domenica 15 febbraio 2009

Le previsioni di Orlando Lupani #1

Ora che i polesani hanno detto basta alle sciocchezze di Monello Vianello, è tempo di dire basta anche alle inconcludenti previsioni di Leonida Gusmaroli. La rubrica delle visioni domenicali passa ora in mano a Orlando Lupani, esponente di spicco della massoneria polesana, che dall'alto del suo illuminato scranno osserva e comprende i movimenti di persone ed entità politiche, avendo mezzi per interpretare il futuro ben più efficaci di una boccia di vetro. Lode!

Gli anni della prosperità
Il futuro del Polesine è radioso e luminoso. Intoccato dalla terza guerra mondiale, ordita per distruggere definitivamente ideologie di morte come l'estremismo islamico, il sionismo e il comunismo, il Polesine conoscerà finalmente l'età dell'oro, grazie al rinnovato patto tra l'imprenditoria locale, gli amministratori della cosa pubblica e le forze economiche del territorio. Un nuovo "patto della bistecca" unirà i soggetti più influenti della provincia in un'impresa volta a spazzare via le nebbie che sommergono il luminoso est della terra tra i due fiumi, per illuminarle con la conoscenza e l'intraprendenza: aboliti i piccoli comuni, scomparso il carrozzone della Provincia, il reggente Ozymandias condurrà finalmente questa terra in un futuro di sviluppo: sorgeranno decine e decine di centrali elettriche, dozzine di autostrade, cinquanta grandi distretti commerciali. L'apice sarà raggiunto con il placet del comitato per la Toponomastica al cambiamento di nome del casello autostradale di Ferrara Nord in "Rovigo Oltre Po".

Gli anni bui
La quarta guerra mondiale toccherà solo marginalmente il Polesine, messo in ginocchio invece da una concomitanza di problemi economici e ambientali. La crisi economica si acuirà al punto da provocare gravi tensioni sociali: i mendicanti zingari insorgeranno contro i sempre più numerosi mendicanti italiani, accusati di voler rubare loro il lavoro. Nemmeno la tessera del partito aiuterà più i giovani a trovare un posto fisso. Palazzo Nodari e gli altri palazzi del potere verranno blindati, dopo che uno studio scientifico dimostrerà che la povertà ha consistenza materiale e tende a corrodere i mobili di pregio. In questo periodo un altra crisi colpirà i polesani, abituati ad attingere l'acqua dai fiumi circostanti. Lo sversamento nel Po e nell'Adige di ingenti quantitativi di sostanze chimiche e ormoni femminili provocherà mutazioni genetiche nella popolazione: i maschi nasceranno di generazione in generazione con piselli sempre più corti. Ciò produrrà un incremento delle vendite di Suv, con conseguente congestionamento dell'atmosfera sul capoluogo e aumento esponenziale degli incidenti da manovra. L'assessore all'Ambiente del governo di Ozymandias, Nadia Romeo, farà allargare i parcheggi ed estenderà a piazza Vittorio Emanuele la zona accessibile ai mezzi motorizzati, ma non riuscirà a risolvere il problema. L'era della decadenza si concluderà con la distruzione completa di Rovigo, la notte di San Silvestro: secondo una profezia, un enorme pene squarcerà le nubi e piomberà sul capoluogo del Polesine, sprofondandolo negli abissi della terra in un immane cataclisma.

Gli anni della rinascita
Coloni provenienti da sud si stabiliranno in un Polesine ormai deserto. I nuovi arrivati daranno finalmente vita al sogno della terra tra i due fiumi, ricostruendo rapidamente le città perdute: per la minuziosa ricostruzione, gli ingegneri si affideranno a un'antica copia della guida verde del Touring Club. "Ah, che bello il Polesine, senza i polesani!", si leggerà nei cartelli posti all'ingresso della provincia.

3 commenti:

ERRE ha detto...

Finalmente orlando Lupani tra noi!

Anonimo ha detto...

Il link alle biografie dei personaggi del blog non funziona. E io continuo a non capirci una sega.

La Ghenga ha detto...

Certo, essendo cambiato l'indirizzo, tutti i link interni non funzioneranno più finchè io non mi deciderò a rifarli...