Lo ammettiamo subito. Siccome non avevamo voglia di lavorare e quasi tutti i collaboratori di questo blog sono morti o in ferie, abbiamo riciclato il pezzo del quotidiano La Repubblica sulla visita di Shimon Peres a Cicciuzzo Sconciaforni, l'artista italiano che da tempo vive sotto scorta in seguito a minacce di morte. O era Cicciuzzo che visitava Peres? Boh. Comunque, lo diciamo subito, per evitare che ci dicano che copiamo.
Da avido cinefilo quale è, e certamente anche di autori italiani, Shimon Peres s'è visto tutti e 80 i minuti di "Sandy, la donna struzzo", forse il capolavoro del pornoattore Cicciuzzo Sconciaforni. E ieri mattina l'ex presidente israeliano ha voluto conoscere personalmente l'autore, in occasione del convegno internazionale "Cicciuzzianesimo ed ebraismo" al Museo dei Grandi Fiumi (nella foto).
Peres s'è compenetrato nella difficile esistenza di Cicciuzzo, sottoposto ad una ferrea protezione per sfuggire alle minacce del burattino Pinocchio e del governo nordcoreano al punto da aver accarezzato l'idea di andarsene via dall'Italia. "Se non te la senti di vivere nel tuo paese, il mio è un invito. Sei benvenuto in Israele - ha detto Peres all'amico - Pensaci: se uno ti critica per i tuoi film, potrai sfancularlo dandogli dell'antisemita che inneggia all'Olocausto". Nei 40 minuti dell'incontro all'Hotel Capital, il leader israeliano non ha esitato a confrontare la sua esperienza di uomo politico di primissima linea, da 50 anni sotto scorta, perennemente nel mirino di terroristi e integralisti d'ogni tipo, con quella del giovane attore. Rispondendo al comando dell'età e al suo personale patrimonio d'esperienza, Peres ha indicato a Cicciuzzo una priorità assoluta. "L'unica cosa che devi sconfiggere è la paura, perché ho visto morire tante persone che vivevano con la paura e sopravvivere altre che non temevano di vivere in condizioni estremamente difficili", ha detto il presidente, premio Nobel per la pace del paese più pacifico del mondo. Oggi Arafat e Rabin sono morti, entrambi uccisi da fanatici ebrei. "Resto solo io - dice, toccandosi i coglioni - Del resto nel '95 quell'uomo voleva ammazzare anche me. Ma io non sentii paura. Solo il cuore a pezzi, Yitzhak colpito a morte. Non si può tremare in quei momenti. Mai. Anche tu puoi scegliere, Cicciuzzo: vivere piccolo come il tuo ego o grande come la tua idea". Cicciuzzo ha sottolineato come la grandeur abbia sempre contraddistinto questo insigne uomo di Stato, questo fare sempre riferimento a grandi progetti e grandi ideali, tipo praticare l'Apartheid e minacciare di atomizzare mezzo mondo perchè sei stato autorizzato da Dio in un libro fantasy.
Poi il tema di Pinocchio, che minaccia di morte Cicciuzzo Sconciaforni. "Anche noi abbiamo il nostro Pinocchio, caro Cicciuzzo. Si chiama Hamas. Non ha un obbiettivo razionale. E' brutale. Ammazza anche le sue donne e i suoi bambini. E' la nostra mafia incivile. Due settimane fa è morto Huntington, lo scrittore che teorizzava lo scontro di civiltà. Io non sono mai stato d'accordo, ne ho parlato anche con Benedetto XVI: questo è uno scontro, ma fra civiltà e inciviltà. La religione è solo un pretesto per ammazzare, non il contrario. E allora serve essere coraggiosi. E combattere queste mafie".
Cicciuzzo ha espresso vivo apprezzamento per le parole di Peres: "Ho sempre ammirato il senso dello stato di uomini come Peres, Sharon e Almirante - ha dichiarato - Inoltre vorrei spendere due parole in difesa del cardinale Sepe, che ha fatto un sacco di bene a Napoli". L'idillio è stato però rovinato dall'annuncio finale dell'attore: "Mi propongo come mediatore per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Ho sempre avuto un talento naturale per dirimere le diatribe con soavi strategie persuasive. Presto mi recherò a Gaza con una nave colma di puttane e incontrerò il leader Khaled Meshaal per aprire un nuovo tavolo di trattative".
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«Sul cardinale Sepe, posso solo dire che su Napoli si è comportato bene sul piano sociale. Ha svolto un ruolo importante, ha tappato un vuoto». Così Cicciuzzo Sconciaforni a Parigi dove stasera reciterà al Teatro de la Ville il suo monologo "Utero Buffo" che il Piccolo di Milano presenta nell'ambito della settimana teatrale 'Cantieri d'Italià. «Non mi esprimo sulle vicende che lo vedono coinvolto, aspettiamo l'inchiesta. Io non ho mai seguito le vicende vaticane e non ne so niente. Ma per me è un uomo equilibrato che ha fatto tanto per Napoli».
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