domenica 19 settembre 2010

Le visioni di Leonida Gusmaroli #33

Ormai Leonida Gusmaroli potrebbe aprire un blog per conto suo, dato che è rimasto l'unico collaboratore a inviare puntualmente i propri contributi. Ha un certo peso il fatto di avere sequestrato la sua famiglia. Stiamo pensando di fare altrettanto con i familiari di altri collaboratori, ma non è facile: una volta abbiamo sequestrato la mamma di Ivan Mancin e abbiamo dovuto pagare per potergliela rimandare indietro. Intanto godetevi questi sprazzi di futuro, finchè durano.

Dopo avere rinunciato alla candidatura di Magaraggia, il centrodestra si accoderà alle decisioni della Lega Nord, che proporrà Nadia Romeo come sindaco. "Giammai", dichiarerà ella, ridendo sguaiatamente. La candidatura verrà formalizzata pubblicamente due giorni dopo. Il Pd attaccherà duramente il centrodestra: "Stavamo per proporre Domenico Romeo come nostro candidato sindaco - denuncerà Gino Spinello - Adesso rischiamo che gli elettori vadano in confusione con i cognomi. Viene il dubbio che questa mossa non sia casuale, ma frutto di scelte ben precise e accordi sottobanco". Frigato smentirà categoricamente la nomina di Romeo: "Io pensavo di proporre Renzo Marangon".
L'Udc proclamerà la politica dei due forni, alleandosi sia con la lista di centrodestra "Beppe Osti 1 per vincere comunque", che con la lista di centrosinistra "Beppe Osti 2 - Polesine Socialista", a loro volta coalizzate con entrambi gli schieramenti. Lo scontro più duro, invece, si avrà tra il democratico Franco Vecchiatti e il Movimento 5 Stelle, accusato di favorire la vittoria delle destre: "Ci attaccano per la nostra proposta di allearci con la Lega Nord e così facendo favoriscono la Lega Nord. Sembra un paradosso, ma è tale solo per i cittadini comuni, imbecilli che non capiscono niente di politica e pensano di poter aprire bocca quando gli pare. Ci lascino invece lavorare per il bene della collettività. Se qualcuno di loro è un nostro elettore, lo diffido dal votarci. Noi il voto degli oltranzisti non lo vogliamo". In attesa di scegliere con una partita a risiko il candidato tra Gigi Osti, Beppe Osti e Vshnasb Frigato, prozio armeno del segretario del Pd, il centrosinistra affiderà un importante incarico al sindaco Fausto Merchiori: consegnare un'urgente missiva al re di Danimarca.
In vista delle elezioni comunali 2011, la Federazione della sinistra darà il via a una forte verifica interna al partito: "Non possiamo presentarci impreparati e disorganizzati - dichiarerà il nuovo segretario Guglielmo Brusco - Per questo abbiamo organizzato tre giornate di esami rivolte a tutti i tesserati. Valuteremo la conoscenza dei fondamenti e principi del marxismo-leninismo e l'aderenza dei nostri esponenti alle linee guida del partito". I test produrranno una pesante riorganizzazione interna al partito. Purtroppo il leader stientese Sandro Partesani non supererà le selezioni, avendo steccato diverse note nell'intonare l'Internazionale (prova n. 5). Male anche Giovanna Pineda: "E' uscita fuori tema durante l'orale. Ha confuso le declinazioni cubana e albanese e in alcuni casi è sembrato addirittura che sposasse ingenuamente posizioni reviste degne di un inflitrato della borghesia. L'abbiamo rimandata a settembre".

lunedì 13 settembre 2010

Universo 1 o Universo 2?

I lettori più fedeli sapranno che da tempo teniamo le nostre corrispondenze da un universo parallelo, del tutto simile a quello originale, salvo alcuni piccolo particolari. Molti emergeranno leggendo questo blog in futuro, ma il nostro celebre collaboratore, il dott. Gaio Barfowskji (nella foto), scienziato noto in tutti i piani del multiverso per la sua enciclopedica conoscenza, ha accettato di dedicare una piccola rubrica alle principali discrepanze tra i piani di realtà che conosciamo.

Gli Stati Uniti e il Sudamerica come li conosciamo non esistono. Nessuna delle tre navi che nel 1492 sono salpate alla volta delle Indie occidentali ha mai fatto ritorno.
Il flop di quella spedizione spinse le potenze europee a prendere una decisione epocale: come la Cina una secolo prima, anche l'Europa abbandonò la navigazione per secoli. Non potendo razziare le materie prime del nuovo continente, il vecchio iniziò così una lunga fase di declino, che portò al disfacimento delle vecchie monarchie e all'instaurazione di regimi protodemocratici, tuttora vigenti. L'America fu scoperta solo verso la fine del 1800 e ai popoli nativi venne di fatto riconosciuto il diritto di risiedere sulle proprie terre, anche perchè le loro civiltà erano ormai troppo consolidate per essere battute dalle deboli e pacifiche popolazioni alloctone. Nel 1912 l'anziano leader lakota Tashunka Uitko unifichò le tribù delle grandi pianure e rinsaldò i rapporti con gli indiani della costa orientale.
Negli anni Sessanta dell'Ottocento, l'Italia era divisa in vari stati democratici. L'ultimo nato era il Piemonte, i cui cittadini con grande fatica avevano scalzato i Savoia dal potere nel 1802. Supportata dal governo inglese, tuttavia, l'antica casata inviò un esercito guidato dal mercenario Giuseppe Garibaldi a riconquistare non solo il Piemonte, ma l'intera penisola, che venne unificata e assoggettata alla monarchia assoluta sotto la guida di Vittorio Emanuele II. Solo nel 1945, quando la famiglia Savoia penzolava a piazzale Loreto assieme al Duce e ai suoi sgherri, l'Italia tornò a forme di governo più vicine alla democrazia.
Per rimanere sul piano locale, il mio amico Celio Rodigino ha potuto sperimentare personalmente un piccolo particolare diverso rispetto alla sua realtà di provenienza: colui che chiama Nello Chendi non esiste realmente, ma è un personaggio chiave della saga di Harry Potter, apparso in "Harry Potter e la Magicabula". Nello Chendi, nel libro della Rowling, è un mangiamorte al soldo di Lord Voldemort, che organizza una spettacolare evasione dalla prigione di Azkaban, utilizzando una formula magica da lui inventata. Alla presidenza di Asm Set, invece, quattro anni fa è stato messo Leprotto Bob, un paffuto roditore irlandese dal pelo fulvo, noto per l'abitudine di fumare la pipa.

domenica 12 settembre 2010

Le visioni di Leonida Gusmaroli #32

Come promesso la scorsa volta, Leonida torna anche questa domenica con un approfondimento sulla campagna elettorale che verrà, come pattuito con i rapitori che tengono in ostaggio la sua famiglia. Da lui abbiamo avuto anche importanti rivelazioni sulla politica nazionale, ma non c'è spazio per occuparcene. Vediamo questa volta cosa farà il centrosinistra il prossimo anno.

