giovedì 8 ottobre 2009

Preti D.O.C.

"Ho recentemente portato alla luce un complotto per per sterminare i preti, usando chierichetti infettati con l'Aids. Vogliamo renderci conto che siamo in guerra?".
Sono parole di apparente buon senso, quelle di don Cherubino Asmundis, il nostro prete preferito, cui abbiamo chiesto un commento a sostegno di don Camillo da Bosaro, reo di avere pubblicato sulla rivista parrocchiale frasi ingiuriose su comunisti, checche, troie e negri.
Ma chi è don Cherubino? Un prete senza parrocchia, un incompreso, specie dopo che i cittadini di Barberino del Mugello ne avevano chiesto l'internamento in manicomio per avere cercato di esorcizzare con ferri arroventati un ragazzo con sindrome di down, costringendolo a esiliarsi in un eremo nel bellunese. Qui don Cherubino prega il Signore e studia con crescente preoccupazione i piani del demonio per distruggere la cristianità, che tante cose belle ha regalato al mondo, facendo scomparire l'intolleranza razziale, la schiavitù e la violenza sulle donne, ad esempio.
Non si indigna don Cherubino, quando gli leggiamo papale papale il testo che don Camillo ha pubblicato sul bollettino della parrocchia, distribuito a tutte le famiglie timorate di Dio: "Quando si è palesato l’irreversibile fallimento della propaganda comunista - nessun partito di questa tendenza ha mai vinto una libera elezione in nessuna parte del mondo - le forze che spingono al processo di scristianizzazione sono state costrette a cambiare strategia. Persa l’illusione di ottenere il sostegno della classe operaia e degli studenti, sempre più refrattari alla predica marxista, queste forze hanno pensato di creare un ‘nuovo proletariato’, questa volta composto da minoranze emarginate: prostitute, omosessuali, femministe, tossicodipendenti, antisociali, immigrati, teppisti, elementi della controcultura e via dicendo. La nuova strategia presenta queste minoranze come gli ‘oppressi’ di oggi, mette loro l’etichetta di ‘movimenti sociali’ e li scaglia contro la società ‘oppressiva’ con folto sostegno di Ong milionarie create ad arte. Questa nuova strategia rivoluzionaria ha ricevuto il nome di rivoluzione culturale".
E don Cherubino applaude, con una sola critica: "Non enfatizza a sufficienza il ruolo degli islamici nell'attacco alla cristianità, forse per eccesso di moderazione". Per il resto, il prete coraggio in esilio chiarisce che i tempi non consentono più di fare le monachelle: "Bisogna avere il coraggio di usare parole dure contro gli araldi di Satana - commenta - Io ammiro il coraggio di questo parroco di paese, che dice a chiare lettere che non si possono concedere sconti ai comunisti, nè tanto meno alle loro armate di froci, puttane, drogati e sovversivi. C'è un anticlericalismo militante, di fronte a cui la Chiesa ha il dovere di armarsi. Satana, ricordatevelo, è ovunque! Anche nelle formiche! Le formiche che camminano per casa e ti invadono la dispensa. Nel sonno ti entrano per le orecchie e ti rodono il cervello e ti sussurrano sconcezze. Ma io non permetterò alle formiche di tentarmi, morranno tutte tra le fiamme, dovessi bruciare con loro. Smettetela di gridarmi nel cervello!!! Vi brucio tutte!!! Dov'è la tanica di benzina?!?".
Don Cherubino è spirato nella notte al reparto gravi ustionati dell'ospedale di Padova. Ma i medici sostengono che potrebe anche non essere mai esistito.

8 commenti:

Vanni Destro ha detto...

Guareschi si incazzerebbe se leggesse il bollettino parrocchiale del Don camillo di Bosaro. La figura del suo Don Camillo era bonaria e antifascista. Qui invece siamo nel pieno di un cattolicesimo nero venato di restaurazione controriformista. Fanatismo talebano e integralista fuori dal mondo che viene tranquillamente accettato come normale. Un prete frustrato dall'astinenza che demonizza tutto ciò che lo incuriosisce o tenta ci può anche stare, ma un Contiero che lo approva o un Avezzù che in fondo lo giustifica sono cose molto più pesanti. Forse abbiamo davvero bisogno di una nuova rivoluzione culturale.
Vanni Destro

La Ghenga ha detto...

