Uno scoop del quotidiano ungherese Világgazdasåg getta un'ombra inquietante sul destino di Monello Vianello, che, come i più eruditi di voi sapranno, è l'autore di questo blog, recentemente ritiratosi a vita privata in una tenuta in Calabria.
La foto che vedete sopra ritrae Mynameis Jemappelle, famigerato contractor portoricano, davanti all'eremo in Azerbaijan in cui Monello Vianello, all'inizio del 2009, si era rifugiato per sfuggire al tentativo di omicidio operato dal figlio Tornello Vianello. Come ricorderete, Tornello era riuscito a incendiare l'eremo con l'aiuto dell'esercito americano, per poi essere preso prigioniero dalle forze dell'ordine azere, salvo poi riuscire a evadere. Ma dietro a quel successo c'era proprio Mynameis Jemappelle, che a Világgazdasåg ha rilasciato un'intervista esclusiva in cui dichiara: "Sono stato io la mente di quell'operazione ed è sempre grazie a me se Tornello Vianello è riuscito a fuggire dalla prigione in cui era stato rinchiuso per ordine diretto del presidente dell'Azerbaijan! Ora mi chieda pure: ma quanto è brevo lei? Sono senza dubbio bravissimo". Jemappelle, attivo in tutto il mondo, conosceva Tornello Vianello fin dai tempi dell'orfanotrofio. Insieme avevano affittato un appartamento a Gualdo Tadino, in cui avevano progettato con puntiglio e acume il piano per eliminare il padre di Tornello, al fine di coprire uno scandalo in cui era coinvolto anche il ministro Renato Brunetta.
"Sono stato pagato profumatamente per uccidere Monello Vianello - dichiara ancora il mercenario al cronista del quotidiano ungherese - Porterò a termine questa missione, anche per onorare Tornello Vianello, scomparso nel nulla dopo l'ultima intervista pubblicata da questo blog. Ho già un biglietto, metaforicamente parlando, per Laureana di Borrello". La sorte del blogger più amato da tredici polesani sembra insomma al capolinea. Ma sadicamente il suo killer lancia una sfida: "C'è solo un modo per salvare Monello Vianello. Risolvete questo incredibile enigma tramandatoci dalla cultura Inca. Tre uomini si trovano a cena. Preparano tre etti esatti di pastasciutta, che dividono in tre parti esattamente uguali. Alla fine della cena chi ha mangiato più pastasciutta?"
3 commenti:
Marangon: ai poster l’ardua sentenza
settembre 10 2009 Leave a Comment Tags: dinosauri politici, Marangon, Piano casa veneto, Polesine
Un trafiletto apparso su un recente numero di un noto magazine
nazionale, commentando i megacartelloni fatti poco tempo fa affiggere
a Rovigo dal “Veneto delle libertà“, al secolo Renzo Marangon, che
magnificavano le gesta dello stesso Assessore regionale alla
cementificazione del territorio, concludeva con “chi si loda si
imbroda”.
L’autocelebrazione fatta da Marangon, nei manifesti imposti alla
nazione polesana (ognuno, forse, ha i leader che si merita) ha il
sapore dello sberleffo.
SuperMarangon è l’uomo della provvidenza cementizia, l’eroe
dell’asfalto facile, il sommo vate degli ecomostri.
Non importa che cemento, asfalto, carbone, rigassificatore o altre
piaghe bibliche infestino il Polesine devastandolo e danneggiando
l’economia e la salute, importa che chi ci fa affari sopra continui a
farli.
Il Polesine, e non solo quello, “c’est moi” sembra dirci da quei manifesti.
Un senso fortissimo del potere che ha già “imbrodato” il leghista
Contiero, mister meno 30000 voti alle recenti provinciali, il
coordinatore del Pdl Mainardi e l’intero centrodestra che ha cercato
di fare a meno del nostro superuomo.
Tanto che la Lega della linea Contiero dopo aver imbarcato, con la sua
politica di pancia mai separata dalla voglia di “carega”, vecchi
arnesi di qualsivoglia provenienza politica, sta aprendo la porta
anche al più acerrimo degli antimarangoniani, quell’ Iginio Bendin che
Marangon ha frullato qualche anno fa come avversario interno a Forza
Italia.
Ecco, l’ex democristiano di sinistra gemello di Frigato è sempre e più
che mai in sella, magari svendendo il Polesine a pezzi per mantenere
salda la propria poltrona, ma a lui che importa in fondo?
E pensare che uno come Marangon non lo vedrebbe di buon occhio nemmeno
il Cavalier Silvio perché uno che da sempre vive praticamente
soltanto di politica, dice Berlusconi, non ha combinato nulla nella
vita.
Caro Vanni,
grazie per i tuoi puntuali omaggi, che sempre apprezzo.
In questi ultimi mesi ammetto di essere diventato un fervente anarchico, motivo per cui mi reco frequentemente in pellegrinaggio a Rosignano Marittimo.
Spero dunque di rivedere in azione le tue liste civiche spaccamaroni alle prossime elezioni comunali. E alle regionali?
MV
Che omo 'sto Mynameis!
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