In cerca di un candidato di facile presa sul mondo giovanile, il Partito Democratico propone Sergio, cantante del gruppo rodigino Sergio e i Laser, popolare tra le masse per essersi presentato al Gods of Metal con la sezione ritmica dei Children of Bodom, per un progetto di liscio metal molto apprezzato tra le giovani generazioni. La candidatura di Sergio spaccherà il fronte dei metallari leghisti, alcuni dei quali creeranno una lista civica a sostegno della sua figura carismatica e coinvolgente.
Il Pd dovrà anche risolvere il nodo delle alleanze, innanzitutto regolando i rapporti con la Federazione della Sinistra, a cui il segretario Gabriele Frigato scriverà un toccante sms: "Forse dovremmo prenderci una pausa di riflessione". Con uno scatto di orgoglio, la sinistra ribatterà seccamente: "Allora correremo da soli, ma nel caso cambi idea facci uno squillo a questo numero che ti richiamiamo". Come già anticipato precedentemente, la Federazione della Sinistra proporrà per sbaglio la candidatura di Albertino Stocco, che accetterà volentieri. Non durerà molto: Stocco diventerà completa afono facendo il dj al bar di suo figlio durante un animato giovedì sera. Non essendo più in grado di tenere comizi, se non attraverso un doppiatore, si ritirerà dalla vita politica. La sinistra tutta si riunirà per scegliere un candidato, tirando una pagliuzza. La spunterà il comunista Loris Brusco, il quale acconsentierà a presentarsi come candidato sindaco, a patto che il partito istituisca un tavolo di lavoro per riabilitare le figure storiche di Giuseppe Stalin e Pol Pot.
La proposta di Brusco sconquasserà non poco lo scenario a sinistra, già duramente provato dal passaggio di Lucia Riberto all'Italia dei Valori e di Giovanni Cattozzi al Movimento 5 Stelle. Iscritti della Federazione della Sinistra passeranno in Sinistra e Libertà, da cui usciranno altri iscritti per unirsi al Movimento 5 Stelle, da cui alcuni passeranno nel Movimento 6 Stelle, mentre nuove leve andranno a ingrossare le fila del Partito Comunista dei Lavoratori e così via. All'interno della sinistra la conflittualità provocherà ulteriori spaccature e scazzi, divorzi in famiglia e rotture di amicizie decennali, fino al tragico caso di Telemaco, un pensionato di Giacciano con Baruchella che si taglierà in due con una motosega per risolvere un dissidio interiore.
Fortunatamente il Pd riceverà una letterina dall'Udc, in cui i centristi valutano negativamente la proposta di un'alleanza: "Il problema non sei tu, sono io. Per me sei come un fratello, ti amo solo al 70%. Possiamo comunque restare amici". Preso atto dalla temporanea indisponibilità degli amici democristi, il Pd manderà a dire alla sinistra, attraverso amici di amici di amici, che è disponibile a un'alleanza in nome del bene comune. La sinistra accetterà festante. La coalizione di centrosinistra, guidata da Sergio, vedrà quindi il Pd e la sinistra ancora uniti, assieme alla civica "Beppe Osti 2 per vincere comunque" (gemella della civica di centrodestra "Beppe Osti 1 per vincere comunque"), all'Italia dei Valori, al Network Sinistra Intelligente e al Movimento "Rino Daus".

sabato 11 settembre 2010

Proposta di legge retroattiva sull'immigrazione

La governatrice dell'Arizona, Jan Brewer, ha voluto dimostrare che il mondo sarebbe migliore se governassero le donne, varando una legge anti immigrati: chiunque abbia la faccia da mangiatortillas potrà essere fermato dalla Polizia per strada, i bianchi invece no. (I negri non sono contemplati perchè le modalità della loro migrazione verso la prima democrazia del mondo sono state alquanto controverse).
E' una legge opinabile, ma non volendoci limitare alla sterile critica, abbiamo elaborato una proposta di legge sull'immigrazione, che proporremo alla signora Brewer.
La proposta è molto semplice e applicabile facilmente nel paese più democratico del mondo: un'applicazione retroattiva delle leggi sulle immigrazione, che metta al sicuro il paese dai flussi indiscriminati di migranti che hanno prodotto incommensurabili danni fin dal sedicesimo secolo. La proposta prevede di consegnare le risorse economiche e militari del paese ai nativi americani che oggi sopravvivono nelle riserve dopo il genocidio compiuto ai loro danni dagli immigrati anglosassoni fino ai primi del Novecento. Dotati finalmente di un budget da spendere, nonchè di carri armati, elicotteri da guerra e armi batteriologiche, i discendenti delle popolazioni autoctone del continente americano potrebbero finalmente scacciare gli indesiderati clandestini che nel diciannovesimo secolo portarono malattie, fame e morte dalla costa orientale a quella occidentale degli Stati Uniti. I lakota-siuox potrebbero così rientare in possesso del territorio delle Black Hills, sottratto con l'inganno e la forza da immigrati irregolari provenienti dall'Europa e dai loro discendenti. L'Arizona stessa sarebbe messa al sicuro dall'invasione incontrollata di popoli stranieri, tornando finalmente nelle mani dei suoi legittimi abitanti: gli apache. Gli onesti modoc potrebbero finalmente fare ritorno nelle loro terre native, in California.
Insomma: padroni a casa loro. I numerosi immigrati irregolari presenti sul territorio degli Stati Uniti verrebbero rimpatriati nelle loro terre d'origine, principalmente in Europa. Un provvedimento, a nostro avviso, severo ma ragionevole, che porrebbe fine ai numerosi problemi creati negli Stati Uniti da secoli di immigrazione incontrollata e potrebbe costituire un modello da imitare per altri paesi del continente in cui i flussi massicci di clandestini provenienti principalmente dall'Europa hanno creato pericolose tensioni con le popolazioni native. Chiediamo formalmente ai nostri europarlamentari leghisti, così sensibili ai diritti dei nativi americani da dedicare loro un poster anni orsono, di farsi promotori di questa campagna a difesa della civiltà e del diritto.

