I lavoratori subordinati non potranno più licenziarsi, nemmeno con il preavviso di trenta giorni. E' quanto prevede un nuovo disegno di legge del Governo, che mira a riordinare le regole del mercato del lavoro. Dopo la proposta di rendere superflua la retribuzione, il Parlamento si appresta quindi a discutere della nuova misura, che intende impedire l'emorragia di posti di lavoro nelle aziende più produttive. Ma il ministro Sacconi rassicura gli industriali e alcuni sindacati: "Non verrà toccato il diritto del datore di lavoro di licenziare i dipendenti. Anzi, renderemo la procedura più fluida".
L'intento, spiega il ministro, è sostenere le imprese in un momento difficile, in cui tutti i lavoratori sono chiamati a contribuire con le proprie forze al sostegno della produttività. "Vogliamo evitare che in questa fase delicata e, non lo nego, assai faticosa, alcuni lavoratori possano decidere di abbandonare l'azienda, perchè attratti da altre proposte di lavoro o, peggio ancora, perchè desiderosi di dedicare più tempo alla vita familiare, trascurando il lavoro. Ciò produce un gravissimo danno per le imprese, costrette a perdere tempo in nuovi colloqui e stipule di nuovi contratti, senza contare la seria difficoltà di trovare candidati ideali nel breve arco di un mese dall'annuncio di licenziamento alla fuoriuscita del lavoratore".
La misura, una delle tante che puntano a fronteggiare la crisi e sostenere l'impresa, prevede quindi che il lavoratore non possa più licenziarsi. Una volta assunto, dovrà portare a termine il proprio incarico con diligenza e fedeltà, per non privare il proprio datore di lavoro di una preziosa risorsa. Resterà tutelata, invece, la possibilità del datore di allontanare eventuali dipendenti ritenuti, secondo quanto dice la legge, "poco produttivi, dannosi all'azienda o semplicemente brutti e antipatici".
Ma il Partito Democratico insorge contro la linea seguita dal governo: "E' una politica di rigidità che metterà in ginocchio il mondo del lavoro - dice un esponente del partito di cui nessuno ricorda il nome - Abbiamo già presentato un emendamento migliorativo: prevede che il lavoratore possa licenziarsi, chiedendo il permesso al padrone, il quale avrà facoltà di decidere caso per caso modalità e tempi del licenziamento, nonchè le relative sanzioni da applicare al dipendente in base alla stima dei danni economici subiti a causa della sua perdita. Ci sembra una misura equa, che come sempre tutela i lavoratori, ma anche le imprese".
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