sabato 20 dicembre 2008

Una lezione di democrazia

Da un campeggio in Val di Fiemme, dove l'opposizione a Palazzo Nodari si è ritirata a complottare, condividendo le asperità dell'inverno e le difficoltà della vita all'aria aperta, Andrea Bimbatti ha fatto sentire la sua voce l'altro ieri, in occasione del Consiglio Comunale: "Col cazzo che partecipiamo - ha scritto in una breve nota - Piuttosto che rivedere quel bruto arrogante e manesco di Vito Piccininno rimaniamo intanati nei boschi fino alle prossime elezioni. Siamo tutti d'accordo e boicotteremo i lavori del Consiglio ad oltranza, vivendo nella natura, nutrendoci di neve e bacche e fortificando anima e corpo per tornare più duri e temprati che mai. Ah! Ah! Ah!"
I lavori sono così proseguiti con il solo apporto della maggioranza, rivelando un incredibile esito della contestazione del centrodestra: senza opposizione si lavora meglio. Sono bastate infatti poche ore per esaurire in sveltezza i 762 punti all'ordine del giorno, tra cui spiccavano interessanti approfondimenti su capitoli di bilancio quali "Spesa per rimborso acquisto Svitol per porta arrugginita da dipendente comunale" o mozioni di importanza epocale quali "Intitoliamo una via a Gianni Bugno, se per caso non c'è già". Un raro esempio di discussione civile e urbana, nonchè di efficienza della macchina politica. "Di ciò ringrazio gli amici dell'opposizione - commenta il sindaco, Fausto Merchiori - E confermo il mandato di Vito Piccininno a oltranza, visti gli ottimi esiti prodotti dal suo lavoro. Si parla spesso dei tempi eterni della politica: ebbene, noi oggi abbiamo dato un esempio storico di come è possibile accelerare il processo decisionale, superando la fase dello sterile dibattito, dell'ostruzionismo fine a se stesso, delle polemiche che avvelenano i civili rapporti tra le persone che si adoprano per il bene della collettività. Di ciò ringraziamo anche l'opposizione, che ha contribuito a questo importante risultato".
L'effetto boomerang ha prodotto nuove crepe nel centrodestra, che si è sfogato dapprima con una durissima battaglia a palle di neve, dopodichè con una serie di documenti e note al fulmicotone: "E' tutta colpa del B.V. Paolino, è stato lui a proporre di andarsene per infinocchiare gli avversari, e invece è accaduto il contrario. E' tutto un piano ordito in accordo con Gigi Minestrina per favorire alcune decisioni chiave della maggioranza, quali il riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1, lettera A, D. Lgs. n. 267/2000, per liquidazione compenso avv. Rodolfo Lorenzoni, curatore dell’eredità giacente defunta Contato Angelina!" Accuse che Avezzù non raccoglie e anzi respinge al mittente: "Ma se sei tu, Bimbatti, che ci hai costretti a venire qui in questo campeggio di merda, col freddo che fa, che ogni volta che devo andare a cagare mi viene la diarrea e la notte c'ho i piroli di ghiaccio sul telaio della tenda! - scrive in un comunicato - La colpa di tutto questo è solo tua, figurati se sarei potuto mancare al Consiglio Comunale in cui avrei discusso finalmente la proposta di intitolare una via a Giovanni Paolo II!" Il controesodo è iniziato già a metà pomeriggio, quando l'Udc ha abbandonato il campeggio, seguita a ruota dalla Lega Nord: "Niente di personale - ha commentato Alessandro Zanforlini D'Isanto, nel salutare - Ma mi sta venendo la febbre con quest'arietta ghiacciata. E domani devo andare al lavoro". Mentre il Pdl e Forza Italia battibeccavano sul da farsi, l'unico a mandare un segnale di determinazione è stato Roberto Magaraggia, alloggiato al vicino Hotel Miramonti: "Qui, nel comfort di un cinque stelle con piscina riscaldata e pianobar continuerò la mia indefessa lotta ad oltranza contro la malvagia giunta bolscevica di Fausto Merchiori e Vito Piccininno! Orsù, colleghi, non desistete, alla pugna fino alla vittoria completa sui malvagi che ci opprimono!"

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