venerdì 10 settembre 2010

Veronica Lario: "La mia questione morale"

Icona del femminismo del ventunesimo secolo, leader della sinistra antiberlusconista, donna tutta d'un pezzo, a parte qualche pezzo aggiunto con interventi di chirurgia plastica, Veronica Lario ha appena mollato il premier Silvio Berlusconi, incassando una valanga di soldi. Insomma, aveva ragione Silvio: "Signorine, sposate un miliardario". E poi divorziate, possibilmente. Mentre il premier si gode una terza età da scapolo allegro, lei, donna Veronica, adagiata nella villa Macherio, è ancora un punto di riferimento per chi cerca risposte sulla difficile condizione della donna ai giorni nostri. Il nostro collaboratore Olimpio Olimpiodrom l'ha raggiunta al telefono, per un'intervista esclusiva e accurata...

Buonasera, signora Lario. E' con il cappello in mano che le telefono, chiedendole scusa per l'eventuale disturbo arrecatole. Mi rendo conto che in questo momento lei magari stava davanti al camino, bruciando foto e pensando al suo matrimonio appena fallito...
No, no. Si figuri che stavo cagando, ma questo non lo scriva, eh. (Ride)

E perchè non dovrei scriverlo? Aggiunge quel tocco di umanità alla sua figura di ex soubrette moglie rifatta di un vecchio riccone decadente. Anzi, sono sicuro che lei fa la cacca in un water di platino tempestato di pietre preziose. Deve essere un piacere strisciare di merda un cesso da un milione di euro, sapendo che fuori c'è gente che tira la cinghia per pagare il mutuo.
Scusi, ma che domande fa?

Era per scaldare l'atmosfera. Vado con l'intervista. Dunque, lei ha di recente ottenuto una valanga di soldi di alimenti dopo avere divorziato da suo marito, Silvio Berlusconi. Non si sente un po' triste?
Eh, certo, lasciare mio marito non è stato facile. Ma, come ho scritto più volte su Repubblica, ci sono cose che una donna non può tollerare.

Appunto, mi scusi se la interrompo subito. Ricapitolando a spanne, di suo marito si legge continuamente che come imprenditore ha evaso il fisco, corrotto giudici, frequentato mafiosi e ottenuto leggi ad personam dal mondo politico per non chiudere le reti televisive. Come politico, oltre ad avere varato non so quante leggi vergogna per aiutare se stesso e favorire i disonesti, ha promosso condoni fiscali a favore degli evasori, varato leggi sull'immigrazione palesemente razziste, devastato la scuola pubblica, azzannato più volte i diritti dei lavoratori e, se non le bastasse, ci ha portato in guerra contro l'Afghanistan e contro l'Iraq. Lei però ha iniziato a non sopportarlo più quando ha scoperto che faceva fare carriera politica alle ragazzine che glielo succhiavano, cosa che tra l'altro accadeva anche ai tempi del pentapartito. Che dice?
Non capisco la domanda.

La domanda è: lei ha una grande resistenza oppure il suo senso morale si scandalizza più quando suo marito palpa le tette alle minorenni che non quando dichiara guerra a un altro paese?
Ma che c'entra, qui è in ballo una questione di difesa dei diritti delle donne. Il mio discorso riguardava e riguarda la concezione della donna nel paese che il mio ex marito sta costruendo. Una concezione che una donna come me, libera intellettualmente, non può...

Sì, sì, interessante. Libera intellettualmente e con le labbra a canotto gonfiate col botox. Senta un po', lei da questo divorzio incassa un'intera villa e trecentomila euri al mese. Lei pensa di essere un modello di successo?
Beh... Oggi come donna... (qui la Lario stava dicendo qualcosa ma ci siamo distratti. Comunque in sintesi era una cosa tipo "credo di essere stata un simbolo" e "credo di avere risvegliato la coscienza del paese", eccetera. Dopo venti minuti, la Lario si è accorta che l'intervistatore non la stava ascoltando e ha messo giù il telefono. Abbiamo provato a richiamarla cinque ore più tardi, ma erano le due di notte e ha minacciato di chiamare i carabinieri).

giovedì 9 settembre 2010

Ghe pensi mi!

