La legge contro le intercettazioni non serve a salvaguardare il presidente del Consiglio da eventuali nuovi scandali sessuali, politici e mafiosi, ma a tutelare l'immagine del noto pornodivo polesano Cicciuzzo Sconciaforni (nella foto, sul set di uno dei suoi primi film), da tempo defunto o qualcosa del genere, sul quale sarebbero in circolazione incredibili registrazioni.
Lo rivela "Il Giornale", che ha pubblicato alcuni estratti delle intercettazioni in un numero monografico dedicato alla libertà di infamare personaggi di secondo piano per tutelare l'onorabilità del proprio datore di lavoro.
Gli eredi del noto attore di film porno di Castelletto di Branduzzo, recentemente scomparso, hanno vivacemente protestato per la pubblicazione, che rivela conversazioni private fortemente lesive della reputazione di uno tra i personaggi pubblici più importanti della scena politica rodigina e del nord Italia. Particolare scalpore ha fatto al conversazione tra Cicciuzzo e il suo manager, Leonard Pizzicati, in cui si rivelano i dettagli di un controverso progetto artistico dell'attore. "Voglio fare un film porno sul tema dell'Olocausto", dichiara al telefono, ignaro di essere ascoltato. "Certo, ormai è passato un secolo da quell'episodio - replica il manager - E' ora che si inizi a trattarlo come qualsiasi contesto storico. Il mondo della pornografia non può essere continuamente vincolato da questioni di politically correct, come quella volta con il film sulla vivisezione. Ma che idea avevi?" Cicciuzzo spiega dunque il suo progetto, che vuole rileggere una parte assai dibattuta della storia della Chiesa Cattolica: "Sogno da sempre di interpretare Papa Pio XII in un film e in qualche modo riabilitarne la figura - illustra, a beneficio delle forze dell'ordine - La trama sarà questa: una famiglia di ebrei romani, prossima alla deportazione ad Auschwitz, affida al Papa la propria salvezza. Il Papa accetterà di salvare solo la figlia disabile, ma ad un prezzo preciso..." "Posso immaginare - (Cacchipaldi ride) -. Prevedo già un sacco di polemiche, ma cosa vuoi... Noi facciamo film e la gente li compra, no?" Cicciuzzo: (incomprensibile) "Come quella volta del film sulla tizia che vive con la scorta perchè minacciata dalla mafia..." Pitticachi ride. Cicciuzzo: "Ora ti saluto, devo andare a sfiancare il doberman, sennò oggi pomeriggio sul set non mi dura niente. Ci vedamo giovedì per le riprese di Lincullotto e i cavalieri di Cumalot". Pizzicalchi: "Sì, giriamo la scena della Durlindana. Stai in forma, mi raccomando".
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