giovedì 9 settembre 2010

Ghe pensi mi!

Concedere una proroga di mandato al premier Silvio Berlusconi per consentirgli di seguire personalmente la nazionale italiana ai prossimi mondiali. E’ l’interessante proposta di legge costituzionale che il Pdl si appresta a
portare in Parlamento entro l’autunno, sull’onda delle polemiche per la sconfitta dell’Italia in Sudafrica.
“Non possiamo arrivare impreparati ai mondiali di Brasile – spiega il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – Questa eliminazione è un’onta che mette in dubbio la popolarità del nostro paese nello scenario internazionale”.
Lo stesso Berlusconi, intervistato dal Tg4 della sera, conferma la propria disponibilità: “Quando ho visto cosa combinavano gli azzurri in campo non ho potuto fare a meno di pensare a come sarebbero andate le cose se avessi messo a disposizione della squadra l’esperienza maturata come dirigente del Milan – racconta – Ancora una volta è chiaro che non posso fidarmi di lasciare fare le cose agli altri. Seppure a malincuore, dovrò prendere in mano personalmente la cosa. Insomma: ghe pensi mi. Serve una legge che dia al premier il potere di gestire direttamente una questione di interesse nazionale come la performance ai mondiali”.
L’unico intoppo è che nel 2014 il premier potrebbe non essere più in carica. “E’ un rischio minimo, data la popolarità del nostro presidente, che ormai sfiora il 97% – puntualizza il libero professionista Daniele Capezzone - Tuttavia non possiamo lasciare una questione simile in mano all’incertezza del risultato elettorale. Ecco perchè ci sembra doveroso chiedere non solo un decreto legge che conferisca al premier i poteri di Ct della nazionale, ma anche una proroga straordinaria del suo mandato, per garantire la sua presenza alla sfida brasiliana. Se la sinistra intende fare come sempre sterile ostruzionismo senza proporre nulla, si prenda la responsabilità dell’eventuale sconfitta degli azzurri”.
Caute aperture arrivano dal Pd: “La nazionale di calcio non è di destra, nè di sinistra – replica Enrico Letta – La legge così com’è non si può votare. Vogliamo auspicare invece che la maggioranza apra al dialogo e si confronti sui nostri emendamenti migliorativi, quale ad esempio la proposta, più che leggitima, di affidare al presidente della Repubblica la nomina del cuoco della nazionale”. Scontata la contrarietà di Antonio Di Pietro, che annuncia atti di disobbedienza civile, come la prima manifestazione telepatica nazionale: tutti i manifestanti sono invitati a biasimare mentalmente Berlusconi, nella stessa data e nella stessa ora, allo scopo di fargli fischiare fastidiosamente le orecchie.
Ostilità anche nella Lega Nord: “Non ce ne frega niente di questo decreto legge, almeno finchè non ci daranno il federalismo o in alternativa un nuovo bonifico bancario”, tuona il leader Umberto Bossi. Caustico Gianfranco Fini: “Ogni mese Berlusconi propone una legge per aumentare i suoi poteri. Siamo delusi: di fronte a tanta puntualità nel legiferare a proprio favore, constatiamo minore puntualità nel versare il nostro bonifico mensile. Tuttavia continueremo a esprimere fedeltà a questo governo e a svolgere il nostro indispensabile ruolo di finta opposizione interna”.

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