Concedere una proroga di mandato al premier Silvio Berlusconi per consentirgli di seguire personalmente la nazionale italiana ai prossimi mondiali. E’ l’interessante proposta di legge costituzionale che il Pdl si appresta a
portare in Parlamento entro l’autunno, sull’onda delle polemiche per la sconfitta dell’Italia in Sudafrica.
“Non possiamo arrivare impreparati ai mondiali di Brasile – spiega il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – Questa eliminazione è un’onta che mette in dubbio la popolarità del nostro paese nello scenario internazionale”.
Lo stesso Berlusconi, intervistato dal Tg4 della sera, conferma la propria disponibilità: “Quando ho visto cosa combinavano gli azzurri in campo non ho potuto fare a meno di pensare a come sarebbero andate le cose se avessi messo a disposizione della squadra l’esperienza maturata come dirigente del Milan – racconta – Ancora una volta è chiaro che non posso fidarmi di lasciare fare le cose agli altri. Seppure a malincuore, dovrò prendere in mano personalmente la cosa. Insomma: ghe pensi mi. Serve una legge che dia al premier il potere di gestire direttamente una questione di interesse nazionale come la performance ai mondiali”.
L’unico intoppo è che nel 2014 il premier potrebbe non essere più in carica. “E’ un rischio minimo, data la popolarità del nostro presidente, che ormai sfiora il 97% – puntualizza il libero professionista Daniele Capezzone - Tuttavia non possiamo lasciare una questione simile in mano all’incertezza del risultato elettorale. Ecco perchè ci sembra doveroso chiedere non solo un decreto legge che conferisca al premier i poteri di Ct della nazionale, ma anche una proroga straordinaria del suo mandato, per garantire la sua presenza alla sfida brasiliana. Se la sinistra intende fare come sempre sterile ostruzionismo senza proporre nulla, si prenda la responsabilità dell’eventuale sconfitta degli azzurri”.
Caute aperture arrivano dal Pd: “La nazionale di calcio non è di destra, nè di sinistra – replica Enrico Letta – La legge così com’è non si può votare. Vogliamo auspicare invece che la maggioranza apra al dialogo e si confronti sui nostri emendamenti migliorativi, quale ad esempio la proposta, più che leggitima, di affidare al presidente della Repubblica la nomina del cuoco della nazionale”. Scontata la contrarietà di Antonio Di Pietro, che annuncia atti di disobbedienza civile, come la prima manifestazione telepatica nazionale: tutti i manifestanti sono invitati a biasimare mentalmente Berlusconi, nella stessa data e nella stessa ora, allo scopo di fargli fischiare fastidiosamente le orecchie.
Ostilità anche nella Lega Nord: “Non ce ne frega niente di questo decreto legge, almeno finchè non ci daranno il federalismo o in alternativa un nuovo bonifico bancario”, tuona il leader Umberto Bossi. Caustico Gianfranco Fini: “Ogni mese Berlusconi propone una legge per aumentare i suoi poteri. Siamo delusi: di fronte a tanta puntualità nel legiferare a proprio favore, constatiamo minore puntualità nel versare il nostro bonifico mensile. Tuttavia continueremo a esprimere fedeltà a questo governo e a svolgere il nostro indispensabile ruolo di finta opposizione interna”.

mercoledì 8 settembre 2010

Politica: bin Laden scende in campo

Al Qaeda abbandona la lotta armata ed entra in politica nello scenario italiano. Lasciatosi alle spalle l'era delle stragi di civili, il leader dell'organizzazione terroristica, Osama bin Laden, è uscito allo scoperto con un'intervista al Corriere della Sera, dicendosi pronto a dare il proprio contributo in una fase molto critica per le istituzioni italiane.
Forti le perplessità del mondo politico, ma fanno discutere anche i toni aspri del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: "Ecco un altro miliardario che entra in politica per scampare alla galera".
L'uomo un tempo conosciuto come emiro del terrore, tuttavia, non raccoglie provocazioni. Lui, dice, entra in politica solo per il bene del paese: "Credo sia finita l'epoca dello scontro di civiltà - dichiara nell'intervista a Guido Olimpio - L'occidente corrotto e decadente non ha bisogno di violenza, ma di una politica riformista che miri a produrre cambiamenti positivi, in modo graduale, nell'ordinamento statale ed economico del paese, al fine di favorire quel profondo rinnovamento che ci chiede la società italiana del nuovo millennio. Ritengo che sia ora di dichiarare chiusa la stagione del terrore ed aprire quella delle riforme che gli italiani attendono da troppi anni".
La discesa in campo di Osama, con la formazione politica "La Base", fa però discutere l'establishment che governa il paese. Sebbene il Pd, dopo la dichiarazione sprezzante di Di Pietro, inviti a "non demonizzare l'avversario", ma a "creare tavoli di confronto per ampie alleanze finalizzate alla realizzazione delle riforme che il paese ci chiede", l'ingresso del nuovo soggetto politico non viene accolto con favore nemmeno nel centrodestra. Per la Lega Nord, l'ex deputato Matteo Salvini respinge ogni ipotesi di un confronto alla pari: "Noi pigliamo un sacco di voti fomentando le paure della gente. Se adesso anche i terroristi islamici si trasformano in mezze seghe fanfarone, rischiamo che la gente si rilassi e voti a sinistra". Dal Pdl, il portavoce Daniele Capezzone attacca: "Il nostro paese non può tollerare che facciano politica personaggi legati a doppio filo al terrorismo assassino. La sinistra comunista stia attenta alle alleanze che fa". Anche Emma Bonino, leader del centrosinistra di destra respinge l'idea di dialogare con La Base, pur con cautela: "Io rappresento quella parte di centrosinistra favorevole alla guerra e che giustifica i crimini di Israele contro la popolazione civile in Palestina. E poi non vorrei che questa nuova formazione politica rubasse ulteriori poltrone ai radicali, perchè allora faccio anche io come Capezzone e mi mantengo da vivere leccando il culo a Silvio". Timidi spiragli di dialogo da Luca Cordero di Montezemolo: "Osama, prima che un sanguinario stragista, è un imprenditore di successo, con grandi legami commerciali con molti paesi del mondo, ma che ha sempre mantenuto alti i suoi obiettivi e ideali, seppur talvolta discutibili. E' di questo Osama, dell'Osama imprenditore, dell'Osama concreto ma sognatore, in grado di elaborare complessi progetti, ma anche di fronteggiare con virilità le emergenze e le più dure esperienze, è di questo Osama che oggi ha bisogno il nostro paese".

martedì 7 settembre 2010

Meritocrazia, la parola al Trota

"La meritocrazia è snobismo. Così fa carriera solo chi è intelligente e si impegna". Conferma il ritratto di una Lega sempre più partito di popolo, il nuovo leader Renzo Bossi, figlio del senatùr, recentemente eletto assessore regionale dopo avere rivestito il prestigioso incarico di membro dell'Osservatorio sulla trasparenza e l'efficacia del sistema fieristico lombardo. Un'intervista esclusiva.


Caro Renzo, la tua recente nomina a consigliere regionale strapagato con i soldi dei contribuenti ha certamente fatto discutere. Volendo per un momento tralasciare le malignità, secondo le quali la Lega Nord adotta atteggiamenti nepotistici degni del peggior spirito doroteo, ritieni che si possa dare diversa interpretazione di questa nomina, suffragata per altro da un notevole consenso in termini di preferenze, ad esempio sostenendo che avvantaggiando te, anzichè favorire soggetti maggiormente meritevoli, sia sotto il profilo curriculare che dal punto di vista intellettivo, si sia voluto in qualche misura dare un segnale di pari opportunità verso i soggetti svantaggiati?
Eh?


