venerdì 19 dicembre 2008

Nuova ipotesi di riconversione

La seconda morte di Cicciuzzo Sconciaforni apre un nuovo fronte nel dibattito per la conversione della centrale di Polesine Camerini. Il corpo del noto pornodivo, infatti, dopo la morte è tornato alle fattezze originali e giace ancora intatto in una cappella costruita su misura e depositata all'Interporto in attesa di trovare un inceneritore abbastanza grande per la cremazione (nella foto, un momento del trasporto). “Propongo di utilizzare le abbondanti scorte di lardo del defunto per alimentare i gruppi termoelettrici – sostiene Vanni Destro, portavoce del gruppo “Cittadini per la partecipazione” – secondo le stime di tecnici indipendenti da noi appositamente contattati, la sunia di quel maiale fascista potrà far funzionare la centrale a basso impatto fino al 2023 e, quindi, ci sarà tutto il tempo per riconvertire in chiave ecosostenibile l’intero sistema produttivo del Delta. Ora la lobby del carbone non ha più alibi”.
Posizioni sostenute dal parere legale dell’avvocato dei comitati ambientalisti, Matteo Ceruti: “Attraverso i familiari del compianto Cicciuzzo abbiamo verificato che il defunto desiderava essere cremato. Non avendo precisato se volesse che ciò avvenisse in un’unica soluzione siamo tranquilli sotto ogni aspetto sulla percorribilità dell’ipotesi prospettata da Vanni Destro”. Plaude anche il sindaco Fausto Merchiori. “E’ una scelta entro tutti i protocolli – sottolinea – e, oltre al fatto che l’amico Angelo Milan non avrà più pretesto per tirarmi dei trappoloni sul carbone facendo comunella coi nemici del popolo dell’opposizione, sono felice che con la combustione verrà annullato il dna del signor Sconciaforni e, quindi, scongiureremo un suo nuovo bizzarro ritorno in vita, magari in centinaia di copie come accaduto con quella buona lana del signor Vianello Monello”.
Non giungono lamentele dall’opposizione o, almeno, dal B.V. Paolino: “La vita va difesa dal concepimento fino all’epilogo naturale. Con quel cadavere fate, quindi, quello stracazzo che vi pare”. Ma dai sostenitori del carbone pulito giunge un allarme preoccupato. “Prevedo catastrofi – afferma un terrorizzato professor Gajo Barfowskij – dall’alto della mia alta altitudine scientifica temo che invece la dispersione di particelle di Cicciuzzo nell’aria a contatto con l’umidità produrranno per condensa miliardi di Cicciuzzi infinitesimali che, per fare alcuni esempi, entreranno nei polmoni dei polesani o divoreranno, invisibili, i raccolti con più voracità di un esercito di schifose locuste. Senza contare che gli irrisolti effetti del mio invertitore molecolare riporteranno, nel tempo, in vita organismi unicellulari primordiali che riprodurranno malattie ormai sconosciute al nostro sistema immunitario”.

3 commenti:

Vanni Destro ha detto...

Perchè no?
In fondo la soluzione da me proposta trova notevole consenso tra quelli che pensano che del maiale non si butta via nulla.
Anche se fascista. Sembra che la stessa Federica Zarri, collega del defunto, abbia espresso la volontà di servire il Polesine, in caso di sua dipartita, nel medesimo modo, ma alltri e più numerosi potrebbero mettersi civicamente a disposizione.
Ciò che si perde in termini di inutilità umana può tornare utile sotto il profilo della produzione di energia semi pulita.
Un piccolo passo per i maiali fascisti, un grande passo per la produzione energetica planetaria!

La Ghenga ha detto...

L'importante è che ciascuno di noi faccia la propria parte. Personalmente ho già dato mandato a mio figlio Tornello di fare della mia salma un uso ecologicamente compatibile.

MV

Vanni Destro ha detto...

Concordo. Quando sarò defunto voglio essere seppellito in una torbiera per trasgormarmi in carbone pulito utilizzabile da Enel tra un paio di ere geologiche.
Tuo figlio si chiama Tornello? Una splendida suggestione pre brunettiana!