venerdì 27 agosto 2010

L'ultima lettera di Celio Rodigino

Sembrava un finale scontato. Dopo avere fatto ripartire la nostra Simca progettata per viaggiare nel tempo, tra bagliori di fulmini globulari e spaventose distorsioni del piano spaziotemporale così come lo percepiamo, ci troviamo all'improvviso dove tutto il nostro viaggio era iniziato: l'Interporto di Rovigo.
"Ah, Rovigo, Rovigo! Siamo tornati", esclamo, mentre Monello Vianello si guarda intorno con aria perplessa. Neanche il tempo di creare un po' di suspence, che irrompe sulla scena un vecchio in bicicletta: "Ma quale Rovigo e Rovigo! Scommetto che siete viaggiatori spaziotemporali!" Gli intimiamo di farsi gli affari suoi, ma quello insiste: "Questa qui non l'è mica la Rovigo originale. Siete finiti in un mondo parallelo quasi identico al vostro, tranne per qualche piccolo particolare. Lo so bene, perchè anche io ho viaggiato nel multiverso, con un pionieristico esperimento compiuto nel 1977". Nemmeno il tempo di agguantare l'anziano e chiedere l'intervento del Suem, che quello si dilegua per i campi. "Lo inseguiamo?", chiedo a Monello Vianello. "No", mi dice, accendendosi due sigarette contemporaneamente. Mi lascio andare a grevi battute sulla demenza senile e sui guasti dell'innalzamento delle aspettative di vita, quando il mio compagno di viaggio mi interrompe e indica una curva della strada: "C'è mai stato quell'albero lì?", chiede. Ammutolisco. Domando cosa fare. "I casi sono due - risponde - Uno, andiamo in città a verificare se siamo davvero in una realtà alternativa. Due, visto che questo mondo non è quello originale, ce ne andiamo in giro per il tempo e lo spazio a combinare marachelle. Ad esempio, io sogno da sempre di armare di kalashnikov gli indigeni arawak delle Antille del quindicesimo secolo e poi vedere cosa succede quando Colombo sbarca ad Hispaniola. Oppure tornare nel tredicesimo secolo e impedire che la notizia della morte del Gran Khan Ogedei raggiunga le truppe mongole in Ungheria. Chissà come sarebbe l'Europa oggi".
Decidiamo di dividerci. A me viaggiare nel tempo provoca un fastidioso prurito intimo. "Allora io passerò quel che resta della mia vita a viaggiare - conclude Monello Vianello, abbracciandomi in modo lubrico - Ti cedo il mio blog. Da queste pagine potrai continuare a scrivere. So che ti è sempre piaciuto e gli spunti in questa nuova terra non ti mancheranno. Per me è davvero giunta l'ora di godermi una serena pensione".

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