Dimenticavo di precisare che ho preso spunto da quanto raccontato da Vanni sul sito http://www.tuttamialacitta.net/index.php/2009/10/06/don-camillo-da-bosaro-e-il-demonio-comunista.

Igor ha detto...

Don Camillo ha anche dimenticato di mettere gli zingari tra le minoranze turbolente che i comunisti sfruttano come testa di ponte per fare guerra alle forze della cristianità...

Anonimo ha detto...

non sarà mica un PRETE FASCISTA?...non credo daih...forse vuole solo scherzare...oppure è un modo come un'altro per attirare alla sua attenzione i suoi parrocchiani...si daih la chiesa, in fondo si badsa su principi di egulianza e solidarietà...o no? (la chiesa è Comunista?)oppure contempla le disugualianze per poi incentivare la carità?...SCUSATEMI ma stò prete mi ha messo in confusione..mi fà riflettere..mi fà pensare , ragionare...troppo difficile..ORA MI CI VORREBBE UNO SLOGANO LEGHISTA PER GUARIRE L'ANSIA...

La Ghenga ha detto...

Caro Anonimo,
non sta a me giudicare se don Camillo sia un prete nero da ventennio fascista e se ciò che ha riportato sul giornalino parrocchiale sia un'opinione legittima o un'accozzaglia di bestialità dal tono fortemente offensivo.

Credo che sia la "società civile" a dover giudicare. Noto con piacere che - a parte qualche isolato balbettio sulla Voce - le parole del prete non sono state giudicate offensive nè dagli omosessuali, nè dalle femministe, nè dalla politica, nè dal mondo ecclesiastico che degli "ultimi" si occupa, anzichè criminalizzarli. Ciò indica probabilmente che la società civile rodigina ritiene plausibile che un prete esprima simili opinioni su un bollettino parrocchiale. Io rispetto questa opinione, perchè è espressione di un senso morale collettivo.

A proposito, ti ho detto che mi sono trasferito a vivere in Calabria proprio perchè il Polesine mi ha rotto il cazzo?

MV

Cristiano Pavarin ha detto...

ciao Monello, credo che il "balbettio" al quale ti riferisci sia in realtà solo una parte di ciò che ho dichiarato alla Voce in seguito ad una precisa richiesta telefonica di di parere ricevuta da parte di un cronista della medesima testata( questione di spazio?...)onestamente avrei molto altro da aggiungere a proposito della "società civile" contemporanea...che come puoi notare , probabilmente, si merita non solo quel prete con i suoi bollettini ma anche i commenti a tema di Avezzù e Contiero.

La Ghenga ha detto...

Caro Cristiano,
non dico di non avere apprezzato il tuo intervento, quanto meno perchè controcorrente rispetto al giubilo di Contiero e alla timida presa di distanza di altri ("contenuto giusto, forma sbagliata")... Ma alla fine sembra che ce la si sia cavata così.
Qualche riga di dichiarazioni sui giornali sollecitata dal giornalista e poi silenzio di tomba per giorni.

Insomma, alla fine, l'arcigay di Rovigo non si è sentita un po' offesa dal tono spregiativo usato nell'articolo? Gli immigrati non si sono offesi nel sentirsi associare ai teppisti? Le femministe, se esistono ancora, non si sono offese nell'essere buttate nel calderone dei devianti? La chiesa perbene non si sente svilita dai contenuti di quel bollettino di guerra agli ultimi della società?

Insomma, le pagine della Voce sono solitamente invase da opinionisti più o meno improvvisati su uno spettro di tematiche che va dal potenziale delinquenziale del burka all'eredità politica della svolta di Salerno. E su questo nessuno ha da dire più nulla? Se è così, hai ragione tu: ci meritiamo questo e ciò che verrà. Perchè verrà. Verrà perchè gli stiamo lasciando la porta aperta.

Ti attendo per un bicchiere di rosso nella mia tenuta di Laureana di Borrello. Un abbraccio,

MV

Cristiano Pavarin ha detto...

accidenti...condivido la tua analisi... questa importante QUESTIONE SOCIALE è emblematica rispetto alle contemporanee CONTRADDIZIONI di questa società che non si rialza nemmeno TOCCANDO IL FONDO....mah