giovedì 8 ottobre 2009

Daghe al negher!

"Ce ne ciava un casso a noi della Prefettura. I cittadini ga bisognio de sentirse sicuri, i ga bisognio de ronde cative, mina de quatro veciazi panzoni".
Si presentano in un commovente creolo di italiano e parlata locale, l'aspetto semplice e dimesso, da figli di una terra di villici che non rinnega le proprie radici. Sono Tullio Zongin e Gionatha Baretton (nella foto), rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo "Sicurezza continua - Ronde organizzate triveneto occidentale", sezione di Rovigo, che ieri hanno avviato la prima ronda cittadina nel centro del ridente capoluogo polesano. E come si evince dalle loro dichiarazioni, non godranno dell'autorizzazione prefettizia, come previsto dalla legge, ma hanno le idee chiare.
"Noi non ce l'abbiamo con i negri - dichiara il traduttore simultaneo, che ci fornisce la versione in italiano delle loro esternazioni - Ma è un dato di fatto che troppi negri in giro significa che la gente si sente meno sicura. Noi non possiamo pensare che certa gente venga qui a creare impunemente insicurezza percepita, quindi controlleremo che tutto avvenga nel rispetto della legalità, dio povero". Tullio, ventiduenne di Spianata, è noto alle forze dell'ordine fin dagli anni Novanta, quando fu sorpreso in plurime occasioni a staccare gli stemmini delle Mercedes, difendendosi con la motivazione "Mi so' un fiolo del popolo!". Dopo una passata di sganassoni da parte della madre, in seguito all'ennesimo ritiro della patente, si convertì alla legalità, promettendo di difendere l'ordine pubblico con solerzia e partecipazione.
Gionatha, invece, viene da un percorso diverso. A ventisei anni fondò, per la prima volta in Polesine, l'Associazione per la Lotta sull'Eiaculazione Precoce, per rappresentare molti giovini e non giovini afflitti da questo male. Notevole il successo del pride organizzato in piazza Garibaldi, per rivendicare dignità di fronte alle discriminazioni che ogni giorno subiscono molti individui affetti da questa malattia. Dopo il fallito tentativo di raccogliere firme per una legge di iniziativa popolare per rendere l'eiaculazione precoce una malattia invalidante, Gionatha ha deciso di dedicarsi alla tutela della città che ama. "Usciremo di ronda io e Tullio - spiega -, assieme al Berti, al Fofez, al Caegarin e al signor Venerio, un simpatico anziano che vuole partecipare per vendicarsi degli apache che nel 1934 sterminarono la sua famiglia in Minnesota. E col cazzo che giriamo disarmati: io ho il coltellino dell'armata svizzera e sono pronto a usarlo per difendere le vite dei miei concittadini. Uomini, all'assalto!"

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