Nuova testimonianza da Celio Rodigino, tuttora impegnato in una sanguinosa caccia all'uomo per sterminare gli ultimi sopravvissuti dei 500 cloni di Vianello Monello spediti in giro per il mondo e per il tempo dalla Repubblica Popolare Cinese, al fine di conquistare l'egemonia sul pianeta. La lettera mi è giunta in modo singolare, all'interno di una bottiglia sotterrata nell'orto del mio eremo azero. In una specie di prefazione, che non riporto, Celio spiega di averla lasciata lì nell'anno 1978, conscio che l'avrei ritrovata intatta 40 anni dopo. E così è andata. A lui la parola.
Caro Monello Vianello,
si avvicina il giorno in cui la resa dei conti sarà con il clone numero uno di Vianello Monello, che sembra sia custodito in un bunker segreto di Pechino, stando almeno alle ultime informazioni disponibili. Intanto prosegue la mia caccia a ritroso per i secoli, grazie alla macchina del tempo fornitami da Maicol Colasberna per rimediare agli intrighi orditi dal fratello in alleanza con i perfidi comunisti cinesi. Dopo avere concluso la missione nel Transvaal, impedendo che un clone di Vianello Monello uccidesse sir Robert Baden-Powell e stravolgesse la storia dell'Africa moderna, sono schizzato ancora più indietro nel tempo per fermare un altra copia di tuo fratello, intenta per oscuri motivi ad alterare l'epoca storica in cui i primi uomini di Cro-Magnon surclassarono l'uomo di Neanderthal nel territorio dell'attuale Europa. Come sempre giudicherai male il fatto che il primo dei due Vianelli è stato impiccato, mentre il secondo è morto cadendo in un burrone dopo essere stato fatto bersaglio di colpi di selce appuntita. Cambierai forse idea quando ti racconterò la mia ultima missione nello spaziotempo, l'ennesimo esempio della malvagità dei cloni creati dal governo cinese.
Sono arrivato con la macchina del tempo di Maicol ai primi giorni dell'agosto 1806, nel territorio dell'attuale provincia di Potenza. Qui alcune fonti storiche mi segnalavano la presenza di un Vianello Monello nella città di Lauria, autore di numerosi giornali murali in cui proclamava la rivolta alle truppe francesi in nome della fedeltà al regno borbonico. Fu la sua opera di sobillazione a scatenare lo scontro con i soldati di Napoleone, che al comando di André Masséna controbatterono assediando e poi saccheggiando la città, uccidendo centnaia di abitanti, che furono gettati in un'immensa fossa comune assieme ai napoletani che li avevano aiutati. Tra l'8 e il 9 agosto sono stato testimone del sanguinoso massacro di Lauria, scatenato da Vianello Monello nella convinzione di contribuire a indebolire l'espansione francese. Un piano sconclusionato, che ha portato solo a uno spargimento di sangue disgustoso. Mentre uomini, donne e bambini venivano massacrati e la città incendiata, ho scovato il clone Vianello Monello, travestito da mendicante, mentre cercava di fuggire fuori città per non essere coinvolto nella battaglia. Intorno dilagava il caos. Si deve essere accorto del mio sguardo furente, mentre mi avvicinavo a lui cammuffato da generale borbone. Ha implorato pietà, chiamandomi per nome, segno che mi aveva riconosciuto eccome. Tale era la rabbia che mi ha pervaso, che ho infierito su di lui in modo bestiale, spezzandogli gambe e braccia e finendolo solo dopo un'interminabile agonia, a colpi di bastone. Giustizia era fatta, pensai, mentre mi allontanavo dalla città in fiamme, conscio che non ero comunque riuscito a impedire che il caos si scatenasse. Sarei potuto tornare indietro di qualche mese e fermarlo prima? Ancora me lo chiedo. Maicol sostiene che avrei alterato il continuum spaziotempo, generando un paradosso: se avessi ucciso Vianello Monello prima che scatenasse la rivolta, il mio viaggio nella Lauria devastata dai soldati di Napoleone non sarebbe mai avvenuto, perchè non avrei avuto il ripensamento che sarebbe stato all'origine del viaggio nella Lauria pre-rivolta, dunque il tempo si sarebbe avvitato su se stesso, forse distruggendo l'intero universo. "Accontentati di avere fatto giustizia", mi ha detto. Dopodichè siamo ripartiti per una nuova, incredibile missione negli ultimi anni del X secolo, alla corte di Ugo Capeto. Ma questa è un'altra storia, che ti racconterò.
Postfazione di Monello Vianello:
Caro Celio, per favore smettila di inviarmi i tuoi reportage. Sono noiosi, tronfi e privi di verve. Davvero mi interessa poco sapere come hai ucciso l'ennesimo clone di Vianello Monello, soprattutto se per farlo mi tocca leggere una prosopopea stantia e retorica, che non mi fa nemmeno ridere. In amicizia. MV
1 commento:
sono d'accordo con te monello, davvero noiosissimo!"du palle !". siamo quasi ai livelli delle omelie eseguite da mons. Fausto Merchiori in consiglio comunale, oppure degli interventi critici "teleguidati" nello stesso consesso e parlati da andrea bimbattino, o di quando F.D.G Avezzu' finge (perchè sono in palese accordo da sempre..) di attacare Merchiori... du marun!!
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