mercoledì 3 dicembre 2008

Serata ggiovane! (parte seconda)


L'uomo che si fa chiamare Severo mi sposta con un spintone, estraendo da sotto il gilet stazzonato una lupara. Borgatti si getta contro Papuzzi, il quale cade su Bellinazzi, il quale travolge Lodo e come tante tesserine del domino capitombolano a terra uno dietro all'altro. Mi volto istintivamente: alle mie spalle, sulla porta del negozio, è apparso un tipo dal viso familiare. E' molto simile a me. Sembra mio fratello. Sembra Vianello Monello, ma Vianello Monello è morto! Tremo, impallidisco, poi ricordo: un pazzo ha clonato Vianello Monello in 500 copie, messe al servizio della Repubblica Popolare Cinese nella nuova Guerra Fredda che sta sconvolgendo il mondo. "Tu!", grido con voce strozzata. Ma il botto assordante del fucile copre le mie parole, scagliando una raffica di pallettoni verso il clone, che non riesce a reagire. Gli si apre un buco nel petto da cui schizzano fiotti di sangue arterioso. Rotea su se stesso, sputa sangue. Cade in avanti, schizzando tutto il pavimento. "Cazzo, il trench nuovo!", strepita Papuzzi. Mi precipito verso il corpo ancora steso a terra. E' sputato a Vianello Monello. E' ancora vivo e mi parla: "Ebbene sì - blatera - sono il clone numero 348, quello che curava la rubrica Good Morning Santa Cruz... mi hanno fregato... che vita di merda!" Poi schiatta definitivamente.
Volto il capo verso il barista. Non è Severo, dovevo capirlo subito. "Sì, l'ho attirato io fino a qui - mi dice sorridendo - Il mio piano ha funzionato alla perfezione e solo uno scherzo del destino ha voluto che tu fossi qui ad assistere al suo omicidio". E' tutto chiaro, se ne vanta pure: è Celio Rodigino. Ci ha ingannati tutti con il falso Severo, al solo scopo di attirare qui il Vianello Monello boliviano, con un piano machiavellico. "I cinesi volevano comprare le ricette dei miei cocktail per aprire una catena internazionale di Severo American Bar - mi spiega - Io ho detto loro che qualsiasi trattativa doveva essere condotta dal loro emissario, Vianello Monello, sennò non se ne sarebbe fatto niente. Puntavo ad avere l'originale: invece mi hanno mandato una copia, i furboni!" L'originale? Ma l'originale Vianello Monello non era morto? "Intendo il clone numero 1, ovvero la creatura più simile all'originale Vianello Monello, custodito in un caveau sotterraneo di Pechino, sotto la Città Proibita - mi rivela Celio - Ora so che la mia sarà una missione lunga e sanguinosa. E mi dispiace dirlo: non posso portare con me mammolette dallo stomaco debole". Sta guardando Borgatti, che si tura la bocca di fronte alle budella di Vianello Monello n. 348, spiaccicate contro il muro dall'impatto della fucilata. Papuzzi cerca invano di pulire il suo trench con una salviettina: "Gesù, cosa dico alla lavanderia?" Borgatti guarda Celio con sguardo furente: "Fanculo la tua missione! - gli grida, mentre Lodo scivola sulla pozza di sangue colato sul pavimento - Io non me ne andrò in giro per il mondo con un pazzo assassino, fosse anche per riportare a casa Marcolongo! Arrangiati!" Poi mi fissa duramente: "Tu e la tua serata ggiovane del cazzo! Andiamocene, ragazzi". Mi lasciano lì, portandosi via Bellinazzi semisvenuto per lo spavento, Lodo sconvolto e Papuzzi che smadonna. Celio alza le mani, come a dire: che ci posso fare? Si aggiusta il grembiule e mi sorride: "Posso offrirti qualcosa?"

1 commento:

Anonimo ha detto...

notizia bomba!!!!
ho le prove!!
lucia riberto è viva!!
sembrerebbe che qusto sms sia stato scritto in calce...proprio da lei stessa nel corso del pomeriggio odierno!!
LEGGERE X CREDERE:
cari compagni/e : "ricevo e vi giro questo sms:sab 6 dicembre h17 Venezia-auditorium s. margherita": "CRISI ECONIMICA:COME USCIRE DA SINISTRA" CON :FERRERO prc,LAFONTAINE,RINALDINI FIOM.
fate girare"
ciao Lucia