Il pensiero filosofico padano è poco conosciuto oltre i confini naturali della Padania, a causa dell'ostracismo di Roma Ladrona e Bologna la Rossa. Gli stessi padani sottovalutano la presenza e l'importanza degli intellettuali padani, perchè per anni i popoli al di sotto del Po hanno lavorato per convincere tutti che la gente del nord lavora tanto, ma è ignorante, mentre i toscani e gli umbri hanno inventato l'italiano e quindi possono vivere di rendita. Ebbene, non è così. E vogliamo dimostrarlo ai nostri lettori, proponendo una rubrica fissa a cura di un ospite di prestigio, il professor Demetrio Ceolin, giornalista e scrittore di Selva di Progno. Dalla sua magione nell'alta veronese, il professor Ceolin risponderà alle lettere con i quesiti e gli interrogativi che i nostri lettori padani ci invieranno, dispensando a piene mani la propria conoscenza del mondo e della vita.
Mi scrive Valter da Castelmassa: "Caro professore, mi chiamo Valter, ci siamo anche incontrati all'esposizione di trattori alla fiera di San Valentino a Bussolengo. Volevo chiederle, lei che sa tutto: perchè qui da noi va tutto in vacca e ogni cosa che si fa c'è un sacco di gente che sa solo dire di no, però intanto gli autobus non funzionano, i nostri paesi sono abbandonati e i giovani vanno a cercare fortuna altrove, le strade sono un colabrodo e nessuno le ripara e i negozi stanno chiudendo uno dietro l'altro. Ma nessuno fa niente! E poi si dice: non c'è lavoro. Ma secondo me di cose da fare ce ne sarebbero un sacco, tipo riparare le strade. Perchè nessuno lo fa, per esempio? Allora io chiedo, di fronte a tutto questo: perchè?"
Caro signore, capisco la sua rabbia e mi conceda di risponderle compiutamente. Innanzitutto, verrebbe da dire, ma dobbiamo proprio compatirli questi giovani che lasciano il paese in cui sono nati e cresciuti, per andare magari a fare il responsabile delle pubbliche relazioni a Roma, inseguendo l'ultima moda professionale, per poi magari tornarsene a casa da mamma con le pive nel sacco? Non sarebbero stati meglio se rimanevano con i loro nonni e nella loro terra a imparare i mestieri della campagna, lavori duri ma sempre richiesti, che producono cose vere e non chiacchiere da fighetti intellettuali?
Poi le dico: lei fa notare alcuni dei mali più noti della nostra amata terra, la Padania. E io aggiungo all'elenco l'immigrazione incontrollata, che ci sta trasformando nel Bronx, che se non lo sapesse è un quartiere molto ma molto malfamato e pieno di africani negli Stati Uniti!
Lei mi chiede perchè. Le rispondo: è tutta colpa della sinistra, che da un secolo governa le nostre terre, lasciandole nella miseria e nella disperazione. Ma ora le giunte rosse comuniste tremano, perchè il vessillo della Lega Nord si fa avanti, scalzandoli dalle loro poltrone e mettendo al loro posto i veri amministratori padani, quelli che si sono abbeverati alle fonti del dio Po e hanno giurato fedeltà a Bossi e che hanno a cuore solo il bene della loro gente e della loro terra. Allora le dico, quando avremo conquistato tutti questi comuni dominati dai comunisti e dai loro alleati che si dicono di centrodestra, allora le buche, gli autobus in ritardo e i giovani che scappano all'estero vedrà che non ci saranno più.
Saluti padani,
Demetrio Ceolin
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