Del resto tuo padre Umberto, prima di regalarti una poltrona d'oro nel consiglio regionale della Lombardia, ti aveva piazzato all'Osservatorio sulla trasparenza e l'efficacia del sistema fieristico lombardo, ente che già dal nome evoca orizzonti di inutilità e sperpero di danaro pubblico sconfinati. E il tuo fratellastro di primo letto, Riccardo, si è mantenuto per cinque anni facendo l'assistente dell'europarlamentare Francesco Speroni, carriera identica a quella di tuo zio Franco Bossi, tirapiedi di Matteo Salvini. Insomma, che dire. Prima i padani, ma prima di tutto la famiglia, eh?
Io dico solo: Padania Libera!

Voi vi presentate come un partito di popolo, eppure guadagnate stipendi stratosferici grazie alla politica, siete ormai immanicati in ogni sorta di ente inutile e praticate i peggiori vizi della politica italiana, compresa la raccomandazione di parenti e amici, come dimostra il tuo caso. Cosa dite ai precari a novecento euro al mese, agli operai in cassaintegrazione, ai piccoli imprenditori strangolati dai debiti, insomma a tutti quegli imbecilli che vi hanno votati? Continuerete ad aizzarli contro gli immigrati?
Io dico basta clandestini, che vengono qui a delinquere. A casa tutti. Lega padrona, Roma ladrona. Padania Libera.

lunedì 6 settembre 2010

Privatizzare l'aria!

Dopo i piani per svendere l'acqua pubblica ai gestori privati, il governo prepara un nuovo disegno di legge che metterà sul mercato un bene finora gestito alla tome tome cacchie cacchie: l'aria. "Respirare gratis è una follia - spiega il ministro Andrea Ronchi - Ormai in tutti i paesi europei questa preziosa risorsa è regolata da un regime di mercato, con vantaggi indiscutibili in termini di tariffe e qualità del servizio". Dal Pd un invito al dialogo.
Il disegno di legge Ronchi prevede l'introduzione di una tassazione una tantum per i primi tre anni, calcolata in tre fasce d'età e sulla base delle attività fisiche svolte. "E' giusto che chi svolge attività atletica e quindi consuma molta aria, paghi un surplus - spiega Ronchi -. Tuttavia saranno esentati i giocatori di calcio professionisti del campionato delle serie A, perchè regalano gloria alla nostra nazione e in alcuni casi rendono un importante servizio allo Stato. Insegnando ai nostri giovani che puoi fare i soldi anche se sei decerebrato e ignorante, contribuiscono a promuovere un sano conformismo, un salutare appiattimento dello spirito critico e un auspicabile assopimento della conflittualità sociale".
Insomma, l'aria sarà gradualmente privatizzata, fino all'introduzione di una maschera-tassametro che misurerà quantità e durata delle inspirazioni, applicando la relativa tariffa sulla base dei consumi. "La gestione privata di questo importante servizio - spiega Ronchi - migliorerà nel tempo la qualità dell'aria e abbatterà le tariffe, in virtù della libera concorrenza".
Il Partito Democratico, però, non ci sta a rimanere alla finestra: "Siamo un grande partito, forse il terzo o quarto in Italia - spiega Enrico Letta - Essere un grande partito comporta grandi responsabilità. Abbiamo la responsabilità verso i nostri elettori di fare proposte migliorative, nella logica di dialogare sulle riforme che il paese ci chiede, anzichè arroccarci sull'Aventino della sterile contrapposizione ideologica". Il Pd si appresta dunque a presentare la "bozza Letta-Violante", che punta a migliorare il decreto per la privatizzazione dell'aria: "Chiediamo che si introduca un'imposta anche sulle espirazioni - spiega Letta - Se è vero che il consumo di ossigeno va regolamentato, non possiamo non considerare che espirando emettiamo anidride carbonica. Ora, un partito ecologista chic ma pragmatico come il nostro non può non interessarsi al problema della Co2, che il protocollo di Kyoto ci chiede di abbattere nei prossimi anni. E' un sacrificio che i cittadini sapranno capire".
La Lega Nord, invece, avrebbe pronto un emendamento che preveda il divieto di erogare l'aria agli immigrati irregolari. "Non c'è aria per tutti - spiega il ministro Roberto Maroni - Che vadano a respirare da un'altra parte!"

domenica 5 settembre 2010

Le visioni di Leonida Gusmaroli #31

Con questa rubrica, l'uomo che meglio di chiunque altro scruta nelle nebbie del futuro proporrà alcune gustose anticipazioni sulla campagna elettorale del prossimo anno. Sappiamo quanto i nostri lettori siano appassionati di politica e crediamo che questa nuova rubrica non mancherà di soddisfare le loro aspettative. Leonida ha promesso un approfondimento settimanale dedicato ad ogni candidato, almeno finchè non libereremo suo figlio e sua moglie.

