amministrativo in una piccola azienda. Talvolta, vuoi per il fatto di avere dormito male o per lo stress, mi capita di svegliarmi con dolorose contratture al collo o alla schiena. Ciononostante mi sono sempre recato al lavoro solertemente, ritenendo che un torcicollo, per quanto doloroso, non fosse un motivo sufficiente per chiedere un giorno di malattia all'ultimo momento. Non le dico il calvario di lavorare otto ore con la schiena a pezzi, quando vorresti solo stare sdraiato. E mi domando come se la cavi un operaio alla catena di montaggio, otto ore filate in piedi! Che tormento!
Mi può spiegare come mai se lei tira pacco a Napolitano per un mal di schiena nessuno la prende in giro, mentre a me chiedono il certificato medico e mi prendono pure per il culo? Mi farebbe molto comodo poter fare come lei!

Cordialità,
Sergio