Una mozione bipartisan è stata votata nei giorni scorsi dai direttivi dei due principali partiti polesani, sul tema della riconversione a carbone di Polesine Camerini.
"Non abbiamo potuto esimerci dall'intervenire nel merito della questione, dopo l'annuncio di Renzo Marangon che Enel sarebbe pronta a trasferire tutto l'ambaradàn in Albania, perchè stufa di aspettare il parere della Commissione Via sul carbone a Porto Tolle", scrivono a quattro mani i rappresentanti di Pd e Pdl, pronti a presentare il documento in consiglio provinciale e nei consigli comunali di appartenenza. L'ipotesi è tutt'altro che provocatoria: l'azienda ha infatti collaudato un'immane gru volante, mossa da potenti reattori nucleari, che dovrebbe traslocare fisicamente la centrale da una costa all'altra del mare Adriatico. "Quest'ultima eventualità non ci deve cogliere impreparati - si legge - Chiediamo che, qualora Enel decidesse di trasferire know how e tecnologie in Albania, porti con sé anche i rappresentanti del Partito del Carbone, Carlo Alberto Azzi e Renzo Marangon. Riteniamo che il loro contributo teorico non possa che seguire l'oggetto del desiderio per cui tanto si sono spesi". Più che da nobili intenti, la proposta sembra però una mossa dei due partiti per sbarazzarsi dei rispettivi esponenti (ancora incerta la sorte di Gabriele Frigato).
Sobria la smentita di Azzi, che, interpellato sul perchè all'assemblea del Pd tutti evitassero di sedersi vicino a lui come se avesse la lebbra, risponde senza tentennamenti: "Sono illazioni, la verità è che quel giorno avevo un attacco di flatulenza particolarmente grave, dopo avere mangiato uova, fagioli e crauti lessi. Anche il gesto di Giuliano Ferraccioli nei miei confronti, che qualcuno ha interpretato come un invito a levarmi dai coglioni politicamente, è stato in realtà una richiesta un po' rude di posizionarmi più vicino alle finestre per far svaporare la sala. Non capisco tanto scandalo". L'assessore regionale al Territorio, dal canto suo, ribatte con il consueto sense of humour: "Ho già pronto il gommone per raggiungere il caro amico Sali Berisha, a cui racconterò il meglio delle barzellette sugli albanesi - dice - ad esempio, quella dell'albanese che arriva in una fattoria nel trevigiano, vede una cisterna d'acqua e si avvicina per bere. Il contadino fa per fermarlo: Ma sei scemo? E' avvelenata! E l'altro: Io non capire, io albanese. E il contadino: Bevi piano, che è fredda! Ah! Ah! E' terribile, ma sono certo che Sali saprà apprezzare con grande autoironia".
2 commenti:
Il Marangazzo
Come per le alte vette dell'Himalaya con lo Yeti, anche le paludi polesane hanno il loro "abominevole uomo".
Non si tratta però di una forma di evoluzione separata bensì dell'incrocio malriuscito di due specie di umanoide già presenti sul territorio: l’ex "democristus caregarus" e l’ex "kompagnus ignorans".
Il repellente, non esagero, basta guardarlo, prodotto di questo incrocio è il "marangazius inciucens", volgarmente chiamato, dalle popolazioni indigene "el marangazzo"
Le sue abitudini sono particolari.
Generalmente vive di predazione, ma le sua evoluzione l'ha porteto a diventare parassita. Vive alle spalle dei comuni cittadini ai quali sottrae risorse per alimentare tutta una serie di esseri strani e voraci che popolano le zone più buie del sottobosco politico ed economico e che non sopravviverebbero se il marangazzo non provvedesse per loro.
Per appartenere a questa variegata genia, dalla quale si teme possa uscire, per effetto degli iincroci, qualche ulteriore evoluzione ancor più negativa, bisogna sottoporsi ad una pratica particolare, ma quasi consueta nel mondo animale.
I soggetti si annusano il sedere l'un l'altro e quando riconoscono l'inconfondibile puzzo gridano in uno slang incomprensibile e palesemente senza logica "carbone pulito" e subito dopo una specie di mantra che fa così: "schei, schei, schei, schei, schei" raggiungendo una sorta di estasi.
Il proliferare di questi esseri risulta particolarmente nocivo all'ambiente e alla salute di coloro che vivono nella loro prossimità.
Lo stesso marangazzo si manifesta in mezzo a una nuvola di polvere di carbone che inquina un'area circostante di circa 50 metri e tenta di convincere con fare suadente e argomentazioni grossolane che quella nuvola fa bene e porta benessere.
Bisogna guardarsi dalla litania del marangazzo perché può portare velocemente ad una specie di ebetismo inconsapevole che è esattamente lo scopo che l'abominevole uomo si prefigge per agire senza opposizione a vostro danno.
Tradizione vuole che nelle famiglie polesane, quando di sera i bambini sono riluttanti a coricarsi, si usi questa frase per intimorirli: “dromi, ca sinò a ciamo el marangazzo!”.
Del marangazzo si stanno occupando sia il mondo scientifico che quello parascientifico e, pare, verrà a lui dedicato un numero monografico della trasmissione televisiva Voyager.
Di Vanni Destro
Da ambientepolesine.blog-attivo.com
Trovo che ci sia un qualcosa di positivo in tutta questa operazione, ovvero quella che giuridicamente viene definita come "trasparenza"della P.A.Credo che la questione "carbone" dimostri nei fatti che il "VELTRUSCONISMO ORGANIZZATO" in fin dei conti esiste! ed ora è divenuto inevitabilmente trasparente, non lo si può tenere nascosto! purtroppo questa volta la loro "trasparenza" potrebbe rimanere offuscata dal fumo nocivo emesso nell'aria dalla combustione del loro "carbone" pulito!! Auguriamoci che il fumo non annebbi la vista dei cittadini Polesani, ma che gli stessi aprano bene gli occhi per garantire un futuro "pulito" al parco del delta!
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