Roberto Magaraggia confermerà la propria candidatura a sindaco di Rovigo, annunciando un'imponente campagna di comunicazione per il periodo elettorale.
"Un candidato forte ha bisogno di ufficio stampa efficiente - spiegherà il candidato, durante una conferenza stampa al bar di piazza Roma -. Il mio sarà guidato da uno dei migliori giornalisti sociali di Rovigo, impegnato civilmente da oltre quarant'anni e severo censore del malcostume nella politica polesana, soprattutto nella cosiddetta sinistra. Non vi rivelo il suo nome. Sarà una sorpresa. L'ho conosciuto di recente, tramite una lettera che mi ha scritto, ma assicuro che abbiamo un'affinità più unica che rara".
Le scelte comunicative di Magaraggia durante la campagna elettorale, tuttavia, desteranno stupore nella popolazione ancora più della gag del cieco durante la campagna elettorale 2006. In particolare, popolerà le cronache per vari giorni l'orazione civile contro il monopolio culturale dei baroni della sinistra in città: "Merda, rutti, scoregge, caccole ed escrementi vari contro Merchiori, Rizzo e i soloni della cultura rodigina da Munaro a Gabbis Ferrari" esordirà Magaraggia. Ma a creare scompiglio saranno le successive prese di posizione del candidato sindaco contro i suoi stessi alleati, dopo un comizio elettorale in piazza Vittorio andato praticamente deserto: "Dov'erano i sedicenti esponenti del centrodestra rodigino, ciucciamentine bravi a parole ma latitanti quando si tratta di opporsi con i propri corpi alle prepotenze della ghenga partitocratico clientelare polesana?".
Magaraggia rovinerà irrimediabilmente i rapporti interni alla coalizione affibbiando ai colleghi nomignoli puerili, quali "Zangi Cicciobomba", "Isi Caccola" e "Luca Pelatòn", a cui attribuirà le più nefande e grottesche abitudini, con spirito goliardico e linguaggio coprolalico. Per riparare al disastro, la Lega Nord annuncerà una manifestazione a sostegno del candidato. Verrà accusata di ipocrisia: "Dov'erano questi politicanti del pene e delle palle quando io mi battevo contro le barriere architettoniche? Forse ad avvinazzarsi a qualche festa padana oppure a intortarsi con la ghenga partitocratico clientelare". A rendere meno lievi i danni sarà solamente la decisione dei quotidiani locali di non pubblicare più gli interventi del candidato, dopo essere stati definiti in blocco "organi del Minculpop al soldo della mafia, diretti da mezzeseghe col cervello in pappa". Unico ad apprezzare lo stile comunicativo di Magaraggia e del suo ghost writer sarà Vianello Monello, che tornerà a scrivere per il Corriere del Veneto, elogiando il candidato e invitando a votarlo. Magaraggia ricambierà con una lettera di insulti in cui lo battezzerà "alter ego di Gianni magna magna", per poi prendersela con se stesso, ricordando i propri trascorsi con Gianni Magnan, per poi passare con "la post-fascista Luisa Coppola" e autodescrivendosi come "un flaneur che da almeno quindici anni si gode la baby pensione ciondolando in bicicletta per la città". Magaraggia sarà costretto a smentire le dichiarazioni inviate a proprio nome ai giornali.
Alla fine riceverà tre voti, più un voto contestato (una scheda con su scritto "Magaraggia sei il mio paladino e questa scheda la tua durlindana"). Il candidato del centrosinistra, un tizio raccattato per sbaglio in stazione il giorno prima della presentazione delle liste, vincerà le elezioni al secondo turno.

sabato 4 settembre 2010

Gasparri, un Nobel mancato

"Dopo anni di fatiche ho appena finito il mio primo romanzo". L'annuncio viene da Maurizio Gasparri, onorevole del Pdl, che contesta la scelta dell'Accademia svedese di dare il premio per la Letterattura ad un tema delle elementari di  Barack Obama. "In realtà - precisa Gasparri - non l'ho scritto, l'ho letto. E non era un vero e proprio romanzo, ma la Settimana Enigmistica".
L'annuncio è stato dato da Gasparri durante una delle tante comparsate a Porta a Porta, dove è stato accolto dal consueto fuoco di fila delle domande di Bruno Vespa: "Con ghiaccio o liscia la sambuca? Ci metto la mosca?" Esauriti i convenevoli, Gasparri ha voluto ripercorrere la sua carriera da uno dei tanti tirapiedi di Almirante a uno dei tanti tirapiedi di Berlusconi, cogliendo l'occasione per smentire di avere mai detto "Di Pietro è meglio del Duce", nonchè di essere lui il ministro avvezzo ad andare con i viados, come sostenevano alcune voci calunniose ai tempi dell'affaire Marrazzo.
Ma Vespa, da giornalista di razza, non ha resistito alla tentazione di approfondire i retroscena della carriera letteraria dell'onorevole del Pdl, che alla fine è stato costretto a scoprire le carte. "Ebbene sì, ho appena completato il mio primo libro, ma non di scriverlo, come dicono i maligni - ha replicato - bensì di leggerlo. Si tratta di un numero della Settimana Enigmistica che avevo iniziato, pensate, nell'agosto 2008, mentre ero in spiaggia. La lettura mi ha talmente preso che non sono più riuscito a smettere. Ho apprezzato particolarmente il Sudoku. E' stata la mia prima escursione nella letteratura giapponese".
Messo alle strette, Gasparri ha dovuto anche svelare i suoi piani futuri: "Sono tentato di iniziare subito un nuovo numero della Settimana Enigmistica, ma prima mi riposerò. Troppe emozioni intense rischiano di compromettermi. Inoltre devo ancora finire di leggere il testo della riforma del sistema radiotelevisivo che porta il mio nome. All'epoca in cui l'ho scritto, poi non ho avuto il tempo di darci un'occhiata, ma prometto che mi ci metterò uno di questi pomeriggi".

venerdì 3 settembre 2010

Un Polesine atomico

Il veggente Leonida Gusmaroli, da tempo ritiratosi a Rosolina Mare in meditazione, ha avuto una complessa visione sul futuro del Polesine. Illuminato dalla rivelazione degli eventi prossimi a venire, ha fedelmente trascritto un dettagliato resoconto a beneficio della comunità.

