martedì 20 ottobre 2009

Gesualda confessa tutto

"Quello che porto in grembo non è figlio di Vianello Monello. Quel clone è un ibrido, frutto di una tragica ironia della sorte".
La pornodiva Gesualda Laputtana (nella foto, assieme ai genitori a Disneyland), svela la verità dietro al fallito esperimento per clonare Vianello Monello. Per riparare il suo Dna danneggiato, gli scienziati cinesi hanno pensato di usare quello del bimbo che Gesualda porta in grembo: ma il risultato è stato un meticcio raccapricciante. E ora che tutti i nodi vengono al pettine, la verità sembra uno scherzo del destino. "Secondo il mio ginecologo, il concepimento risale a quand'ero sul set di Cum together, l'ultimo film che ho fatto con Cicciuzzo Sconciaforni. Ciò mi ha rassicurato, perchè nel mio precedente film copulavo con seicentoventotto signori ben dotati, quindi sarebbe stato un incubo risalire al padre. Qui invece ci sono pochi dubbi, del resto basta leggere il copione: il padre è Cicciuzzo, giacchè è con lui che ho girato la bellissima scena della fans di tredici anni che seduce John Lenone nel camerino, in cui in effetti il rapporto si conclude in modo canonico" (scena per cui il film è stato querelato dalla famiglia di John Lennon e dai Beatles sopravvissuti, ndr.)
Insomma, il padre del nascituro è Cicciuzzo Sconciaforni. E se già questo sarebbe bastato per fare infuriare Vianello Monello, i risvolti tragicomici di questi giorni non sono meno inquietanti: il tizio nato nel laboratorio di genetica di Urumqi, infatti, mescola il Dna dei due nemici, entrambi morti e ora risorti di fatto fusi insieme. "Lo abbiamo battezzato Cicciuzzo Monello - spiega costernato il dottor Achmed - Ora che il caso ha suscitato il clamore internazionale, fuggirà con noi in un luogo sicuro, prima che il governo centrale mandi l'esercito ad occupare il nostro laboratorio. Speravo di dare una speranza al popolo uiguro e invece ho combinato solo un gran casino, parbleu!"

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