lunedì 23 febbraio 2009

L'ultimo clone

"La prima cosa che farò? Un faccia a faccia con lo spettro che infesta Palazzo Celio. Ho già ottenuto l'autorizzazione da Saccardin. Poi mi dedicherò a finire il lavoro lasciato a metà da Celio Rodigino: non voglio più sentire di cloni di me stesso in circolazione".
Con queste toccanti parole il clone numero uno di Vianello Monello si è presentato ieri alla stampa rodigina, convocata per un eclatante annuncio: la missione a Pechino è andata a buon fine, il clone è finalmente libero. La notizia è stata data in una conferenza stampa informale nell'ufficio del dottor Gaio Barfowskji, nella sede della Provincia in viale della Pace. Assieme al clone di Vianello Monello e al consulente scientifico della Provincia, c'erano anche due protagonisti dell'operazione: l'ispettore Cibotto e l'intellettuale di Oca Marina, Gelmino Barozzi, quale portavoce di Monello Vianello. "Quest'ultimo - spiega Barozzi - ha scelto di rimanere a Prypiat, pur avendo supportato la nostra missione. La verità è che Rovigo non è ancora una città sicura per un libero pensatore. La giunta socialista di Antonio Costato è ormai moribonda, i balordi reazionari dispiegano tutto il loro arsenale di violenza contro i deboli e i poveri, mentre in questa fetida buca di nebbia e merda la gente insorge per le buche nell'asfalto o la mancanza di parcheggi". A moderare le intemperanze di Gelmino Barozzi, il commento conciliante di Gaio Barfowskji: "Non sarei così severo nel giudicare i rodigini, che sono gente semplice, ma in fondo sono brava gente. Monello Vianello, nonchè il valido Gelmino Barozzi, scontano semplicemente la frustrazione di vivere in una provincia mediocre. Capisco che dovendo scegliere se vivere a Prypiat o a Rovigo, uno preferisca un posto in cui ci sia un po' di vita intellettuale".
"Quando avete finito di cianciare di mio fratello - ha interrotto a quel punto Vianello Monello, ossia il suo clone - potremmo anche parlare del sottoscritto e di quello che mi è accaduto: io lascerei spazio alle domande dei giornalisti, dato che è mezzora che parliamo solo noi". I cronisti presenti hanno voluto però approfondire gli aspetti legati alla latitanza di Monello Vianello e ai tempi necessari per un suo eventuale ritorno. Esasperato, il clone numero uno di Vianello Monello ha abbandonato la stanza imprecando a tutto spiano: "Sempre a parlare di mio fratello! - ha gridato, sbattendo la porta - E di me non gliene frega un cazzo, che sono stato imprigionato mesi e mesi in un bunker in Cina! Nemmeno una parola per sapere come cazzo hanno fatto a liberarmi! Ma vaffanculo!" La sfuriata è stata accolta con fastidio dai presenti: "Neanche fosse il vero Vianello Monello - ha detto una giornalista - In fondo è solo uno dei tanti cloni!"
Rimane dunque un mistero come la squadra condotta dall'ispettore Cibotto sia riuscita a riportare a casa il celebre clone: stando ad alcune indiscrezioni, il buon esito sarebbe frutto di un accordo politico tra l'amministrazione Costato e la Repubblica Popolare Cinese per il rientro di Vianello Monello in patria, quale deterrente all'espansione dei Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti.

(nella foto, sostenitori della giunta Costato festeggiano il ritorno di Vianello Monello)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Kim Jong Il's Birthday Celebrated in Various Countries





Pyongyang, February 23 (KCNA) -- Lectures were held in Tajikistan, Democratic Congo and Zambia and round-table talks in Brazil and Tunisia between Feb. 10 and 14 on the occasion of the birthday of General Secretary Kim Jong Il.

The secretary in charge of the ideological work of the Central Committee of the Communist Party of Tajikistan in a lecture said that Kim Jong Il put forward the army as the main force and established the mode of the unique Songun politics to defend the country, the revolution and socialism and push ahead with the overall socialist construction by relying on it in the 1990s when the moves of the imperialist allied forces to stifle the DPRK were at their height.


He noted that Kim Jong Il has attached priority to strengthening the military power, regarding the military affairs as the most important national affairs and the military power as the most important national strength in the struggle to defend socialism.


The chairman of the Group for the Study of Kim Jong Il Juche Idea of Democratic Congo in a lecture noted that while inspecting units of the Korean People's Army, Supreme Commander Kim Jong Il has made sure that all the servicepersons were fully prepared in political, ideological and military technical aspects and taken warm care of their military service and living as their parents would do.


It is no accident that the KPA servicepersons are replete with the resolution to devotedly fight for the sake of their supreme commander while remaining absolutely true to his idea and leadership, he said.


The vice-chairman of the Brazilian Workers' Party said at the round-table talks that the Songun politics of Kim Jong Il is the most just political mode for defending the sovereignty of the country under the present complicated international situation and its validity and vitality are fully displayed in the DPRK.