L’annuncio del governo di volere costruire una centrale nucleare a Chioggia farà insorgere i polesani. “Come sempre agli altri tutto e a noi niente”, protesterà la Provincia, che presenterà un ordine del giorno in consiglio provinciale, votato dalla maggioranza e disertato, per ostruzionismo, dalla minoranza. “Non possiamo votare l’ordine del giorno a favore della centrale nucleare nel Delta – dichiarerà il leader del centrodestra, Antonello Contiero – Nel testo, infatti, si parla di una centrale, mentre noi avremmo preferito che non si usasse questa espressione per non porre un tetto al numero di centrali realizzabili in Polesine. E se ne volessimo cinque o sei?”
Per protesta, tutti gli assessori di Palazzo Celio proclameranno un mini sciopero della fame: per tre giorni, chi andrà a cena al ristorante eviterà di ordinare il dolce. Una misura che avrà durissime ripercussioni sull’economia polesana. Alla fine la Regione cederà e consentirà al Polesine di ospitare un importante sito per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Il Consvipo avvierà la trattativa sulle compensazioni, ottenendo fondi per dodicimila euro, che verranno investiti per il potenziamento della linea ferroviaria tra la stazione di Rovigo e l’interporto. “I cantieri per la costruzione del sito porteranno svariate centinaia di posti di lavoro, un’opportunità per il Polesine per uscire dalle secche della crisi economica”, dichiareranno i sindacati in un documento comune. Le associazioni degli agricoltori e dei piccoli imprenditori, riunite in Camera di Commercio, firmeranno invece un documento fortemente critico: “Le scorie di merda infilatevele su per il culo, non le vogliamo”. Cambieranno idea l’anno successivo: “I residui della fusione non sono incompatibili con l’agricoltura di qualità e porteranno ricadute positive per gli artigiani”.
L’iter si protrarrà per diversi anni, provocando la rabbia di Arrigo Ferrazzi, portavoce del Comitato d’Azione del Sito Stoccaggio Scorie: “Il Polesine ancora una volta è al palo per colpa di ambientalisti senza arte nè parte, che sventolano numeri a vanvera. Così si ferma la più grande opera cantierabile subito di cui il paese intero ha bisogno”.
Il Ministero dell’Ambiente approverà il progetto con 10.808 prescrizioni, che Enel dichiarerà di potere tranquillamente rispettare. Gli allarmi per la salute dei polesani verranno minimizzati dall’Ulss 18: “Questo sito è una grande opportunità per la sanità polesana – commenterà Adriano Marcolongo – Torneremo finalmente ad essere un polo di eccellenza in Veneto per le cure oncologiche”. Nettissima la presa di posizione del consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin: “Ormai il sito per le scorie radioattive lo hanno fatto. Tanto vale valutare quali benefici economici potrà avere il Polesine dal suo insediamento”.

giovedì 2 settembre 2010

Il PD candida la vedova Almirante

Assunta Almirante, la celebre vedova dello stimato politico fascista, sarà la candidata del PD alle prossime elezioni amministrative. La possibilità che la crisi del PDL porti ad elezioni anticipate ha spinto la direzione dei democratici ad accelerare i tempi. Dopo l'innamoramento per Gianfranco Fini e la candidatura di Emma Bonino, il PD completa la costruzione della propria identità di partito della destra moderata.
"Riteniamo che donna Assunta possa dare rappresentanza agli elettori moderati che non si riconoscono negli eccessi del governo Berlusconi - commenta un segretario del PD, Pierluigi Bersani - Allo stesso tempo, sarà in grado di parlare a quella sinistra che ha imparato a conoscere bazzicando i salotti romani con Fausto Bertinotti. Ancora una volta il PD candida una donna forte e determinata".
La nomina della vedova Almirante fa discutere il mondo politico e intellettuale italiano. Plauso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Devo molto a Giorgio, leader della generazione che non si è arresa. Persone come lui e Licio Gelli hanno saputo modellare un nuovo paese, guardando al futuro, ma ripescando dai recessi del passato". In una lunga lettera indirizzata a Repubblica, anche lo scrittore Roberto Saviano esprime vivo apprezzamento per una nomina di spessore: "Donna Assunta porta un cognome importante per il nostro paese per la lotta alla mafia. Vorrei che il centrodestra guidato dal mio editore riscoprisse i valori dell'antimafia, il senso dello Stato di Giorgio Almirante. Sono lieto che il PD completi il suo percorso identitario con questa candidatura nel segno della libertà" (published by arrangement with Roberto Santachiara Agenzia Letteraria).

mercoledì 1 settembre 2010

Cie a Zelo, il Polesine si mobilita

Spuntano come funghi le prese di posizione sul campo di internamento per negri che il governo intende costruire nell'ex base militare di Zelo.
Proprio ieri, Spiranello Scaraivovi (nella foto), rappresentante dei giovani della Lega Nord in alto Polesine, ha scritto al ministro Maroni per chiedere che il centro sia spostato altrove. "Fatelo a Porto Tolle - suggerisce - Si potrebbe spostare la popolazione locale in zone più salùbri e traslocare un po' di immigrati sull'isola. Poi si fanno saltare tutti i ponti e li si lascia lì. La posizione poi è comoda perchè è sul mare e quindi si potrebbero rimpatriare con le barche nei paesi da dove sono venuti. Gli immigrati potranno andarsene in giro come vogliono, ma stiano attenti perchè è zona di caccia e non sai mai che qualcuno scambi un negretto per un orango tango".
Proposte costruttive sarebbero invece in cantiere a Palazzo Celio, dove la maggioranza di centrosinistra starebbe concordando una linea comune rispetto al Cie. Secondo indiscrezioni, la giunta Virgili avrebbe predisposto un elenco di richieste da sottoporre al ministro Maroni, nel caso il progetto andasse avanti. Tra le compensazioni per l'insediamento del lager per immigrati, la Provincia potrebbe chiedere fondi per percorsi di integrazione, attraverso corsi di mediazione interculturale e l'istituzione di borse lavoro da destinare a cittadini extracomunitari. Il protocollo con il ministero dell'Interno dovrebbe prevedere anche la nascita di un Osservatorio permanente sui diritti umani in Polesine, con il compito di chiedere periodicamente alle forze dell'ordine interne al Cie rapporti sullo stato degli ospiti. In accordo con il centrodestra, sarà inserita anche una clausola che chiede quali misure verranno prese per impedire che eventuali negretti in fuga da tali prigioni illegali scorrazzino per le campagne rovinando i raccolti e impaurendo i villici.
Apre alla proposta l'associazione culturale Gruppo d'azione "Rino Daus", che chiede però di connotare i Cie come strutture socialmente utili: "I clandestini non hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani, quindi potrebbero essere utilizzati per la sperimentazione di farmaci e cosmetici, risparmiando la vita a milioni di coniglietti, criceti e scimmiette". Una proposta valutata con favore dal mondo animalista e vegano, ma anche da parte del centrosinistra: "Il movimento dedicato a Daus è un settore della politica ancora non intaccato dalla questione morale - spiega Franco Vecchiatti, luminare del Pd - Abbiamo il dovere di aprire il dialogo su ciò che ci accomuna". Giudizio positivo dallo storico attivista per i diritti umani Attilio Abbacchiani: "Difendo i diritti umani da cinquant'anni e ho titolo di dire che queste proposte concrete possono cambiare la nostra società ben più delle chiacchiere da sepolcri imbiancati di sedicenti pacifisti e ciucciamentine che si intortano con la ghenga partitocratico clientelare polesana". Nei giorni scorsi Abbacchiani ha scritto una lettera al consigliere comunale di sinistra Roberto Magaraggia, chiedendo la rimozione dell'assessore alla Pace, Giovanna Pineda, colpevole di avere ospitato in una struttura di proprietà del Comune una riunione delle associazioni polesane contro il Cie. La Lega Nord e il partito neonazista veneto hanno espresso la propria soddisfazione "per la presa di posizione fuori dagli schemi di colui che speriamo di trovare al nostro fianco anche nelle future iniziative".

