mercoledì 31 dicembre 2008

Nuovi progetti per Cicciuzzo Sconciaforni

Scampato ancora una volta alla morte grazie all'intervento di Babbo Natale, l'attore a luci rosse polesano Cicciuzzo Sconciaforni, candidato alle provinciali con Federica Zarri (Pdl), si racconta in questa intervista esclusiva, rilasciata dietro lauto compenso al nostro stimato blog. Progetti compiuti, scenari futuri e un quadro generale della scena hard internazionale sono i temi di cui discorriamo con questo acuto analista dei tempi moderni*.

Sconciaforni, come ci si sente ad essere di nuovo in vita dopo tutto ciò che ha passato?

Bene, tremendamente bene. Essere di nuovo vivo ti fa riassaporare pienamente la vita. Sembra un luogo comune, ma è proprio così. Perfino il cibo che mangio ha un gusto diverso. Riempio ogni giorno di novità per non sprecare nemmeno un minuto della mia esistenza. A volte faccio cose senza senso per il solo piacere di provare: ieri, ad esempio, ho macellato un maiale secondo i precetti islamici. Ho anche posato per un portfolio di foto artistiche sui canoni del Rinascimento Italiano (vedi foto, ndr).

Voci di corridoio mi dicono che hai lasciato temporanemente il mondo del porno per dedicarti a produzioni più impegnate...
Sì, ho appena finito di girare "Amore senza età", mediometraggio in cui interpreto il ruolo di Aldo, un anziano custode di obitorio necrofilo. La trama ruota intorno alla sua relazione sentimentale con Rita, una bambina di 12 anni creduta morta e risvegliatasi nella camera mortuaria proprio grazie agli abusi sessuali compiuti da Aldo. Grata all'uomo che l'ha salvata dalla sepoltura prematura, Rita si innamora di lui e inizia una storia sentimentale dalle tinte hard. Una sera, dopo avere fatto l'amore in camporella, Aldo perde il controllo dell'auto e si schianta contro un camper di turisti tedeschi. Aldo, incastrato tra le lamiere, perde conoscenza sognado di fare all'amore con la ragazza tedesca che vede uscire dal camper avvolta dalle fiamme. Si risveglia in ospedale e scopre che Rita è in coma, cieca e gravemente mutilata. Dopo avere cercato inutilmente di risvegliarla facendole ascoltare le voci dei compagni di classe, i medici acconsentono a lasciare campo libero ad Aldo, il quale la strappa all'oblio stuprandola ripetutamente. Si chiude così il cerchio di questa intrigante storia d'amore.

Ritornerai alla tua vecchia passione?
Certo, è già in cantiere "Cicciuzzo il missionario", un bellissimo film hard dai risvolti sociopolitici, ambientato in Africa. Io interpreto un religioso che percorre in lungo e in largo un paese africano devastato dalla carestia e offre consolazioni carnali a povere vedove smagrite. E' molto commovente. Specie la frase, terribile nei suoi risvolti: "Hai fame? Mangia questo!"**

Qualcuno giudicherebbe tutto ciò disgustoso e immorale. Non pensi che queste trame potrebbero ottenere la riprovazione e il biasimo delle persone dabbene?
Affatto. Io dò al pubblico quello che mi chiede, niente di più. E' il libero mercato. Mica siamo in un regime statalista sovietico dove il governo centrale decide della morale e dei costumi collettivi! C'è la libertà di espressione e poi bisogna evolversi, non si può rimanere ancorati a vecchi retaggi bigotti! Io regalo delle emozioni al mio pubblico, che mi ricambia con affetto e tanti soldini con cui mantengo il mio stile di vita dissoluto. Cosa c'è di riprovevole in tutto ciò?

Non sta certo a me giudicare. Per concludere, com'è lavorare nel cinema hard oggi?
E' duro, molto duro, se mi consenti il gioco di parole. E non parlo solo della concorrenza del genere amatoriale che circola on line su siti come You Porn, Amaporn o Porn Tube (bello comunque il loro approfondimento sul genere bisex). Io avverto il gap con le nuove star nascenti. I registi mi fanno un sacco di storie perchè sono un pornodivo all'antica. Cito un esempio: la depilazione. Adesso i divi dell'hard vanno di moda depilati, integralmente intendo, con peni e testicoli completamente glabri come quelli di un bambino. E' una cosa che proprio non capisco. Anche le donne con la vulva rasata proprio non le capisco. La cura del proprio cespuglio di peli riccioli va bene, a nessuno piace vedere una passera pettinata come Caparezza, ma un po' di pelo ci sta. A me questo integralismo della ceretta mi fa paura.

Note (forse) superflue:

* Se i tempi moderni fanno schifo non è colpa dell'autore.
** Questi film in verità non sono mai stati prodotti. Spero. Ben di peggio circola in maniera del tutto legale nel mercato dell'home video.

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