giovedì 8 gennaio 2009

Ce n'est que un debut!


Un'insolita alleanza mi permette di essere di nuovo tra voi come titolare di questo blog, dopo giorni di post su infinite stupidaggini.
Il terribile hacker al soldo dei vetusti scaldapoltrone ammuffiti è stato sconfitto dal team composto da Terenzio Gasparetto e Gelmino Barozzi, che con la consulenza scientifica del dott. Gaio Barfowskji sono entrati nel cyberspazio e hanno issato la bandiera della libera informazione sulla vetta di questo indirizzo Ip.
La battaglia virtuale tra i miei fidati amici e l'hacker Aginulfo Piero Canestrelli è avvenuta in tarda nottata e si è protratta per lunghissime ore, finchè, avvalendosi di complessi software, non si è riusciti a scacciare dal blog l'invasore e creare potenti barriere d'accesso. "Ora restituiamo questo blog al suo legittimo proprietario. Sia d'avviso anche ai parenti di Monello Vianello che pensano di poter mettere le mani su di esso. C'è un solo titolare di questo blog. Chiunque cerchi di torcergli un capello farà i conti con noi!", ha dichiarato a nome del gruppo Terenzio, una volta uscito dal cyberspazio.
"Ce n'est que un debut, continuons le combat!" ha messaggiato in risposta l'hacker, dopo aver mollato la presa ed essersi ritirato in un esilio su Second Life. Una determinazione che conferma come la potente lobby dei vetusti scaldapoltrone ammuffiti e la massoneria di Orlando Lupani non abbiano alcuna intenzione di abbandonare il loro piano per mettere a tacere questo blog. Del resto, i segnali che il nemico sia molto potente ci sono tutti, non bastasse la ferocia con cui il loro alleato, Tornello Vianello, mi sta dando la caccia. Questo blog, cari amici, ha i giorni contati. Ma fino all'ultimo istante continuerà ad operare a pieno regime.
Già da domani riprenderò a raccontarvi cosa accade intorno alla mia persona e ad aggiornarvi sugli ultimi fatti polesani, grazie alla mia fitta rete di corrispondenti. Mi confortano non poco le voci, circolate in queste ore, di un intervento diplomatico prossimo a partire dal Polesine.

Ma i tempi per il mio ritorno a casa non sono ancora maturi.

Monello Vianello
(località segreta, Azerbaijan)


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Monello, la tua prosopopea anti riconversione e anti carbone è destinata alla sconfitta. Non si può continuare ad essere contro lo sviluppo del territorio, per fortuna c'è gente che a differenza di te non perde tempo deridendo e facendo della polemica, ma proponendo cose credibili.
Non si può stare a guardarsi l'ombelico, lanciando allarmi infondati in tempi di grave crisi economica ed energetica!
Per questo io sto col governo quando dice di trivellare l'adriatico alla ricerca di metano. Porterebbe benefici economici al paese e un sacco di posti di lavoro. A quelli come te che fanno le battute o dicono che è dannoso per l'ambiente, dico che anche su questo fronte perderanno, che tutto il Polesine è per lo sviluppo e non per l'ìambientalismo fine a se stesso!
Sfruttiamo le nostre risorse! Sì al prelievo di metano in Adriatico! Sì a un Polesine autosufficiente!

La Ghenga ha detto...

Girerò la tua interessante proposta ai sindaci bassopolesani più sensibili alle tematiche dello sviluppo. Sono sicuro che, facendo squadra, si troveranno le soluzioni migliori per valorizzare le risorse della nostra terra.

Vanni Destro ha detto...

Devo spezzare una lancia sulla schiena di Luca. Anche se avventati e pericolosi studiosi affermano che la bolla di metano presente nell'alto Adriatico sarebbe sufficiente al massimo per 6 mesi di fabbisogno nazionale, sono anch'io favorevole alla sua estrazione.
Col fenomeno della subsidenza che ne conseguirebbe si potrebbe applicare la tecnologia a cattura e sequestro di CO2 interrando direttamente la centrale Enel di Polesine Camerini e, in più, approfittando dello sprofondamento del rigassificatore di Porto Levante, avremmo una possibilità in più di estrarre il gas naturale direttamente da li. E sviluppatevi, no!

La Ghenga ha detto...

Questo sì che è un clima costruttivo!

Anonimo ha detto...

"Scajola è tornato anche sulla scelta anti-nucleare sancita nell''87 con un referendum dal nostro Paese. "Quella scelta folle - sono state le sue parole - ci porta a far pagare l'energia agli italiani il 30% più degli altri europei, quella stessa scelta folle è anche la scelta folle che non ci ha fatto sfruttare l'idroelettrico per cui con la paura di Chernobyl abbiamo chiuso il nucleare, con la paura del Vajont abbiamo chiuso l'idroelettrico, in sostanza abbiamo fatto le cicale andando a prendere l'energia dagli altri fregandocene che ai nostri cittadini e alle imprese costasse il 30% in più". (Adnkronos)

Scajola cita due disastri con migliaia di morti come fossero sciocchezzule che intimoriscono pavidi coniglietti. Ehi, con la paura di Hiroshima abbiamo smesso di tirare bombe atomiche sulle città! Pensavo fosse un fatto positivo, invece secondo Scajola è una logica da cicale...

Anonimo ha detto...

massì vala'...! dato che ci siamo installiamo anche qualche centrale a biomassa, un paio di termovalorizzatori,acceleriamo il processo di ri-ri-ri-conversione di polesine camerini verso il progetto del nucleare.
che bello mi gusta questa aria anti-ambiente mi ricorda quando le stufe andavano a cherosene, quando nei luoghi di lavoro si respirava tranquillamente l'amianto o il cvm e quando mio padre fumava due pacchetti di alfa, alcuni dei quali dentro la prinz con i finestrini rigorosamente abbasati, oppure quando la mamma di un certo Luca si riscaldava bruciando i copertoni in tangenziale...
torniamo allo sviluppo!|

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te EFFE, una grande bomba atomica non è mai stata più sganciata dopo hirosima,in effetti ora si usa un'altra tecnica ossia si sparano tante micro bombette atomiche senza nemmeno scomodare gli aerei, si sparano proiettili contenenti "uranio impoverito"... ma l'effetto e comunque devastante!