Nuovi misteri!

Dopo "Voyager", continua il proliferare di programmi parascientifici sulle reti televisive italiane. Ora a fare concorrenza al programma di Roberto Giacobbo c'è Raz Degan, con un programma che svelerebbe molti misteri, se il conduttore parlasse in un italiano comprensibile, ma anche Rete 4, dall'alto della sua abusività, starebbe per lanciare un altro show di misteri vari.
Ricco il carnet di temi triti e ritriti: Ustica, il rapimento Moro, la strage di Capaci? Macchè, la profezia dei Maya sulla fine del mondo, le prove archeologiche dell'esistenza di Atlantide e perfino gli incontri alieni, dal quarto tipo (contatto) al settimo tipo (matrimonio in chiesa). Ma Giacobbo avrebbe già pronti alcune scottanti rivelazioni per sbaragliare la concorrenza. Vediamole!



Il Gabibbo non è un pupazzo
La celebre icona di "Striscia la notizia" non è un fantoccio animato da un essere umano all'interno, come hanno creduto per anni grandi e piccini. "Voyager" propone un viaggio all'interno della Saint Mary School, di Henderson, nel Nevada: qui il governo statunitense ha ospitato per decenni fino al termine della guerra fredda centinaia di bambini nati nelle zone limitrofe al deserto, dove vennero compiuti numerosi test con armi nucleari. Fuggi proprio da qui, Elvis, un ragazzino deforme, dell'età approssimativa di dieci anni, ripudiato dai genitori perchè nato con un corpo tozzo e pingue, una bocca smisurata e la pelle di un colore rosso vivo, per un chiaro effetto delle radiazioni. Fu Mike Bongiorno, dicono alcune tesi (altre accreditano la pista di un complotto con Raimondo Vianello), a portare in Italia il bambino, ribattezzato Gabibbo e presentato all'attuale premier, Silvio Berlusconi, che lo introdusse in Mediaset, come simpatica e innocua macchietta del programma di Ricci.

Il segreto di Kevin Costner
Tutti i film interpretati da Kevin Costner costituiscono un'unica trama, che narra la storia di un uomo vissuto attraverso i secoli e realmente esistente. Una rivelazione destinata a cambiare le sorti dell'umanità? Secondo autorevoli voci di Hollywood, in gioventù Kevin Costner avrebbe conosciuto Aurus, un cyborg sopravvissuto alla guerra tra Atlantide e Mu e passato indenne attraverso i secoli con innumerevoli identità. Costner avrebbe deciso di raccontare la vita di Aurus, celandola attraverso i suoi film più celebri, che ripercorrono le vicende del cyborg nell'inghilterra medievale, quelle nelle praterie americane durante lo sterminio degli indiani, la vita da poliziotto durante il proibizionismo e ancora il suo ruolo nelle indagini sulla morte del presidente Kennedy, fino all'arruolamento nella Guardia Costiera ai nostri giorni. Ma Costner è andato oltre, rivelando alcuni squarci del futuro: Aurus, come tutti i cyborg di Mu, ha infatti un cervello bioelettronico in grado di produrre visioni di ciò che sarà. Ecco dunque "The postman" e "Waterworld", i capitoli più remoti della saga di questo uomo immortale, avvolto dal mistero.

Cristo era un viaggiatore del tempo
Eh, sì. E' il quinto segreto di Fatima, noto a tutti gli affiliati alla Loggia Massonica del Gran Sole Raggiante e della Porta a Cuspide: il fondatore della religione cristiana, Gesù Cristo, era nientemeno che un impostore proveniente dal futuro e spedito indietro nel tempo da colui che oggi conosciamo come Papa Benedetto XVI.
Le cose, secondo le ricostruzioni scientifiche, sono andate così: in un 1977 alternativo, la Chiesa non esiste, perchè Cristo non è mai esistito. Dopo la calata dei barbari su Roma, l'Europa ha vissuto un periodo di fermento culturale e rivoluzionario che non solo scaccerà gli invasori, ma ripudierà per sempre la violenza, porterà all'unificazione geografica e a secoli e secoli di prosperità e pace. Non essendo esistito il Cristianesimo, non sono mai esistite la schiavitù, l'intolleranza verso gli ebrei, il colonialismo e innumerevoli guerre religiose. Nel 1977 i popoli indigeni convivono in pace con un piccolo gruppo di coloni bianchi nell'immenso continente americano, mentre nessuno ha mai messo piede in quello australiano e tra le grandi civiltà di Africa ed Europa si è instaurato un ricco scambio commerciale e culturale. In quell'anno Joseph Raztinger è un maniscalco di Dresda con manie di grandezza, che concepisce un piano di dominio sul mondo senza precedenti. Nell'ambito di un vasto complotto politico, spedisce indietro nel tempo un impostore, dotato di gadget tecnologici di ogni sorta, che arriverà nella Palestina di duemila anni prima e si spaccerà per il figlio del Dio degli ebrei. Anche se l'impostore non prevedeva di essere crocefisso (ma c'è chi sostiene che sia stato sacrificato volontariamente dai complottisti), dopo duemila anni il successo del piano è evidente: il maniscalco Raztinger è divenuto addirittura Papa e la Chiesa da secoli domina l'intero pianeta, grazie al potere del Cristianesimo. Una tesi che, se confermata, potrebbe certamente cambiare la nostra conoscenza della storia...