“Ucciderò mio padre per incassare i soldi dell’assicurazione sulla sua miserabile vita e abdicare a un pizzosissimo posto da fannullone statale raccomandato”.
Tornello Vianello ha presentato senza troppi giri di parole il proprio progetto, che prevede un'avventurosa spedizione in Azerbaijan alla ricerca dell'autore di questo blog, con l'obiettivo di farlo fuori in barba all'amore filiale. “Ecchè? Dovrei forse formalizzarmi quando Celio Rodigino va in giro a fare a pezzi cloni di mio zio Vianello Monello? Quindi non mi rompete e fatemi svolgere fino in fondo il mio ruolo di benestante dalla moralità discutibile”. L’erede di Monello Vianello ha attrezzato un Hummer per la missione ed è determinatissimo ad andare fino in fondo. “Mio padre deve essere eliminato anche nell’interesse dei miei amici vetusti scaldapoltrone ammuffiti – spiega – se lo arrestassero per la piccola storia di corruzione in cui è rimasto coinvolto per trovarmi un posto di lavoro, parlerebbe e incastrerebbe un sacco di profittatori perbene. Lo conosco bene: è un pusillanime in cui alberga ancora un melenso fondo di bontà. Io invece sono orgogliosamente una merda”.
Nel viaggio alla ricerca di Monello Vianello ovviamente non poteva mancare Ugo Savoia (in alto, in una foto di repertorio). “Ho ancora le valige pronte dal fallito viaggio in Nepal per il recupero di Guglielmo Brusco – sottolinea il direttore del Corriere del Veneto – il mio spirito avventuroso mi fa aderire con piacere a questa iniziativa dell’amico Tornello Vianello che toglierà finalmente dai piedi quell’odioso grillo parlante di Monello Vianello. E poi ho bisogno di riprendermi dopo che il valido Gianluca ha abbandonato la redazione per passare ai nostri acerrimi rivali del Gazzettino. Eppure dovrebbe saperlo che con Roberto Papetti non vivrà mai le esperienze intorno al mondo che ha vissuto con noi. Per questo ho deciso che al suo posto assieme ai soliti Kwame, Josè, Adolf e compagnia briscola, partirà il buon Federico Nicoletti che avrà il compito di tenere sotto controllo le intemperanze dei collaboratori e garantire concretezza al nostro difficile lavoro”.
La partenza della spedizione è stata salutata con una commovente cerimonia che ha visto partecipare il ministro Renato Brunetta, il pornografo Marioliti e il legnoso Pinocchio, presente per dimostrare che non necessariamente quando esce di casa trova qualcuno che lo picchia come un tamburo. “Ancora non ci credo che sono ancora tutto intero” ha dichiarato il simpatico burattino pistoiese prima di essere investito dall’Hummer in retromarcia. Pinocchio è ora nuovamente ricoverato in una falegnameria in gravissime condizioni.
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