mercoledì 24 dicembre 2008

Lettera dal clone n. 187

Ho ricevuto e volentieri pubblico una sconcertante missiva da parte del clone n. 187 di Vianello Monello, che chiede fermamente una smentita circa alcuni voci su un suo coinvolgimento in un agguato al presidente americano Giorgio Bush.

Caro coso,
in altre circostanze non ti avrei mai scritto, ma visto che tutto è iniziato dalla tua pagina in Facebook credo sia legittimo che tu ti faccia portavoce di una smentita, così da sollevarmi da una serie di problemi causati da chiacchiere e illazioni. Per farla breve, mio caro Monello, chiedo che sia messo nero su bianco che io non sono il giornalista Muntadar al-Zaidi, colui che ha attentato alla vita del presidente Bush lanciandogli contro delle scarpe.
Benchè costui sia visto come un eroe da folle di pecoroni qualunquisti, non ci tengo proprio ad essere confuso con lui, specie dai servizi segreti iracheni, che dopo la caduta di Saddam non sono diventati meno spietati e se gli girano ti possono fare dei lavoretti col trapano che non ti scordi. All'indomani dell'episodio, qualcuno aveva sostenuto sul tuo profilo in Facebook che quel giornalista fossi io, collegandosi al fatto che da tempo vivo nella capitale irachena, dove tengo la rubrica Good Morning Baghdad su un quotidiano locale, da cui dileggio a tutto spiano i più importanti imam sunniti, giacchè il mio editore è sciita. Non ho nulla da spartire con Muntadar al-Zaidi: si prenda la responsabilità del suo gesto, io dei miei. Lui è un povero fesso incazzato con Bush perchè, a suo dire, non è simpatico andare in giro per l'Iraq a sorridere come un idiota dopo avere distrutto il paese e ucciso in modo orrendo centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini. Io di queste cose, sinceramente, me ne frego. Sono qualunquismi da pacifisti incavolati che non condivido, benchè non abbia alcun interesse comune con il presidente americano: come ormai sanno tutti, noi cloni di Vianello Monello siamo al soldo dell'impero cinese e la mia presenza in Mesopotamia è solo un tassello di questo nuovo grande gioco. Io personalmente lavoro quotidianamente per mantenere vivo il caos in questo paese di merda, impedendo così agli Stati Uniti di succhiare tutto il petrolio trivellabile come pensavano di fare. Del resto, ti sei mai chiesto perchè gli iracheni non hanno accolto i soldati americani con lanci di fiori e bigliettini dei Baci Perugina, bensì con salve di kalashnikov e colpi di mortaio? Forse perchè indispettiti da decenni di sanzioni e bombardamenti? Forse perchè turbati dall'essere stati fatti bersaglio di bombardamenti indiscriminati su zone abitate? Fesserie. Tutti sanno che gli iracheni, come i polesani, sono persone dabbene che non si turbano per così poco. La verità è che da anni io sobillo la rivolta per mantenere l'instabilità a livelli altissimi. E' la mia missione e nemmeno quel baffuto di Celio Rodigino potrà mai fermarmi, perchè godo di potenti protezioni. Ah! Ah! Ah!
Cordialità,

Vianello Monello #187

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per commemorare la data del 24 dicembre, anniversario della nascita dell’eroina della guerra antigiapponese Kim Jong Suk, la Korean Friendship Association - Italia ha messo un rete una pagina speciale, con delle immagini ed una breve cronologia della vita della compagna Kim Jong Suk.
Si tratta di un primo passo, per fornire ai visitatori un minimo di nozioni circa l’opera di questa insuperabile donna coreana. Cercheremo di aggiornare ed arricchire continuamente questa pagina, anche col contributo dei nostri associati e dei visitatori del sito.
Con questa occasione, inauguriamo formalmente anche il Comitato Preparatorio che curerà gli eventi per il Centenario della nascita di Kim Il Sung (1912-2012).